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MARCELLO ... E L'ETA' racconto (956) di Dino Secondo Barili

Post n°18950 pubblicato il 16 Aprile 2015 da dinobarili
 

        15 APRILE 2015

ALMANACCO DI STORIA PAVESE

Trivolzio – 15 aprile 2015 – Mercoledì  - 12.00

Intrigo …

… a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

956

Marcello … e l’età

A chi piace invecchiare? A nessuno. Gli uomini e le donne si danno un gran da fare per mantenersi giovani, pimpanti, aitanti. Purtroppo tutti i giorni ne passa uno … ed ogni giorno pesa sul bilancio della vita. Invecchiare è un fatto naturale ineludibile. L’importante è invecchiare con il sorriso sulle labbra e tanta voglia di vivere. Un anno fa, il Dott. Marcello, cinquant’anni, single, Commercialista nel milanese, abitante a Pavia … si sentì in crisi. Si stava facendo la barba davanti allo specchio e si sentì improvvisamente vecchio. Giunto in Ufficio, la Signora Maria, sua impiegata di fiducia, se ne accorse subito. “Dottore c’è qualcosa che non va?” Il Dott. Marcello sputò il rospo. “Signora Maria, mi sento vecchio …” La Signora Maria andò in escandescenze. “Dott. Marcello se si sente vecchio Lei che ha cinquant’anni … cosa dovrei dire io che ne ho sessanta? E, poi, cosa vuol dire vecchio? Tutti invecchiano. Quel che conta è … invecchiare bene” Il Dott. Marcello l’interruppe. “Signora Maria chissà cosa pagherei per avere il suo spirito” L’impiegata di fiducia si sentì orgogliosa. “Dott. Marcello, può farlo anche lei. Basta applicare poche regole chiare. Avere la persona giusta al proprio fianco. Se uomo … la donna. Se donna … l’uomo. Mi sono sposata a ventiquattro anni … Ormai trentasei anni fa. Ho avuto due figli ormai sposati ed ho sempre applicato la regola di mia nonna. Ho sempre tenuto ben stretto mio marito. Ogni giorno, mio marito ed io, aspettiamo la sera, dopo una giornata di lavoro … per cantare una canzone …”quanto è bello far l’amore quando è sera” … E, si, Dott. Marcello, è l’amore che tiene giovane. E’ l’amore che fa sognare. Ricordo ancora cosa diceva mia nonna. Una donna può avere una vita felice solo se ha accanto un uomo felice. Per tenerlo tale e sempre pimpante c’è un sistema “Ogni giorno, tavola imbandita (con moderazione) … e letto caldo” … anzi, caldissimo … direi bollente. E’ con l’amore che si tengono svegli gli appetiti. Dott. Marcello, si cerchi una bella donna … possibilmente vivace e vedrà che dell’età non gliene importerà più niente” Il Dott. Marcello stava ancora riflettendo sulla filosofia di vita della Signora Maria, quando in Ufficio si sentì un certo movimento. Un impiegata si stava sentendo male. Era la Dott. Benvenuta, quarant’anni, bellissima, single … la quale si  faceva vento agitando una cartelletta all’altezza del viso. Si vedeva che era (o sembrava) sofferente. Il Dott. Marcello si precipitò. “Dott. Benvenuta come sta? Ha bisogno di aiuto?” La quarantenne recitò una scena da 110 e Lode. Si agitò più del dovuto, finse sudori e vampe inesistenti … palpiti del cuore … e altro ancora … Alla fine rivolse una supplica al Dott. Marcello. “Dottore, potrebbe portarmi a casa? Non sono nelle condizioni di poter guidare” Immaginarsi il cinquantenne si trasformò in buon samaritano. “Ma certo Dott. Benvenuta. Venga. Venga … la porto subito a casa sua” Non c’è come quando capita qualche cosa di eccezionale in un Ufficio perché ogni impiegata tragga le sue conclusioni. Per esempio. La Signora Maria, aveva già capito tutto. Pensò. “La Benvenuta ci prova … avrà sentito il discorso che ho fatto al Dott. Marcello e sarà rimasta colpita “dalla tavola imbandita e … dal letto caldo” Intanto il Dott. Marcello era in automobile e cercava di fare coraggio alla Dott. Benvenuta. “Come sta?” chiedeva ogni tanto. Ad ogni domanda la stessa risposta “Non vedo l’ora di arrivare a casa mia. Per favore, Dott. Marcello, non mi lasci sola” Immaginarsi se il Dott. Marcello l’avrebbe lasciata sola. Un volta raggiunto l’appartamento, il cinquantenne aiutò la quarantenne ad entrarvi. Intanto la quarantenne non lasciava mai la mano del suo salvatore … e ripeteva. “Dott. Marcello, non mi lasci sola …” Quale poteva essere la risposta? “Non si preoccupi. Sono qui e qui resto … accanto a lei. Può contare sul mio aiuto. Usiamo il tu che è più confidenziale” Intanto Marcello e Benvenuta avevano raggiunto il salotto nel quale c’era un comodo divano. Benvenuta si coricò per riprendere le forze e allentare le vampate di calore. “Marcello, scusa, ma mi sento tutta accaldata … devo togliermi la camicetta … “ Per il Dott. Marcello è stato come il vento di primavera … quelle belle e fresche brezze che accarezzano il viso e rallegrano la mente. La Benvenuta era di una bellezza sublime … alta, bionda, occhi azzurri e gambe da fine del mondo … Senza camicetta lo era ancor di più. Il cinquantenne non poteva rimanere indifferente davanti a dei seni così. Marcello, però, era un timido, o meglio non aveva dimestichezza con il “genio femminile”. Ogni tanto sbirciava con la coda dell’occhio, ma non voleva farsi vedere un “allupato”. E’ stata ancora la Benvenuta a dare il la … “Marcello ti disturba se resto così?” – “No, certo che no” rispose l’uomo che, con l’acceso pallore del viso, non poteva nascondere l’evidente piacere. In effetti avrebbe voluto abbracciare e baciare Benvenuta la quale, visto che il cinquantenne si mostrava un po’ imbranato fece tutto da sola. “Marcello devo ringraziarti per tutto quello che hai fatto per me …” L’abbracciò e lo baciò … Marcello ne fu felice. Si scusò … “ma io non ho fatto nulla” Pronta è stata la risposta di Benvenuta … “Non preoccuparti … lo puoi fare ora” E’ stato in quell’istante che la lezione della Signora Maria ha avuto effetto. Benvenuta e Marcello pensarono che tutto ha un inizio … Baci e abbracci non si contarono più (e pure il resto). Per tre giorni il Dott. Marcello non si è fatto vivo nel suo Ufficio … e neppure la Dott. Benvenuta. Ed è stato l’inizio di un grande amore che, tuttora, continua. - Questo è il racconto 956 scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per … il piacere di chi scrive … e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino

 
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