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IRENE, DAVIDE ... racconto (2001) di Dino Secondo Barili

Post n°20691 pubblicato il 04 Settembre 2015 da dinobarili
 

Intrigo …

… a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

2001 (Amore Duemila)

Irene, Davide e un bacio al Bar

Un anno fa, la Dott. Irene, quarant’anni, single, bellissima … alta, bionda, occhi azzurri e gambe da fine del mondo, Dirigente di Agenzia Commerciale nel milanese, abitante a Pavia, era giù di corda. Non erano le attenzioni maschili che le mancavano … era l’amore vero, quello dell’uomo che si incontra una sola volta nella vita, l’uomo che ha tutto: bellezza, denaro, fantasia. Già … che ha tutto. Una parola! Franco, per esempio aveva la Ferrari, ma non sapeva baciare. Era un disastro. Baciava così … come si bacia il cane o il gatto. Irene, invece, era di gusti difficili … in fatto di baci. Giuseppe, poi, non solo non sapeva baciare, ma parlava con un linguaggio da sguaiato burino. Non sapeva dire una parola dolce al momento opportuno. Anselmo (e qui Irene terminava se non voleva arrabbiarsi) aveva tutto. Ferrari, sapeva parlare, dire le parole giuste al momento giusto, sapeva baciare, ma i suoi non erano baci … era “cose” fatte per forza, come andare a farsi togliere un dente dal Dentista. Ecco perché Irene era giù di corda e, un anno fa, si sfogò con la sua coetanea, amica e collega Federica. “Federica, non ce faccio più … mi manca l’uomo del cuore, l’uomo che ha tutto … la Ferrari, parole dolci al momento opportuno, sappia baciare (e fare il resto … non lo disse ma lo pensò)” Federica si spazientì. “Irene, l’uomo che vuoi tu … lo stanno ancora fabbricando … No. Scherzo. L’uomo che vuoi tu esiste, ma lo devi cercare … Non devi aspettare che sia l’uomo a cercare te” Detta così sembrava una delle tante frasi fatte, ma Irene ne colse l’intimo segreto. “Federica cosa vorresti dire che … che devo scegliere?” – “Certo! Quando vai al Supermercato, mica prendi tutto quello che ti propongono. Così deve essere l’uomo del cuore. Per esempio. Spesso lavori a Milano e vai a prendere il caffè al solito Bar. No. Devi cambiare. Cambiare via, cambiare Bar … guardare la gente. Milano non è una città come le altre … accadono le cose più incredibili” Il discorso tra Irene e Federica terminò lì. La testa delle due amiche era già andata nel pallone. Specialmente quella di Irene la quale non vedeva l’ora di mettere in pratica il consiglio di Federica. Non era passata una settimana e Irene era in Corso Vittorio Emanuele II a Milano. Si ricordò del consiglio di Federica (non l’aveva mai dimenticato). Decise di prendere un caffè ed entrò in un Bar. In quel Bar entrava per la prima volta nei suoi quarant’anni. Notò che ad un tavolino d’angolo c’era una cinquantenne che leggeva il giornale. Aveva la faccia pensierosa. Da perfetta incosciente si avvicinò al cinquantenne e … “Scusi. La vedo pensierosa. Sono certo che avrà dei problemi. Anch’io ne ho parecchi e stavo cercando qualcuno con cui dividerli … oppure sommarli” Il cinquantenne accennò ad un sorriso. E’ stata nuovamente Irene a continuare. “Mi chiamo Irene. Le propongo un gioco. Io le dico un mio cruccio … e lei mi dice un cruccio suo” Il cinquantenne accettò. “Mi chiamo Davide … e se non le spiace ci diamo subito del tu. E’ più confidenziale e, se vuole, comincio io” Irene comprese che era l’uomo di cui aveva bisogno. Davide si spiegò. “Irene ho voglia di baciarti … baciarti subito, qui in questo Bar, dove ci vengo a prendere il caffè ogni mattina e non succede mai niente. Oggi, però, è il primo giorno d’estate. Il sole è alto nel cielo” Irene guardò Davide con occhi languidi … come un invito ad essere abbracciata, coccolata, baciata. Davide non era uno dei soliti imbranati che ci vogliono settimane per svegliarli. Abbracciò Irene. Le accarezzò il viso e la baciò sul naso … un nasino perfetto, fatto apposta per essere baciato. Poi la baciò accanto alle orecchie … sussurrandole “ho voglia di te” … e le labbra bollenti del cinquantenne si fermarono su quelle invitanti di Irene. E’ stato un bacio lungo, appassionato, fuori dagli schemi. Anche il Barista Michele, uomo che ne aveva viste di tutti colori, si fermò a guardare con un  pensiero fisso. “Possibile che le belle cose capitano tutte agli altri … quando a me?” Intanto Irene si era sciolta. Avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di avere Davide tra le braccia … in luogo appartato. Libera di fare ciò che voleva. Davide, però, leggeva nel pensiero. “Irene, io abito nell’Attico di questo Palazzo. In quel luogo possiamo dare sfogo alla nostre passioni lontani da occhi indiscreti. Davide non ha avuto bisogno di avere l’assenso. Irene era già in piedi. Pronta per una battaglia d’amore che è … la migliore battaglia della vita. (2001 – racconto numero 1 della nuova serie Amore Duemila) Invia un commento con il voto al racconto … da 1 a 10.(2001)

 

 
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