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CARLO racconto (186)

Post n°17055 pubblicato il 23 Dicembre 2014 da dinobarili

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere,

sono frutto di fantasia,

pertanto non hanno  nulla a che vedere

con persone reali o fatti realmente avvenuti)

186

 Carlo…viaggio a Praga (con sorpresa)

Esiste il destino? Secondo alcuni si, secondo altri no. Ogni persona è libera di pensare quello che vuole. Carlo Allamano, dopo quanto gli era successo, ne era ormai convinto. Il destino esiste. Tutto era avvenuto due anni fa. Carlo Allamano, quarant’anni, scapolo, bella presenza, posto di lavoro ben remunerato, aveva deciso di concedersi una vacanza di una settimana a Praga. Aveva bisogno di cambiare aria. Il viaggio era organizzato da una “agenzia” specializzata nelle “sorprese”. Era una formula promozionale per rendere appetibili i soggiorni. Il viaggio al quale, Carlo aveva aderito, iniziava a Milano. Con un aereo si raggiungeva Praga. A Praga “i turisti” venivano portati in un Castello dove potevano accadere gli incontri più disparati. Si dice che dentro al Castello abitasse una Maga. Carlo era contento di poter fare quel viaggio e “fuggire” da Milano dove lavorava. Doveva riprendersi da una delusione amorosa. Si era innamorato della sua collega d’ufficio, Desy, stessa età, sposata. La ragazza, bionda, occhi azzurri, era bellissima, ma era felicemente sposata e non voleva mandare a monte il proprio rapporto. Carlo, inoltre, era l’ultimo uomo al quale, Desy, avrebbe pensato. Non era alto. Non era bello…e con le donne, era leggermente imbranato (cioè timido fino all’eccesso). Timido o non timido…Carlo aveva, però, trovato il coraggio di dire a Desy: “Mi sono innamorato di te.” Se c’è una cosa che un uomo non dovrebbe “mai dire” ad una donna (specialmente se sposata) che si è innamorato di lei… Carlo era diventato lo “zerbino” di Desy … la quale sapeva di avere uno “schiavetto” a sua disposizione per le incombenze più assurde. Carlo capiva, ogni tanto, di rasentare il ridicolo. Non poteva farci niente… Per questo motivo aveva deciso di fare un viaggio a Praga. Un viaggio speciale. Sull’aereo per Praga, Carlo si era trovato accanto una vecchia signora vestita da “zingara” la quale, senza essere interpelata, svelò all’imbranato quarantenne il suo destino. “Lei, Signor Carlo, a Praga … troverà l’amore.” Carlo era rimasto di stucco. Come faceva, la Signora del sedile accanto al suo, conoscere il suo nome? I due non aprirono più bocca. A Praga la comitiva dei turisti venne imbarcata su un pullman diretto al Castello delle sorprese. Tutto era organizzato alla perfezione. Tuttavia, Carlo si sentiva osservato dall’accompagnatrice e guida turistica, la quale ogni tanto faceva l’occhiolino. Era un tic? oppure l’occhiolino aveva un significato? Il soggiorno nel Castello era … da favola. Carlo aveva avuto una stanza singola, piccola, ma molto ben arredata. La stanza aveva una sola finestrella, tipica degli antichi Castelli dalla quale era possibile osservare un panorama piacevole, ma uniforme. Poco lontano, però, c’era un laghetto nel quale a ore prestabilite, dodici fanciulle facevano il bagno … nude. Carlo ne era visibilmente soddisfatto. La vera sorpresa avvenne alla prima sera dopo cena. Nel programma c’era specificato “Serata danzante …con sorteggio”. Cosa voleva dire? Alla domanda, l’accompagnatrice aveva fatto l’occhiolino, ma non aveva dato la risposta. La festa ebbe inizio con alcuni valzer… Ad un certo punto si spensero le luci ed il buio avvolse la sala. Adagio, adagio ricomparve una luce flebile che illuminava la pista danzante. Dodici ragazze vestite in modo succinto erano schierate in attesa del “sorteggio”. Undici ragazze trovarono il compagno della serata. Solo Carlo non era stato sorteggiato. Fu allora che “l’organizzatrice del tic”, dopo essersi avvicinata all’ultima ragazza fece il grande annuncio. “Questa signorina è la donna di Carlo, il suo vero, grande amore.” Carlo divenne rosso come un peperone. Quando, il quarantenne, si avvicinò alla ragazza per poco non svenne. Era Desy, la sua collega d’ufficio. “Ma tu sei Desy …”” disse Carlo balbettando… “No. Non sono Desy. Sono Mery, sua sorella gemella…e sono nubile.” Fu la risposta.  …” (186)-

 
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