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ANNALISA E IL PRINCIPE racconto (987) di Dino Secondo Barili

16 MAGGIO 2015

ALMANACCO DI STORIA PAVESE

Trivolzio – 16 maggio 2015 – Sabato  - 12.00

Intrigo …

… a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

987

Annalisa e il Principe

Oggi, le persone si fanno spesso gli esami di coscienza. E’ diventato quasi un obbligo … un’esigenza, come se uno persona avesse bisogno di fare il bilancio della propria a vita … anche trentacinque anni. Un anno fa, ne ha saputo qualcosa la Dott. Annalisa, trentacinque anni, single, bellissima … Dirigente di una Agenzia Commerciale del milanese, abitante a Pavia. In realtà la Dott. Annalisa non avrebbe avuto nulla di cui lamentarsi. Aveva la salute, un posto di tutto rispetto conquistato abbastanza facilmente … era bellissima. Cosa avrebbe voluto volere di più dalla vita? Eppure c’era qualcosa che le mancava, l’amore! Si fa presto a dire amore, ma non quello con la A maiuscola. Infatti, Annalisa ci aveva provato un paio di volte e tutte e due volte era andata buca. Cosa c’era in lei che non andava? Ne parlò con la sua coetanea, amica e Collega Cristina … un tipo positivo ed assai deciso. “Annalisa … tu dovresti fare Teatro. E’ un’attività alternativa che impegna nel tempo libero e da molte soddisfazioni. Aiuta a crescere e a risolvere i propri problemi personali” Annalisa colse il consiglio per il verso giusto. Fece una rapida ricerca con Internet e venne attratta da un “Gruppo … il Teatro del Sole” Il fatto di parlare del Sole era abbastanza positivo. Poi, il Sole … per Annalisa, voleva dire Amore, Uomo … vero … quello che si incontra una sola volta nella vita. Dopo un paio di telefonate aveva già ottenuto l’appuntamento con il Regista del Gruppo, il Dott. Matteo. A quel punto, Annalisa aveva pensato di aver raggiunto il massimo risultato nel minor tempo possibile. A volte si prendono degli abbagli quasi senza accorgersi. All’appuntamento il Dott. Matteo non si fece trovare. Al suo posto c’era un giovanotto, sui quarant’anni … bellissimo. “Ciao, Annalisa. Sono Lodovico. Il Dott. Matteo si scusa, ma avuto un impegno inderogabile. Ha pregato me di illustrare il Gruppo del Teatro del Sole. Anzi, già che ci siamo … prima di tutto andiamo a prendere un caffè in Galleria Vittorio Emanuele che è il cuore di Milano” Annalisa e Lodovico fecero subito amicizia. I “teatranti” sono estroversi per natura ... e, inoltre, sono fantasiosi. Non danno peso alle difficoltà della vita. Per loro, la vita, incomincia sempre … domani. Infatti, Lodovico illustrò il progetto del Teatro del Sole. “Vedi, Annalisa, la vita è tutta un teatro … Il Teatro è una scuola di vita. Tutti dovrebbero fare teatro … imparerebbero ad entrare nei panni del personaggio che devono interpretare. Capire l’importanza del tempo … che è sempre limitato. L’importanza di non dare troppo peso agli alti e bassi della vita … perché, “la fine di una storia … è l’inizio di un’altra”. Dopo aver dato vita ad un personaggio … bisogna avere voglia di dar vita ad un altro. Tu, Annalisa, per esempio, sei bellissima … il tuo ruolo è quello della Principessa che aspetta il suo Principe” Annalisa si è messa a ridere. Sapeva che la gente di teatro è un po’ folle, ma non fino a quel punto “Lodovico cosa ti fa credere che io sia una Principessa? Forse, mi vedi tu come tale … ma è solo una tua fantasia. E, poi, come fai a sapere che aspetto il “mio Principe”? Lo hai supposto perché tutte le donne … sognano … quel Principe che in pratica non arriva mai” Annalisa sembrava che con quella frase si fosse liberata la mente. Lodovico colse la palla al balzo. “Vedi, Annalisa, è lì dove sbagli. Invece, il Principe … il Principe vero esiste. Esiste sempre. Basta crederci” Annalisa si mise a ridere. Erano in Galleria a Milano. Annalisa e Lodovico sembravano due amici che si scambiavano allegre battute. Lodovico, però, aveva guardato Annalisa con occhi nuovi … come se l’avesse vista per la prima volta. Non era più quel fantasioso teatrante di qualche momento prima. Il quarantenne Lodovico si fece serio. Assunse un atteggiamento da persona distinta. Pacata. Abituata a mantenere un certo comportamento e un certo rango. “Annalisa, ma lo sai che io sono davvero un Principe?” La trentacinquenne non sapeva più se doveva ridere o stare seria. Aveva guardato negli occhi Lodovico ed aveva visto qualcosa di nuovo. Di speciale … come se, attraverso gli occhi, una luce avesse illuminato l’anima dell’uomo. Balbettò una frase … “Lodovico … immagino che dici la verità. Comunque ti credo sulla parola” Lodovico riprese il suo tono da teatrante gesticolante. Prese il telefonino. Digitò un numero. “Battista, sono in Galleria. Passi a prendermi tra dieci minuti. Sono con la mia carissima amica Annalisa …” La quarantenne si sentì frastornata. Non sapeva più a cosa credere. Dopo dieci minuti … appena fuori della Galleria, dalla parte di Piazza della Scala c’era una lussuosissima fuoriserie decapottabile con autista in livrea … come se giungesse da un tempo lontano. Lodovico e Annalisa vi presero posto e … Battista, l’autista in livrea, lasciò Milano per la Svizzera. Annalisa non credeva ai propri occhi. Dopo un paio d’ore di viaggio, la quarantenne si trovò in … altro mondo. Un Palazzo Nobiliare con servitù qualificata. Ogni individuo, uomo o donna, aveva un ruolo. Lodovico accompagnò Annalisa dalla modista a disposizione per trasformare la quarantenne in una giovane nobildonna dal tocco altamente chic. Si fa presto a dire cambiamento. Ma quando i cambiamenti avvengono in modo rapido creano sempre problemi. Lodovico intanto aveva assunto il suo ruolo di Principe. Principe vero. “Lodovica … questa è la mia Reggia … e tu sarai, se vuoi, la mia Regina” Lodovica per poco non svenne. Questa volta non c’era nulla di teatrale. Era tutto vero. Si abbandonò tra le braccia di Lodovico e con un candore senza fine sussurrò una sola frase … “Sono come tu mi vuoi” L’amore vero è come una scintilla che fa scoppiare l’incendio. - Questo è il racconto 987 scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per … il piacere di chi scrive … e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino

 
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