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ANTONELLA E IGINO racconto (862) di Dino Secondo Barili

Post n°17379 pubblicato il 11 Gennaio 2015 da dinobarili
 

11 GENNAIO 2015

ALMANACCO DI STORIA PAVESE

Trivolzio – 11 gennaio 2015 – Domenica - 12.00

Intrigo …

… a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

862

Antonella e Igino

Un anno fa, la Dott. Antonella ha ricevuto un invito all’inaugurazione di una Mostra di Pittura a Roma. Detta così sembra una cosa da nulla. Quante persone ricevono inviti all’inaugurazione di mostre? Parecchi. In sé la cosa non avrebbe valore. Antonella, però, quell’invito l’aveva ricevuto da un suo ex-compagno della Scuola Media. Il suo vicino di banco, Igino. Per Antonella i tre anni della Scuola Media sono stati indimenticabili. Perché? Perché c’era Igino, il ragazzino mingherlino più “pazzo” del pianeta. Lo diceva a lui stesso … e doveva essere vero. Igino aveva sempre la matita tra le mani. Ogni tanto, Antonella riceva un foglio . Sopra c’era un  disegno. Una mano … un occhio (solo uno) … il naso. Il nasino di Antonella, Igino l’ha disegnato mille volte … Al termine della Scuola Media Igino e Antonella hanno preso strade diverse … e si sono persi di vista. Un anno fa, eccolo riapparire quel “pazzo” mingherlino. Antonella aveva compiuto quarant’anni anni, bellissima … e single. Già. Single! Questo era il cruccio. Cosa aveva da lamentarsi Antonella? Nulla (o quasi) . Si era laureata. Aveva un bel posto di Dirigente di Agenzia Commerciale a Milano. Aveva avuto parecchi amori … finiti nel “cestino dei ricordi”. Ed ora era sola … sola, single e insoddisfatta. Certo … meglio soli che “male accompagnati” (diceva il proverbio), ma un conto è essere single … e un conto è essere soli. Single si può essere sempre … soli non bisognerebbe esserlo mai! Un anno fa, Antonella, dopo aver ricevuto l’invito all’inaugurazione della Mostra di Pittura da parte di Igino, non si è più sentita sola. Anzi, si è sentita euforica … carica di attese, di novità. Come se qualcosa di molto speciale stesse per accaderle … qualcosa che non riusciva spiegarsi. Se ne accorsero anche in Ufficio. E’ stato, il Dott. Domenico, suo pari grado a sottolinearlo. “Antonella cosa ti è capitato? Ti sei innamorata?” Domenico era abituato a scherzare su ogni cosa. Questa volta, però, aveva visto qualcosa negli occhi di Antonella … ed aveva aggiunto. “Potrò sbagliare … ma questa volta sarà una grande cosa” Antonella prenotò il viaggio a Roma sul treno superveloce. Sapeva che era un modo di viaggiare splendido … e si potevano fare incontri inimmaginabili. Per il giorno dell’inaugurazione della Mostra di Pittura di Igino, Antonella si prese le ferie arretrate. Ormai era fatta. Un anno fa, la quarantenne, single, bellissima … poteva godere Roma come desiderava da tempo … da sola … a piedi … senza vincoli e senza orari. La prima sorpresa, Antonella l’ebbe sul treno. Dopo essersi accomodata sul posto prenotato, la quarantenne milanese, ha notato un Signore sui cinquant’anni, bellissimo, che la guardava con insistenza. Anche lei avrebbe voluto guardarlo, ma non voleva finire in un labirinto. Per ingannare il tempo prese un libro che aveva nella borsa. Lo tenne tra le mani … ma non riuscì a leggere due righe di seguito. Ogni tanto con la coda dell’occhio sbirciava il cinquantenne. Giunta a Roma, Antonella lo perse di vista … e quasi quasi ci rimase male. Roma è la città più bella del Mondo ed ora, la quarantenne, doveva pensare solo alla Mostra di Pittura di Igino. Dalla Stazione Termini, il luogo della Mostra c’era un quarto d’ora di strada a piedi. Antonella aveva il tempo per concedersi un caffè. Così ha fatto. Del resto Roma è fatta per essere vissuta, amata, osservata nei suoi più reconditi aspetti. La mente di Antonella si era ormai concentrata sulla Mostra. Appena entrata nella Sala, Antonella è rimasta di stucco. C’erano molte opere di pittura … ma anche molti disegni. Erano proprio i disegni ad attrarre la sua attenzione. Erano disegni a carboncino come fossero prove … C’erano mani di donna … piedi donna … occhi di donna … doveva essere sempre la stessa donna. In fondo alla Sala, finalmente c’era il volto completo.  Antonella si riconobbe. Era proprio lei. Come aveva fatto Igino a ritrarla così bene senza averla vista dal tempo della Scuola Media? Antonella chiese al Signore che doveva avere il compito di Custode della Mostra se era possibile parlare con l’Autore, il Pittore, il Signor Igino. Il Custode rispose che l’Autore si sarebbe presentato al momento dell’Inaugurazione. Intanto la Sala della Mostra si stava affollando. Parecchie persone, specialmente donne, si rivolgevano a Antonella perché pensavano fosse lei la moglie o la compagna del Pittore. Finalmente arrivò Igino il quale salutò Antonella  con un abbraccio e … “Ciao. Finalmente ci vediamo dopo tanti anni … sei sempre favolosa …”  Antonella si sentì in imbarazzo. Da una parte avrebbe voluto fare i complimenti a Igino. Preferì, invece fare una domanda. “Igino come hai fatto fare quei disegni? Specialmente l’unghia del dito mignolo del piede … E’ un particolare che potevo conoscere solo io …” Igino, si aspettava la domanda. “Antonella, nella vita sono più le cose che si ignorano … che quelle che si sanno. Non ti ho invitata a caso. Tra pochi istanti ci sarà l’inaugurazione … e, forse, avrai la risposta ai tuoi perché. In quell’istante nella Sala della Mostra è entrata una donna bellissima identica a Antonella. E’ stato Igino a fare le presentazioni. “Antonella ti presento Valentine, mia moglie. Purtroppo lei parla solo francese. Devo fare tutto io. Quando ho conosciuto Valentine a Parigi, pensavo fossi tu. Mi sono innamorato di lei e ci siamo sposati. D’accordo con lei ho fatto indagini sulla sua nascita. Valentine è nata a Roma. Fino a due anni è vissuta in un Convento di Suore. Dopo è stata adottata da una ricchissima Famiglia francese ed è cresciuta in Francia. Dopo le ricerche … questo è il certificato di nascita. Ora, Antonella guarda la tua carta di identità” Ad Antonella vennero i brividi. Per anni aveva cercato di sapere la verità sulla sua nascita e non ci era mia riuscita. Ora, le bastò confrontare la sua carta di identità con il certificato di nascita di Valentine per capire che era la sua sorella gemella. Ma le sorprese non erano finite. In quel medesimo istante nella Sala della Mostra era entrato il Signore, bellissimo, che Antonella aveva visto sul treno Milano – Roma … (ma di questo ne parleremo nel racconto domani) Questo è il racconto 862 scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per … il piacere di chi scrive … e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino

 
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