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LUCREZIA E IL PRIMO AMORE racconto (810) di Dino Secondo Barili

Post n°16574 pubblicato il 20 Novembre 2014 da dinobarili
 

20 NOVEMBRE 2014

ALMANACCO DI STORIA PAVESE

Trivolzio – 20 novembre 2014 – Giovedì - 12.00

Intrigo …

… a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

810

Lucrezia e il primo bacio

Che cos’è la nostalgia? E’ un particolare stato d’animo in cui la persona coinvolta sente il desiderio pungente di ciò che è passato. Un anno fa … La Dott. Lucrezia, quarant’anni, bellissima, impiegata presso una Agenzia Commerciale a Milano, abitante a Pavia, si trovava proprio in quel particolare stato d’animo. C’era una ragione. Aveva avuto una giornata di ferie. Era novembre e a Pavia pioveva. Già, novembre è un mese lugubre … Se poi ci si mette pure la pioggia … il gioco è fatto. Quando piove non sono molte le persone che sentono la voglia di portare in giro l’ombrello per la città. Così, la Dott. Lucrezia ha preferito stare in casa. In questi casi, uno dei modi per impiegare il tempo è quello di mettere un po’ di ordine in qualche parte dell’appartamento. E’ ciò che ha fatto la Dott. Lucrezia. Pensò di iniziare dalla libreria … proprio dall’alto … dove da tempo non ci metteva mano. E’ stato in quel momento che Lucrezia si è trovata tra le mani un libro. Era un libro di racconti con una dedica: “A Lucrezia … il giorno del nostro primo bacio Raffaele” Per Lucrezia è stato come un colpo al cuore … Raffaele … il suo primo amore. La testa della quarantenne è andata subito in visibilio. Allora, aveva diciotto anni … Aveva appena terminato la Maturità ed era sotto i Portici dell’Università di Pavia per prendere confidenza con il luogo dove avrebbe passato alcuni suoi anni a venire. Era novembre … Anche allora pioveva. I Portici dell’Università di Pavia sono il luogo ideale per fare quattro passi senza bisogno dell’ombrello. Lucrezia doveva trovarsi con una sua coetanea e amica, Elena. Per ingannare il tempo si era soffermata a leggere alcune lapidi che si trovano sotto i Portici. Mentre leggeva una lapide sentì un tonfo alle spalle. A qualcuno era caduto la borsa dei libri. Lucrezia si girò. Era un bel giovane sui vent’anni che cercava di riprendersi i suoi libri usciti dalla borsa. Lucrezia agì d’istinto. “Posso darti una mano?” Gli occhi di Lucrezia incrociarono quelli del giovane … Era Raffaele … e da quel momento iniziò la loro storia d’amore. Il primo amore di Lucrezia. Il primo amore di Raffaele. Ora, ventidue anni dopo, ecco il libro che ricordava il loro primo bacio. Lucrezia sentì ancora quelle labbra che delicatamente si posarono sulle sue. La sua lingua che cercava di farsi strada tra le labbra di Raffaele. Non aveva importanza ciò che era successo dopo. La corsa affannosa per portare a termine gli studi … La spasmodica ricerca del lavoro … Le vicende della vita sono sempre complicate. Stravolgono le migliori intenzioni. Lucrezia e Raffaele si persero di vista … ma quel bacio era ancora lì … nella dedica in quel libro di racconti. Lucrezia sentiva ancora le labbra di Raffaele incollate alle sue … la sua lingua che cercava ancora una strada per raggiungere quella di Raffaele … La voglia di mettere ordine nella libreria era ormai tramontata. Lucrezia, ora, aveva voglia di uscire. Uscire di casa. Uscire con l’ombrello in mano … sotto la pioggia … e il libro tra le mani. Pavia è una città romantica per eccellenza. Difficile non lasciarsi prendere da quel particolare stato d’animo che si chiama nostalgia … Pavia, però, è anche una città misteriosa, imprevedibile, inspiegabile. Accadono le cose più strane  … nei momenti più impensati. La Dott. Lucrezia, prese il libro dei racconti e, sotto l’ombrello, si avviò per la città. Pioveva. Lucrezia, però, aveva una meta. Voleva rivedere il luogo del primo incontro … sotto i Portici dell’Università di Pavia. Quel luogo dove aveva visto Raffaele per la prima volta. Ricordava la lapide. Le parole di quella lapide erano ancora nella sua testa. Sapeva dove trovarla. Tuttavia non voleva raggiungerla subito … voleva gustare l’attesa girovagando sotto i Portici. L’attesa è sempre un momento magico in cui si sente il cuore battere all’impazzata. Momento unico, indescrivibile. Lucrezia camminava adagio, adagio sotto i Portici dell’Università. L’acqua scendeva a scrosci come se il cielo volesse lavarsi le ferite. Era novembre di un anno fa … a Pavia. Lucrezia stava per raggiungere il luogo del suo primo incontro con Raffaele, il suo primo amore. Lucrezia doveva solo girare l’angolo … la lapide era lì … dietro l’angolo. Dopo un attimo di esitazione la quarantenne girò l’angolo e rimase senza parole. Davanti alla lapide c’era Raffaele che stava leggendo. “Raffaele … cosa fai tu qui? Non dovevi essere in America?” Raffaele non si stupì. “Sapevo che, oggi, te ed io ci saremmo incontrati qui. Me lo ha detto uno “sciamano” di una tribù dei pellirossa. Guarda cosa ha scritto su questo foglio. “Incontrerai il tuo primo amore il terzo venerdì del mese di novembre a Pavia … alle ore 10 del mattino” Oggi, è il terzo venerdì del mese … siano a Pavia … ed ora sono le dieci del mattino” Lucrezia e Raffaele si abbracciarono. Si baciarono lungamente … e l’orologio dell’amore ha ricominciato a correre …. - Questo è il racconto 810, scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per… il piacere di chi scrive… e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino

 
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