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RODOLFO E SUSANNA racconto (865) di Dino Secondo Barili

Post n°17425 pubblicato il 15 Gennaio 2015 da dinobarili
 

14 GENNAIO 2015

ALMANACCO DI STORIA PAVESE

Trivolzio – 14 gennaio 2015 – Mercoledì - 12.00

Intrigo …

… a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

865

Rodolfo e Susanna

Parecchi studiosi sono convinti che “nella vita … nulla accade per caso” … “tutto ha una ragione”. Certo che non è il caso di farsene un problema. Gli impegni sono tanti e basta seguire una certa regola per avere il buon esito delle proprie azioni. Un anno fa, ne era convinto l’Architetto Rodolfo, affascinante cinquantenne, fisico atletico, single, Studio avviato in Milano, abitante a Pavia. Il fatto che avesse dedicato tutta la sua vita al lavoro non giustificava il fatto non avesse una sua compagna. Ogni tanto sua madre Ofelia glielo ricordava. “Rodolfo … non esiste solo il lavoro … Ora, puoi contare sulla mia presenza … ma quando non ci sarò più io? Non puoi fare la vita del “barbone”…” Già, sua madre Ofelia, aveva solo quel figlio e l’adorava. Rodolfo rispondeva con la solita frase. “Mamma, se devo sposarmi … sarà lei, la donna che dico io, a cercarmi e a trovarmi” Intanto i suoi Colleghi Architetti erano tutti sistemati con una bella famiglia e dei figli. Anzi, a dire il vero erano anche un po’ gelosi e invidiosi. Specialmente l’Architetto Goffredo … “Lo so perché, tu Rodolfo, non ti sposi … Hai troppe spasimanti. Tu sei come un’ape regina … ami scegliere e non ti accontenti mai” L’Architetto Rodolfo, sorrideva maliziosamente … facendo aumentare l’invidia del Collega. In realtà avrebbe voluto che fosse così … ma non era vero. C’erano si, alcune spasimanti donne … ma non erano il tipo da far perdere la testa. Insomma, il cinquantenne aveva dei gusti un po’ difficili. Su questo non c’erano dubbi. Rodolfo ne parlò con il Dott. Felice suo Psicologo di fiducia. “Felice sono preso tra due fuochi. Da una parte c’è mia madre che mi assilla fino all’inverosimile. Dall’altra ci sono due o tre donne che mi telefonano quaranta volte al giorno … ed io divento sempre più freddo. Suggeriscimi qualcosa …” Il Dott. Felice era una persona seria. Nei suoi sessant’anni di vita ne aveva viste di cotte e di crude. Ora, aveva il caso dell’amico Architetto Rodolfo che sotto diversi aspetti era emblematico. “Rodolfo, il matrimonio oggi è diventato uno dei passaggi più difficili che una persona possa affrontare. Se sbaglia … è infognato per tutta la vita. Per  fortuna che tu hai un tuo Studio avviato. Una tua Professione autonoma. Un tuo bellissimo Attico sul Lungoticino in Pavia … cittadina tra le più graziose che conosco. Ti manca solo la donna giusta … e poi potresti essere la persona più felice di questo mondo” Rodolfo accennò ad un sorriso di soddisfazione. Intanto aspettava il consiglio. Il Dott. Felice aveva seguito molti casi, ma quello dell’amico Rodolfo voleva trattarlo in modo diverso del solito. Il cinquantenne era un amico e come tale poteva sperimentare una nuova soluzione. “Rodolfo, io potrei darti alcuni consigli … ma in amore sono sempre un azzardo. Allora ho pensato di proporti qualcosa di particolare. Una cosa che non si fa mai. Immagino che tu hai una nonna alla quale sei legato particolarmente. Ebbene chiedi mentalmente a tua nonna di suggerti la donna che fa per te” L’Architetto Rodolfo, non si aspettava un simile consiglio. Nello stesso tempo, però, è stato felice. Rodolfo aveva un piacevole ricordo di sua nonna Pasqualina. Perché non chiedere a lei consiglio e aiuto? Quello stesso giorno, Rodolfo portò un fiore sulla tomba della nonna Pasqualina e disse una preghiera. Nulla di eccezionale … Non erano passati tre giorni e Rodolfo è stato chiamato dal Presidente degli Architetti della sua Associazione. Voleva organizzare una Commissione per lo Studio delle nuove Soluzioni Abitative ed aveva pensato a Rodolfo come Coordinatore. Oltre all’atto di fiducia c’era una finestra spalancata sul futuro. Inoltre poteva scegliersi i collaboratori che voleva. Le domande erano già disponibili. Tra queste al primo posto c’era l’Architetto Susanna, una trentenne, alta, bionda, occhi azzurri e gambe da fine del mondo … E come se non bastasse … un’intelligenza ed una volontà senza limiti. Sono proprio le coincidenze che danno sapore alla vita. Susanna era alla ricerca dell’uomo della sua vita. Un uomo serio, posato, affermato per formare una famiglia vera, forte … Susanna, però, non era il tipo che si accontentasse del primo venuto. Susanna voleva l’amore … l’amore vero … con la A maiuscola … quello che fa perdere i sensi. A volte nella vita tutte le coincidenze fanno gioco e producono felicità. Appena Rodolfo vide Susanna, comprese che la nonna Pasqualina aveva fatto centro. Susanna aveva tutto ciò che desiderava Rodolfo … e così per Susanna. Il cinquantenne non perse tempo in preamboli. Il cinquantenne invitò Susanna ad un vacanza a Vienna … città romantica per eccellenza. Città dove c’è tutto e ogni cosa. Basta pensare alla torta sacher … una prelibatezza da fine del mondo. Come fanno un uomo ed una donna non innamorarsi quando sono seduti al tavolino in tipico caffè viennese … con davanti agli occhi un’enorme fetta di torta sacher? Rodolfo e Susanna … era in quella condizione … favolosamente rilassati, quando gli occhi dei due si incrociarono. Si guardarono l’un l’altro con intensità. Un’intensità che per Rodolfo voleva dire voleva dire desiderio, passione, voglia di lei, di Susanna … la quale in quel momento non desiderava altro … altro che farsi abbracciare, accarezzare … baciare. Per farlo Rodolfo e Susanna rinunciarono anche alla dolcissima torta sacher. Corsero in Albergo. Si chiusero in camera e non uscirono per sette giorni. Alla fine il cinquantenne e la trentenne erano completamente convinti che Vienna è veramente la città dell’amore … e che d’amore si vive … che è un piacere. - Questo è il racconto 865 scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per … il piacere di chi scrive … e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino

 
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