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LAURA ANTONELLA E LA SCARPA MAGICA racconto (973) di Dino Secondo Barili

Post n°19273 pubblicato il 03 Maggio 2015 da dinobarili
 

  2 MAGGIO 2015

ALMANACCO DI STORIA PAVESE

Trivolzio – 2 maggio 2015 – Sabato  - 12.00

Intrigo …

… a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

973

Laura Antonella … e la scarpa magica

Quando una città è magica … tutto diventa magico. Basta vedere Pavia …  piccola città a venticinque chilometri da Milano. Basta girovagare per sue vie e le sue piazze per rendersene conto. Toccare con mano … per credere. Un anno fa, ne ha saputo qualcosa l’Architetto Laura Antonella, con Studio a Vigevano (Pavia). Laura Antonella, quarant’anni, single, bellissima … alta, bionda, occhi azzurri e gambe da fine del mondo … era in crisi. Non una crisi qualunque … una crisi superlativa. Di quelle da far tremare i polsi. Un anno fa, era a Pavia per un Convegno all’Università e, nell’intervallo tra un relazione l’altra, si era concessa un caffè in Piazza della Vittoria. Non aveva ancora ordinato il caffè che nello stesso Bar è entrato il suo amico e Collega Federico, il quale, dopo i saluti, ha notato il viso affaticato della quarantenne. “Laura Antonella … hai qualche problema? Ti vedo il viso stanco …” La quarantenne ne ha approfittato per vuotare il sacco. “Federico, a te lo posso dire, sono notti che dormo male. Devo consegnare il progetto di una scarpa per un contratto milionario. Il termine sta per scadere e non ho ancora messo insieme un’idea …” A qualche lettore o lettrice sembrerà esagerato andare in crisi … per una scarpa … invece, no. La scarpa è l’oggetto di cui una persona non può fare a meno. Chi è che girerebbe, oggi, senza scarpe? Non tutte le scarpe, però, sono uguali … ed ogni persona preferisce indossare le scarpe di proprio gusto. Ecco perché la concorrenza tra i disegnatori di scarpe è all’estremo limite … e può far venire il mal il testa ad un Architetto specializzato del settore. Il Collega Federico, però, era un Architetto originale. Aveva sempre la risposta pronta ad ogni domanda. “Laura Antonella non posso credere che a te manchino le idee … Forse, avrai dei pensieri che turbano la tua mente … “ La quarantenne Laura Antonella ha capito che a Federico non sfuggiva nulla … nemmeno il segreto dei suoi pensieri. Sputò il rospo. “Federico hai ragione. E’ un mese che ci penso … Mi sento sola. Sono attratto da un’idea. Ritrovare Claudio, il mio fidanzato del tempo dell’Università. Purtroppo ci siamo lasciati dieci anni fa … e non è sta una bell’idea. Dal giorno in cui ci siamo lasciati non l’ho più rivisto … e da un mese ho un sogno ricorrente. Ogni notte lo rivedo nel sogno … E’ girato di spalle … Cammina … Cerco di raggiungerlo, ma non ci riesco. Inoltre, non so proprio come mettermi in contatto” Federico, dopo aver ascoltato con attenzione … è uscito con una delle sue solite trovate. “Laura Antonella, se io fossi in te, compirei uno dei più diffusi “riti di Pavia”. Mi recherei sul Ponte Coperto. Scriverei su un bigliettino “Claudio ho bisogno di te …” e lascerei cadere il bigliettino nella corrente del fiume Ticino” Sembra una cosa d’altri tempi … invece, no. Entro, oggi, poteresti incontrare Claudio” Laura Antonella non sapeva se credere oppure, no. Dopo tutto cosa ci avrebbe perso se avesse scritto il bigliettino e l’avesse abbandonato alla corrente del fiume? In dieci minuti avrebbe preso il caffè e raggiunto il Ponte Coperto. Così ha fatto. Durante il rientro nella Sala del Convegno, Laura Antonella ha percorso per intero Strada Nuova, una delle via più belle di Pavia. La Strada dello shopping, del passeggio del sabato e della domenica. Ormai la quarantenne si sentiva più sollevata. Poteva ascoltare la relazione in programma con tranquillità. Laura Antonella stava per sedersi al proprio posto nella Sala quando il Segretario del Convegno ha annunciato il Relatore. “Gentili Signori, il programma avrà una variazione. L’Architetto Claudio, proveniente da Francoforte, leggerà la sua Relazione come contributo ai fini di questo Convegno” Laura Antonella per poco non svenne. Era Claudio, il suo Claudio … il suo fidanzato di dieci anni prima. Il Claudio che aveva sognato … che aveva scritto sul bigliettino gettato nella corrente del fiume Ticino dal Ponte Coperto. Anche Claudio aveva messo subito gli occhi su Laura Antonella. Non poteva non vederla … era a dieci passi … seduta in prima fila. Anzi, senza dare nell’occhio l’aveva fissata e salutata con un cenno della mano. Al termine della Relazione Laura Antonella e Claudio si incontrarono, si abbracciarono …  si baciarono  … e non si lasciarsi più … perché quando il Destino ci mette la sua “manina” può accadere di tutto e nel modo più impensato. Del resto, era da un mese che ogni notte, Laura Antonella sognava Claudio … e “le vie del Signore sono infinite” (come diceva un antico detto). Ora, però, sottobraccio uno all’altro … era tutta un’altra cosa. “Claudio come mai a Pavia?” Claudio non ha saputo rispondere. Non è riusciva nemmeno lui a spiegarsi come mai da Francoforte, fosse stato dirottato a Pavia dal suo Capo. Laura Antonella non aveva bisogno della risposta. La conosceva già. Il segreto era sul Ponte Coperto di Pavia ... E’ stato in quell’attimo che gli occhi di Laura Antonella hanno fissato le scarpe di Claudio … Ecco l’idea! L’idea geniale … per una scarpa magica! - Questo è il racconto 973 scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per … il piacere di chi scrive … e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino

 
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