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IL DOTT. CESARE E L'AMORE A CHIAVARI racconto (834) di Dino Secondo Barili

14 DICEMBRE 2014

ALMANACCO DI STORIA PAVESE

Trivolzio – 14 dicembre 2014 – Domenica - 12.00

Intrigo …

… a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

834

Il Dott. Cesare e l’amore a Chiavari

Chi è quell’uomo che non spera di incontrare il grande amore? La donna della sua vita? Anche il Dott. Cesare, cinquant’anni ben portati, single, Commercialista in Milano ci sperava. Erano anni che ci sperava … ed erano sopravvenuti dei dubbi. Un anno fa, in Piazza del Duomo a Milano, il Dott. Cesare incontrò il suo Collega Dott. Gianpaolo al quale esternò i suoi dubbi “sull’incontro fatale”. Il Dott. Gianpaolo, cinquant’anni, Commercialista pure lui … andò in escandescenze. “Cesare … credi ancora all’amore? Ma tu sei un pio illuso. L’amore non esiste. Tutte balle. Ti porto il mio esempio. Mi sono sposato per amore due volte e tutte due le volte è stato un fallimento. In entrambe le volte sono stato costretto a divorziare. Ora, sono libero e non voglio più mogli in mezzo ai piedi. Una persona come me che fa dieci/dodici ore di lavoro in Ufficio … quando torna a casa vorrebbe un ambiente sereno. Un’accoglienza piacevole … Invece, cosa trova? Prima cosa … un grugnito. Seconda cosa … una lamentela. Terzo una domanda … “mi chiedo perché non hai sposato l’Ufficio così non dovevi neppure uscire per prendere freddo”. Dopo un’accoglienza del genere … Cesare, ti immagini? … le famose notti d’amore dove vanno a finire? Le notti di fuoco … di cui parlano tanto libri, giornali e TV?” Il Dott. Cesare non osò continuare il discorso. Parlò dell’ultima circolare ministeriale della quale non gliene importava assolutamente niente. Cesare e Gianpaolo non presero neppure un caffè. Si inventarono la prima scusa venuta alla mente e si salutarono con un “Ciao” … strascicato pure quello. Dopo un’incontro del genere il Dott. Cesare non se la sentiva di tornare in Ufficio. Si concesse un giorno di vacanza. Non voleva deprimere anche le sue impiegate. Del resto di uomini che si lamentano delle donne … è pieno il mondo. Il Dott. Cesare, però, aveva cinquant’anni. Era single … e credeva ancora nell’amore. Quello vero … l’amore dei baci appassionati, delle carezze da brivido … delle notti di fuoco … Pensò bene di ritornare nel suo appartamento. Sdraiarsi sul divano … e non pensare. Il Dott. Cesare aveva appena varcato il Portone d’ingresso del suo Palazzo che si vide venire incontro la Portinaia, la Signora Maria, una sessantenne che sapeva far girare il mondo come voleva. “Dott. Cesare lei è il Paradiso in terra. L’uomo della Provvidenza”  Il Dott. Cesare si rese conto di essere finito tra le braccia del Diavolo. “Dott. Cesare ho assolutamente bisogno di lei. Non può assolutamente dirmi di no. Devo andare a Chiavari. Devo assolutamente vedere mia nipote … Mi potrebbe accompagnare con la sua bellissima e velocissima automobile?” Basta! Il Dott. Cesare era servito. Come poteva rifiutare? La Signora Maria era sempre disponibile. Aveva le chiavi del suo appartamento … era la donna che non diceva mai di no ad ogni sua richiesta. Se il Dott. Cesare glielo avesse chiesto … la Signora Maria, gli avrebbe trovato pure la moglie ideale. La donna che neppure lui era mai in grado a incontrare. Non poteva rifiutare. In fondo si era dato una giornata di libertà. Non doveva rendere conto a nessuno … Durante il viaggio da Milano a Chiavari, stupenda località balneare in provincia di Genova, la Signora Maria non è stata zitta un secondo. Il Dott. Cesare non doveva neppure rispondere. La Signora Maria si faceva le domande … e si dava le risposte. Il cinquantenne si trovò a Chiavari senza quasi accorgersi. Ora, la Portinaia era servita. Il Dott. Cesare poteva prendersi un favoloso  caffè sul Lungomare di Chiavari e fare quattro passi nei “Carugi” … Era da poco tempo nei “Carugi” ad osservare le vetrine … quando il Dott. Cesare, vide una bellissima ragazza sui trent’anni che piangeva. Piangeva e guardava per terra alla ricerca di qualcosa che aveva perduto. Il Dott. Cesare osservò la scena e si rese conto che poteva essere utile. “Scusi, Signorina perché piange?” La trentenne bellissima, alta, bionda, occhi azzurri e gambe da fine del mondo spiegò il motivo … “Ho perduto l’anello che mi ha regalato mia nonna Lucrezia quando ho fatto la prima Comunione …” A quel punto anche il Dott. Cesare si è messo a cercare … Era passata mezzora e l’anello non si trovava. Ormai, la trentenne si era rassegnata. Aveva smesso di piangere. Il Dott. Cesare era affascinato dalla bellezza della ragazza … viso dolce … voce celestiale. Disse finalmente il suo nome: “Mi chiamo Valentina”. Il cinquantenne si sciolse come neve al sole. Cesare e Valentina si diedero subito del tu. Decisero di gustare il loro primo caffè insieme. Il Lungomare di Chiavari è il luogo ideale per gli incontri romantici, le parole sussurrate, le occhiate languide … Ormai, Cesare e Valentina si guardavano in continuazione. Si trasmettevano con gli occhi inconfondibili segnali d’amore … preannuncio di una notte di fuoco. Il Dott. Cesare, però, era sulle spine. Doveva riportare la Signora Maria a Milano quella stessa sera. Come fare? Il cinquantenne non ha dovuto pensare troppo. Il suo telefonino si è messo ha suonare. Era la Signora Maria. “Dott. Cesare … faccia pure con comodo. Io torno a Milano in treno”. Il cielo del Dott. Cesare è diventato azzurro come il mare. I suoi occhi sono diventati brillanti come il sole. Anche quelli di Valentina non erano da meno. Ora, la notte di Chiavari non aveva limiti e ne confini. Il cinquantenne l’aspettava da troppo tempo. E così stato. Un’indimenticabile notte d’amore a Chiavari … Una notte d’amore, però, non basta. Il Dott. Cesare, accusando disturbi che non aveva … si è fermato a Chiavari una settimana. Al suo rientro a Milano ringraziò la Signora Maria la quale ha voluto dire la sua. “Dott. Cesare … sono contenta per lei e per mia nipote Valentina. Lei è veramente un uomo dai gusti raffinati” Questo è il racconto 834, scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per… il piacere di chi scrive… e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino

 
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