dino secondo barili

LA "CRISI" DEL PROF. CALOGERO racconto (226) di Dino Secondo Barili

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere,

sono frutto di fantasia,

pertanto non hanno  nulla a che vedere

con persone reali o fatti realmente avvenuti)

226

La “crisi” del Prof. Calogero

Il Prof. Calogero, cinquant’anni, single, Docente di Economia presso un Liceo Commerciale di Milano, un anno fa, era in crisi profonda. Non per l’economia in sé (sua materia di insegnamento), ma per gli studenti che ogni giorno lo sottoponevano a domande sempre più difficili. In un primo tempo, il Prof: Calogero aveva cercato di rispondere nel modo più semplice e lineare possibile. Poi, le domande erano diventate sempre più complicate. A quel punto il Professore di Economia aveva capito che gli studenti erano preoccupati del “loro” futuro. Inoltre, siccome “la crisi economica” mordeva e cominciava a creare problemi seri, il Professore aveva cercato di tenersi aggiornato. Come si fa ad essere aggiornati in una materia così complessa come l’Economia? Un giorno di un anno fa, il Prof. Calogero cercò aiuto e sfogò con la sua collega Adelaide, quarant’anni ben portati, Docente di Lettere, single pure lei. “Tu si, che sei fortunata, cara Adelaide. Dante, era Dante ieri, e lo è anche oggi. L’Economia no. Ogni “Economista” ha una “sua economia”. Per molti “Economisti”, l’economia è come il formaggio groviera. Ci sono quelli che vedono solo i buchi …e coloro che vedono solo il formaggio. Per non parlare degli Economisti che “vedono” l’economia che non c’è (cioè la speculazione). Quell’economia che “immaginano ci sia”… secondo i loro calcoli matematici. Come faccio a rispondere alla domanda dei miei studenti…”Perché gli Economisti non sono capaci di risolvere la crisi economica?”.La Professoressa Adelaide si rese conto che il problema era serio. Si sentì in dovere di dare una mano al Collega. Inoltre, essendo single, era ancora alla ricerca dell’anima gemella. Si rese, pure, conto che poteva essere l’occasione giusta per allacciare un buon rapporto con un possibile fidanzato, libero e piacente. “Hai ragione di lamentarti, caro Calogero. Questa crisi economica ci sta massacrando tutti. Gli studenti hanno più di motivo per essere preoccupati. Forse… posso esserti di aiuto. Al mio paese natale, in Lomellina, in provincia di Pavia, c’è un agricoltore che sa tutto di economia. E’ soprannominato Genuflessosantino. Potremmo andarlo a trovare e farci spiegare qualcosa.” Calogero ci pensò e accettò l’idea. A mali estremi …estremi rimedi! Inoltre, Adelaide era stata così dolce, gentile che era impossibile resistere. Genuflessosantino era un uomo pratico, deciso, quasi burbero. Accolse Calogero e Adelaide nel suo cortile pieno di galline, anatre e oche. Dopo aver ascoltato la domanda degli studenti, invitò i due Professori ad entrare nella stalla del suo più bel cavallo… il cavallo di Genuflessosantino. “Vede, Professor Calogero. Questo è il mio più bello e forte cavallo che posseggo… ma è ammalato. E’ attaccato da una miriade di tafani. Le femmine dei tafani si nutrono del sangue del mio cavallo e adagio, adagio lo stanno facendo morire. Il mio cavallo si chiama “lavoro” e i tafani si chiamano “tasse”. I tafani, però, non sanno che il giorno in cui avranno succhiato tutto il sangue al mio cavallo-lavoro… moriranno anche loro… per sempre. Uccidere il “lavoro” è… uccidere la società, cioè noi.” Il Prof. Calogero ebbe la risposta per i suoi studenti. Inoltre aveva trovato in Adelaide un utile sostegno e una piacevole compagnia. (226)