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GUGLIELMO E L'ISOLA DEL MISTERO racconto (899) di Dino Secondo Barili

Post n°18011 pubblicato il 18 Febbraio 2015 da dinobarili
 

17 FEBBRAIO 2015

ALMANACCO DI STORIA PAVESE

Trivolzio – 17 Febbraio 2015 – Martedì - 12.00

Intrigo …

… a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

899

Guglielmo e l’isola del mistero

Sessant’anni è una bella età. Si è realizzato un bel tratto di vita. Ci si può considerare relativamente giovani e si possono avere ancora tanti sogni nel cassetto. E’ anche l’età delle riflessioni. Delle domande che negli anni precedenti non si sono poste. Un anno fa, è stato così anche per Guglielmo, sessant’anni, fisico atletico, mente lucida … il quale ha raggiunto la pensione dopo aver “volato” tanti anni sui cieli d’Europa come pilota di aerei commerciali. Quando una persona, a sessant’anni, ha la possibilità di vivere la pensione nella città dove è nato ed ha studiato … non  ha proprio nulla di cui lamentarsi. Pavia è una città magica … a misura d’uomo (come si diceva una volta) … e poi c’è il fiume Ticino che da solo risponde ad ogni esigenza. Un anno fa, Guglielmo si è dato da fare per recuperare il tempo passato … dopo aver volato alto nei cieli. Ora, era con i piedi per terra. Sentiva l’esigenza di conoscere la storia e la vita della sua città, Pavia. Pavia è un museo cielo aperto. Ovunque ci si muove ci sono tracce di un passato che … parla da solo. Quel passato sembra dire. “Sai, qui ha abitato Alboino, il primo Re del Longobardi. Qui, invece, si è fatto incoronare Federico Barbarossa … “ Ovunque si gira per la città … si incontrano luoghi dove (da Napoleone in giù … e da Napoleone in su) ha messo i piedi qualche personaggio famoso. Ma non era quello che Guglielmo cercava. Voleva cercare anche un passato più immediato … il suo passato. L’età della Scuola Media … del Liceo … A proposito del Liceo … per Guglielmo è stato un periodo favoloso … Studio ed esperienze a non finire. Un anno fa, Guglielmo ha fatto un’importante scoperta: “la bancarella dei libri dei libri usati di Piazza del Duomo … Montagne di libri (forse appena usciti da qualche cantina) … ammucchiati alla rinfusa. A rovistare in quel mucchio … frotte di persone avanti negli anni. Mettono le mani in quella montagna di libri per cercare, forse, quello che nemmeno loro sanno. Cercare cose che, forse, qualcuno mette loro sotto gli occhi. Si dice che un uomo “non va” … dove vuole. Va dove lo porta il Destino. E quel suo andare è dentro (o intorno) a lui stesso. Anche Guglielmo, era attratto da qualcosa. Qualcosa che nemmeno lui sapeva. Per esempio. Una mattina si era svegliato con il desiderio di girovagare per le viette strette sghembe del rione medioevale di Pavia. Quel rione che ruota intorno alla Chiesa di San Teodoro. Curiosità? Forse … Oppure, un lontano richiamo indefinito … un richiamo che si perdeva nella nebbia del tempo. Guglielmo girovagò senza una meta precisa … da una vietta all’altra. Guardando in alto tra i Palazzi, il sessantenne venne attratto da una finestra. Guglielmo ebbe un presentimento e si pose una domanda. “Come? La persiana di quella finestra l’ho sempre vista aperta … e adesso è chiusa. Cosa sarà successo?” La domanda non era solo una domanda. C’era un perché. In quell’appartamento abitava Ofelia, sua ex-compagna di Liceo … Anzi, le cose non stavano proprio così. Ofelia, a sedici anni. era stata la sua prima “morosina”. Uno di quegli amori che nascono spontanei, immediati … che durano il tempo di una stagione … e lasciano il segno. Ora, quella persiana era chiusa … Come mai? Guglielmo si rese conto che avere sessant’anni non è una cosa facile. Bisogna saper accettare realtà di cui, fino ad allora, ignorava l’esistenza. Il sessantenne cercò di pensare ad altro. Si ricordò che era mercoledì. Giorno in cui c’è il banchetto dei libri usati in Piazza del Duomo. Dal rione medioevale e Piazza Duomo ci sono pochi passi. Sembrava che Guglielmo sentisse un richiamo. Si avventurò nel mucchio di libri. Andò a naso … Si trovò tra le mani un’Antologia di letteratura italiana della terza Liceo. Il sessantenne ebbe i brividi. Quell’Antologia la conosceva. Guglielmo la sfogliò per accertarsene. Era proprio vero. Quell’Antologia era di Ofelia. C’era la sua calligrafia minuta … quelle note scritte a margine .. quegli svolazzi senza un perché.  Cercò una poesia di Carducci. C’era. Era là con le note a margine … ma c’era anche la sua scrittura, di Guglielmo. Non c’erano più dubbi. La finestra con le persiane chiuse e l’antologia dovevano avere un nesso, un legame. Quella mattina, Guglielmo, ha preferito non prendere il caffè al solito Bar … anzi, non lo ha preso affatto. Si è lasciato trasportare dai ricordi. Preferì passeggiare sul Ponte Coperto. Avanti e indietro … con l’Antologia di Ofelia che aveva appena acquistato. E sembrava che quella Antologia parlasse. Ricordi? Ricordi quel giorno in cui Ofelia aveva raccontato a sua madre che sarebbe andata a studiare da un’amica? Invece, con quella Antologia, Ofelia e Guglielmo si erano recati in barca sull’Isola del Mistero poco a monte di Pavia  … e là, in mezzo al bosco avevano fatto all’amore … Guglielmo non era un sentimentale. E non voleva cominciare ad esserlo. Era un ex – pilota, mica un poeta di quelli che trovano sempre una scusa per lasciarsi prendere dalla nostalgia. Ora, però, Guglielmo senti il desiderio di rivedere l’Isola del Mistero. Dal Ponte Coperto all’imbarcadero ci sono due passi. Il sessantenne Guglielmo prese una barca a noleggio e con la “sua” Antologia tra le mani raggiunse l’Isola del Mistero. Era tutto come quarant’anni prima. Stesso boschetto … sull’isola in mezzo al fiume Ticino. Al centro del boschetto … uno spiazzo verde. E’ stato lì dove Ofelia e Guglielmo avevano fatto all’amore. Solo una volta. Quell’unica volta. Al sessantenne gli parve rivedere la stessa scena … con tutti i passerotti intorno che, incuranti dei due amanti, continuavano a cinguettare  e a beccare qua e là. Ora, come allora. E questa volta, però, un passerotto si era avvicinato a Guglielmo. Si era posato sull’Antologia che teneva tra le mani e cercava di beccarla. E’ stato in quell’istante che il passero si trasformò in Ofelia … sedici anni … bellissima. “Guglielmo hai fatto bene a venire qui. Ti aspettavo. Ricordi? Il nostro primo bacio? La nostra prima volta? Tutto come allora … Mi troverai sempre qui … ogni volta che lo vorrai. Perché ogni cosa vive finché si ricorda … “ Ofelia scomparve. Il passerotto prese il volo. Guglielmo si rese conto che quella era veramente l’Isola del Mistero.  Questo è il racconto 899 scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per … il piacere di chi scrive … e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino

 
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