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LORENZA E IL SEGRETO DELL'AMORE racconto (600) di Dino Secondo Barili

Post n°23906 pubblicato il 04 Giugno 2016 da dinobarili
 

Intrigo …

…a Pavia

(Questestorie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla ache

vedere conpersone o fatti realmente avvenuti)

racconto del giorno

600

Lorenza e il segreto dell’amore

La Primavera è la stagione dellafelicità. Non occorre molto per comprenderne le ragioni. Basta guardare lanatura. E’ un’esplosione di piante e fiori di ogni colore. Tutte protese arealizzare un sogno: la vita, la vita propria… Anche le persone ne risentono.Chi più chi meno…tutte le persone sono animate da spiriti nuovi e nuovidesideri. Anche la Prof Lorenza,bellissima, quarantacinque anni, Docente di Lettere presso un Liceo del milanese,abitante a Pavia. Lorenza, però, era un po’ scettica. O meglio, era scetticaperché in fatto di amore era una frana. Non era ancora riuscita ad “ingranare” conla persona giusta. Aveva fallito con Francesco, Paolo, Giovanni e Gabriele. Nonc’era stato niente da fare. Quando una donna vede fallire un gruppo cosìconsistente di possibili mariti o compagni, comincia a farsi parecchie domande.“Possibile che la sfigata sia solo io? L’unica che incontra solo uominisbagliati?”. La domanda ormai era diventata un ritornello. La sua amica,coetanea e Collega Daniela “quel ritornello” lo conosceva a memoria. Cercava diintervenire… ma, come dice il detto, “non c’è peggior sordo di chi non vuolsentire”. Daniela aveva le sue idee. Aveva conosciuto Giansiro ed era riuscitaa farlo diventare suo marito. Inoltre, Giansiro stravedeva per sua moglieDaniela. Era l’altra domanda che si poneva Lorenza. “Tu, Daniela, devi avere unsegreto. Come mai Giansiro,tuo marito, ti guarda e ti cerca come il primo giorno che ti ha incontrata?” La Collega sorrideva e nondiceva nulla come dire …”mi sembra una domanda superflua” A volte sono propriole domande ovvie (o superflue) che meritano un approfondito esame. Un giorno diun anno fa, Daniela, capì che doveva aiutare con una “lezione completa” la Collega. “Lorenza non tisei mai chiesta cosa cerca un uomo in una donna? Ti rispondo io: una donna! Nonbisogna essere dei geni per capirlo. Se un uomo trova la donna… il resto ètutto un optional. Se, invece, un uomo “non” trova la donna, ma ogni altracosa… Per un po’ fa buon viso a cattivo gioco… poi, si stanca e se ne va.”Lorenza ci era rimasta male. Quella notte non dormì. Aveva capito l’antifona.Lei si è sempre presentata ai “suoi” uomini come la Prof, quella che sa tutto,che parla di tutto (anche di quello che non sa), che si vede solo lei… Bella,anzi, bellissima… ma che noia. Dopo un po’ i corteggiatori di Lorenza, trovanola scusa di andare a prendere le sigarette (non fumavano) e se la squagliavanoil più velocemente possibile. Un anno fa, quella notte… è stata una notteterribile. Al mattino, però, Lorenza era come rinata. Si era data una regolata.Si presentò al Liceo del milanese con il sorriso sulle labbra. Quel giornoaveva il colloquio con i genitori degli studenti. Tra i papà degli studentic’era il Dott. Massimiliano, un cinquantenne vedovo da due anni. Per Lorenza èstato un attimo conquistare l’attenzione di Massimiliano. Parlò del figlio(bene), ma si interessò delle attività del padre… proprietario di una Scuola diEquitazione. Massimiliano non ha potuto fare a meno di invitare Lorenza nellapropria “riding-school”… E’ stato come accendere un fiammifero vicino allapaglia. Quando una persona è disposta ad imparare… non ha bisogno d’altro.Lorenza aveva capito se se voleva conquistare il cuore di Massimiliano dovevaentrare in un mondo nuovo… dove non c’era nessuno dietro alla cattedra. Tutti eranoscolari … Dove bisogna imparare a… “capire e parlare ai cavalli”. Ad una “scuola”del genere non servono i voti, le interrogazioni, le verifiche ecc. ecc. Gliesami si fanno tutti i giorni, in ogni momento. Lorenza aveva capito che siimpara così, tutti giorni, in ogni momento anche dagli atti meno eclatanti.Dopo qualche giorno, Massimiliano cominciò a osservare Lorenza con un occhioparticolare. La Docentese ne accorse e si adeguò immediatamente. Il primo bacio sembrava a portata dimano… ma non è stato così. Massimiliano, da navigato “latin lover”, voleva chela prima mossa la facesse la donna. E così è stato. Un giorno arrivò allaScuola di Equitazione un Cavallo bianco di indescrivibile bellezza.Massimiliano lo assegnò immediatamente alle cure di Lorenza. Comeringraziamento Lorenza baciò Massimiliano. Lo fece talmente bene,spontaneamente, appassionatamente che il cinquantenne ne rimase estasiato.Siccome era un uomo che diceva sempre ciò che pensava. E’ stato esplicito.“Lorenza… così ti voglio… sempre, in ogni azione… anche la più insignificante”Così stato… e la love story continua in un crescendo senza fine. -(600)

 
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