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ROSSELLA, FIRENZE E L'AMORE racconto (819) di Dino Secondo Barili

Post n°16721 pubblicato il 29 Novembre 2014 da dinobarili
 

29 NOVEMBRE 2014

ALMANACCO DI STORIA PAVESE

Trivolzio – 29 novembre 2014 – Sabato - 12.00

Intrigo …

… a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

819

Rossella, Firenze e l’amore

A volte basta poco per dare una svolta alla propria vita. Esempio. Quando la Dott. Rossella, quarant’anni, single, bellissima, impiegata presso una Agenzia Commerciale a Milano si sentiva giù di corda correva da Elisa, la sua Parrucchiera di fiducia. L’occhio di Elisa era magico. Sapeva subito di quale umore era la quarantenne e aveva la risposta pronta. Veramente, non sempre … A volte aveva delle risposte che lasciavano allibiti. Rossella per prima. Sei mesi fa, era estate, e Rossella aveva le paturnie legate al tempo. Un po’ caldo. Un po’ freddo. Insomma il tempo non sapeva decidersi se fare estate oppure no. La quarantenne decise che la Parrucchiera era la soluzione ideale. “Elisa, ho la testa incasinata. Non so cosa fare …” La Parrucchiera aveva appena terminato il lavoro complicato di una cliente. La risposta è stata immediata. “Rossella se io fossi in te … andrei a Firenze” – “A Firenze? E perché dovrei andare a Firenze? Cosa c’entra il mio malessere con Firenze …” Elisa, non si lasciò prendere in contropiede. “Rossella c’è sempre un motivo per andare Firenze … Quando una persona ha la testa incasinata … va a Firenze” Rossella preferì tacere. Pensò che Elisa non era nel pieno possesso delle proprie facoltà mentali. La Parrucchiera continuò. “Rossella, tu pensi che io stia scherzando. Pensa … e ti convincerai che c’è più di un motivo per andare a Firenze” Il discorso  ebbe termine perché nel negozio di Elisa erano arrivate nuove clienti e la Parrucchiera era stata coinvolta in un vortice di domande. Rossella, si sottopose al solito trattamento e ingannò il tempo sfogliando una rivista che aveva portato con sé. Il nome Firenze, però, era entrato nei suoi pensieri. Era da tempo che desiderava passare qualche giorno a Firenze, la città di Dante, dei Medici … degli Uffizi. Ma non erano solo quelli gli interessi maggiori che legavano Rossella a Firenze. L’interesse maggiore era il ricordo di sua nonna Clotilde, la nonna che aveva un debole per lei. La nonna Clotilde parlava spesso di Firenze e canticchiava una canzone. Un motivo orecchiabile, di cui non ricordava le parole. Firenze, comunque, aveva avuto il sopravvento … e i cattivi pensieri se ne erano andati come per incanto. Ora, nella sua testa c’era Firenze … Come mai tale pensiero aveva preso il sopravvento? Non era solo il ricordo della nonna Clotilde. Ci doveva essere qualche altra ragione. Ora, Rossella stava inseguendo un pensiero di cui non conosceva i risvolti. Quella stessa notte la quarantenne ebbe un sogno. Sognò la nonna Clotilde mentre era intenta a ricamare. La nonna Clotilde era una donna vecchio stampo. Quando aveva un momento libero … ricamava e canticchiava. Nel sogno Rossella aveva iniziato il discorso. “Nonna Clotilde, l’amica Elisa, mi ha consigliato di andare a Firenze … “  Immediata è stata la risposta della nonna. “Certo, che devi andare a Firenze. Io ho sempre desiderato andare a Firenze … e non ci sono mai riuscita … Vai Rossella … vai a Firenze … e se non vai per te … vai per me” La nonna Clotilde aveva appena terminato la frase e Rossella si era improvvisamente svegliata. Quelle parole, intanto, non le aveva dimenticate … Anzi, a mano a mano che i minuti passavano, quelle parole sembrava assumere la valenza di un ordine … “se non vai per te … vai per me” Ormai era chiaro. Rossella non poteva deludere la nonna Clotilde … quel suo modo di parlare calmo e convincente … quel suo canticchiare sottovoce … sembrava un canto “fiorentino”. La quarantenne prese la decisione. Firenze  è a poche ore di treno da Milano. Tre o quattro giorni di ferie sono sempre graditi.  Firenze è un’ottima città per passarvi una vacanza. Non importa se era sola ed era già passato un anno da quando si era lasciata con Alfredo. Quando si è soli, Firenze è sempre un sogno. Cercò su Internet e trovò l’Albergo che faceva al caso suo. Del resto Firenze si presta benissimo ad  un soggiorno di qualche giorno. La città è un Museo a cielo aperto. Anzi, Rossella, mentalmente si era già fatto un programma. Prima i Musei … poi salita sul Campanile di Giotto … e una passeggiata per Firenze in carrozzella … quella che avrebbe concluso il soggiorno. La mente di Rossella era piena di immagini della città Medicea. Si era messa a leggere tutto quello che aveva a disposizione. L’inizio della vacanza è arrivato in un baleno. Come spesso capita, anche i giorni passati a Firenze erano volati via … Rossella si accorse che era giunto l’ultimo giorno e non aveva ancora fatto il giro in carrozzella. Si affrettò alla ricerca di una carrozzella. Stava contattando il vetturino quando, nello stesso istante, un Signore sui cinquant’anni, chiese di poter fare un giro in carrozzella. Rossella non voleva essere scortese. Il Signore era gentilissimo. Aveva un fascino da togliere il respiro. Si presentò. “Sono il Dott. Ascanio dell’Università di Zurigo … perché non facciamo il giro in carrozzella insieme?” Il Vetturino, aveva già, capito tutto. Chissà quante volte gli era capitato la stessa cosa … Due persone … un uomo e una donna, che non si erano mai visti o conosciuti, hanno chiesto di fare un giro in carrozzella … Il Vetturino sorrise.  Da buon fiorentino aveva già intuito come sarebbe andata a finire. Infatti, il Dott. Ascanio iniziò a fare domande a Rossella la quale era attratta dagli occhi azzurri del cinquantenne. Il giro si prolungò più del previsto. Il Dott. Ascanio ha voluto pagare l’intero importo della passeggiata. Rossella cercò di sdebitarsi  offrendo la cena. Alla fine, anche la cena ha voluto pagarla il Dott. Ascanio. Non solo. Firenze è troppo bella … vista di notte ... quando la Luna è alta nel cielo e fa l’occhiolino agli amanti di ogni età. Rossella e Ascanio si davano ormai del tu.  Mano nella mano, erano ad un passo dal primo bacio … L’affascinante cinquantenne, però, non voleva fare la figura “dell’affamato di donne”. Preferì canticchiare una canzone … “Firenze stanotte sei bella in manto di stelle … “ Rossella si ricordò il motivo. Era quello che canticchiava sua nonna Clotilde. Intanto, Ascanio aveva fatto un po’ di confusione. Tenendo stretta Rossella continuò a canticchiare. “Sopra i Lungarni senti un’armonia d’amore … Sospirano gli amanti stretti stretti cuore a cuore” Ascanio accennò ad un bacio e Rossella ripose con lungo, incantevole bacio d’amore ... premessa ad una notte di fuoco.  - Questo è il racconto 819, scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per… il piacere di chi scrive… e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino

 
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