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ROSARIA E ALBERTO racconto (938) di Dino Secondo Barili

Post n°18651 pubblicato il 29 Marzo 2015 da dinobarili
 

   28 MARZO 2015

ALMANACCO DI STORIA PAVESE

Trivolzio – 28 marzo 2015 - Sabato- 12.00

Intrigo …

… a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

938

Rosaria e Alberto

Un anno fa, Rosaria e Margherita, due quarantenni, single, avevano preso l’abitudine di fare lunghe camminate sulla riva sinistra del fiume Ticino a Pavia. Quando due amiche si ritrovano spesso “insieme per un programma benessere” finiscono per influenzarsi a vicenda. Le confidenze … vanno bene, ma fino ad un certo punto. Margherita aveva iniziato la storia con un suo Collega coetaneo, Osvaldo, il quale non sapeva ancora cosa fare da grande. Margherita, quindi, si lamentava e si sfogava con Rosaria la quale, pur comprendendo la relazione non troppo felice (anzi, per niente felice), non vedeva l’ora di avere anche lei l’uomo del cuore. Durante le camminate, però, le due amiche si sfogavano anche per altre cose che, secondo loro, contribuivano al malessere generale. Un anno fa, dopo molte camminate e parecchie confidenze erano andate in crisi entrambe. Rosaria è stata la prima ad accorgersi che lei e Margherita si erano contagiate a vicenda. Comprese che, senza offendere l’amica, doveva uscire da una simile situazione. Ne parlò con la sua coetanea, amica e Collega Federica la quale ha capito subito in quale “imbuto” era finita la quarantenne. “Rosaria le amiche vanno bene. Le confidenze vanno bene … ma entro certi limiti. Se la confidenza aiuta a crescere e a stare bene … ben venga. Se, invece, le confidenze conducono al malessere … allora, basta. Fine. Fine della confidenza. La stessa cosa è leggere un libro o vedere un film. Se il libro o il film aiutano a rasserenare l’animo … va benissimo. Se creano disagio, no … E’ il momento di cambiare registro. La vita è già complicata di suo, senza che altri elementi vengano a turbarla. Nella vita bisogna saper scegliere … e scegliere sempre in positivo” Rosaria comprese che Federica aveva ragione. Si inventò uno stiramento alla gamba sinistra e convinse Margherita che avrebbe tralasciato, per un po’, di fare camminate sulla riva sinistra del fiume Ticino. Naturalmente … con le camminate, sarebbero terminate le confidenze. Il problema di Rosaria, però, rimaneva tale e quale. Rosaria era Dirigente di una Agenzia Commerciale nel milanese ed aveva, quindi, un posto di responsabilità. Non sempre, però, avere un posto di responsabilità (ben retribuito) rende soddisfatti. La vera soddisfazione si ha quanto si è appagati sul piano sentimentale. Sotto questo aspetto, Rosaria non era affatto soddisfatta ed appagata. Ne parlò ancora con Federica, la quale, oltre ad essere amica, aveva le idee chiare. “Rosaria, hai quarant’anni. Sei una bella donna … alta, bionda, occhi azzurri e gambe da fine del mondo. Sei laureata ed hai un bel posto di Responsabilità … cosa ci  vuole per buttarsi nella mischia?” Rosaria non reagì. Rimase fredda … come se avesse qualche dubbio che non voleva rivelare. E’ stata ancora Federica a provocarla. “Rosaria, per risolvere i propri problemi … prima di tutto bisogna dire la verità a sé stessi” Federica si sentì punta sul vivo. Era proprio lì il suo cruccio. In Ufficio aveva accettato le attenzioni del Dott. Flaminio, altro Dirigente suo pari grado, cinquant’anni, sposato. Qualche mese prima, durante un momento di pausa in un Convegno, Rosaria e Flaminio si erano anche baciati. Poi … più nulla. Le attenzioni sono cessate. Tra i due è sceso il “vedo … ma non ti vedo”. Insomma, Flaminio … non voleva mandare a rotoli il suo matrimonio. Ora, però, Rosaria era in crisi … e doveva uscirne. Decise di vuotare il sacco. “Federica le cose stanno così … e sto male” Federica perse la pazienza. “Rosaria, questo non è il modo di vivere. Questo è il modo di complicarsi la vita. Oggi, vado ad un Convegno dal titolo “Come raggiungere la felicità” Vuoi venire anche tu?” Era proprio la proposta di cui Rosaria aveva bisogno. Accettò. Quando si partecipa ad un Convegno si sa come si inizia … e non si sa come si finisce. Rosaria aveva, già mentalmente chiuso con Flaminio. Ora, doveva solo aprire gli occhi … e vedere dove sarebbero finiti. Un Convegno è un’occasione per conoscere persone nuove, mai viste prima. Al Convegno partecipavano una quarantina di persone di cui una decina erano uomini sui cinquant’anni. Tra essi, gli occhi di Rosaria ne scelse uno. Si vedeva che era lì per caso … o per curiosità. Mentre tutti gli altri avevano un quadernetto tra le mani e prendevano appunti, il cinquantenne caduto sotto la lente di Rosaria … osservava, ma non prendeva appunti. Alla prima interruzione del Convegno, Rosaria fece in modo di avvicinare la persona da cui era attratta. Si chiamava Alberto ed era un Pubblicitario di una Multinazionale francese. Il suo scopo era cogliere sensazioni che avrebbe poi tradotto in progetti pubblicitari. I Pubblicitari sono sensibilissimi al tema della felicità. Felicità vuol dire avere fiducia nel futuro … il futuro di un prodotto, di una scelta, di un’occasione. Ecco, per Rosaria e Alberto l’occasione era già arrivata. Infatti, i due non attesero neppure la fine del Convegno. Avevano già capito tutto. Quando si sta bene con sé stessi … le idee fioriscono come in un verde campo a primavera. Quella stessa sera, Rosaria e Alberto hanno deciso di cenare insieme in un bel Ristorante con Sala da Ballo. Uno di quei Ristorante che vanno molto di moda a Milano. Il ballo avvicina le persone e le fa sentire partecipi di un’emozione: la musica. Se poi, c’è pure la  voglia di vivere … un tango è più che sufficiente per scatenare “voglie sopite”, voglie che aspettano l’ora per esplodere. E’ stato proprio un tango a spingere Alberto a baciare sulla guancia Rosaria … la quale non si accontentò. Aveva bisogno di qualcosa di più forte. Un bacio da fine del mondo. Alberto afferrò il concetto … e si prodigò in un bacio da grande amatore. Ormai era fatta. Il ballo non bastava più. Ci voleva qualcosa di più intimo e più caldo. Rosaria e Alberto erano adulti e vaccinati. Sapevano che attendere va bene … ma fino ad un certo punto. Decisero per una camera d’Albergo nel Centro di Milano, con tutti confort possibili. Ma il confort migliore è sempre la passione. Rosaria e Alberto, di passione, ne avevano da vendere … e da sfogare. Sono rimasti in camera tre giorni … e anche ora, l’amore continua alla grande. Questo è il racconto 938 scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per … il piacere di chi scrive … e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino

 
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