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GIANFILIPPO E LA CASA DELL'AMORE racconto (803) di Dino Secondo Barili

Post n°16455 pubblicato il 13 Novembre 2014 da dinobarili
 

13 NOVEMBRE 2014

ALMANACCO DI STORIA PAVESE

Trivolzio – 13 novembre 2014 – Giovedì - 12.00

Intrigo …

… a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

803

Gianfilippo e “la casa dell’amore”

L’Architetto Gianfilippo, cinquant’anni, single, con noto Studio di Architettura a Milano, abitante ha Pavia, un anno fa, non era contento. L’Architetto Gianfilippo aveva due passioni. Lo studio dell’Architettura e il collezionismo (collezionava monete d’oro di tutte le epoche). Veramente c’era anche una terza passione che nei pensieri del cinquantenne era al primo posto. La ricerca dell’anima gemella … la donna del cuore. Purtroppo nella vita le cose vanno come vanno e alla donna del cuore Gianfilippo cercava di non pensarci. L’Architetto l’aveva già trovata la donna del cuore … alta, bionda, occhi azzurri e gambe da fine mondo. Allora aveva quarant’anni. Il suo nome era Carmela … ma le cose non erano andate per il verso giusto. Gianfilippo dava la colpa a Carmela … Carmela inveiva contro Gianfilippo. Le ragioni di Carmela erano sbandierate ai sette venti. “Una coppia per viver l’amore deve stare insieme. Dormire insieme, andare a fare la spesa insieme, occupare il tempo libero insieme …” Purtroppo, Gianfilippo aveva la passione per l’Architettura (era il suo lavoro) e fin lì niente da dire … ma poi?  Gianfilippo aveva pure la passione per le monete d’oro. Era un collezionista noto nel settore. Si sa che il collezionismo richiede non solo passione … ma anche tempo e dedizione. Per Carmela era una perdita di tempo insopportabile. Tanto ha fatto, tanto ha detto che non è riuscita a piegare l’Architetto alle sue idee. Risultato. Rottura completa. Dopo sei anni di convivenza Carmela se ne era andata … e con lei la donna bionda, alta, occhi azzurri e gambe da fine del mondo. Un anno fa, Gianfilippo con il successo del suo Studio di Architettura, la sua collezione di monete d’oro … era solo … senza la sua donna del cuore. Un anno fa, però, un’Associazione di Architettura  di Milano ha indetto un concorso: “la casa dell’amore … la casa dei sogni per raggiungere la felicità” L’Architetto Gianfilippo ne è stato attratto. Partecipò con entusiasmo al concorso. Voleva mettere in luce le proprie idee in merito anche alla sua  esperienza. Oggi, un uomo e una donna fanno fatica a stare insieme. La casa, spesso non è il nido dell’amore … ma un campo di battaglia … dove ognuna delle due componenti la coppia cerca di tirare la coperta dalla propria parte. A poco servono i corsi di preparazione al matrimonio o alla convivenza. E’ proprio il “sistema coppia” che non funziona. E’ andato in crisi. Ognuno dei due componenti la coppia, sia l’uomo, sia la donna, sono come due piante che crescono secondo la propria individualità. Più crescono e più si differenziano. Più mettono in luce le proprie caratteristiche personali e individuali. Era proprio quello il principio che l’Architetto Gianfilippo voleva mettere in luce nel partecipare al concorso “la casa dell’amore”. Un anno fa, Gianfilippo ha presentato il suo progetto che è stato premiato. Ha sollevato, però, un’infinità di discussioni. L’Associazione che ha indetto il concorso ha ritenuto di organizzare un dibattito sul tema. Un anno fa, ha invitato l’Architetto Gianfilippo ad illustrare il progetto e le sue caratteristiche. La Sala delle Conferenza dell’Associazione era gremita di persone interessate all’argomento. L’Architetto ha esordito dicendo. “La casa è il luogo dove una persona vive una parte importante del proprio tempo e deve trovarsi bene. Deve sentirla sua. Quel suo nido è l’espressione del suo esistere. Come pensa, come si muove e cosa vuole. Siccome non esiste un uomo (o una donna) uguale ad un’altro … cosi non esiste una casa uguale ad un’altra. Quando due persone, un uomo ed una donna si mettono insieme non possono cambiare la natura delle cose. Ecco perché ho ideato una casa divisa in tre parti. Una parte di esclusiva pertinenza dell’uomo. Una seconda di esclusiva pertinenza della donna … ed una terza comune per i bisogni della coppia” L’affermazione dell’Architetto Gianfilippo ha scatenato una marea di discussioni. Mettere d’accordo cosi tante persone era impossibile. Gianfilippo cercò di chiudere la discussione con una breve e chiara affermazione. “Io non dico che le mie ide sono giuste. Io dico che la casa è al servizio di coloro che la abitano. La casa è al servizio della felicità … La felicità è come il vestito. Deve essere a misura di chi lo porta” Le discussioni aumentarono … Nella Sala c’era pure una trentenne bellissima … alta, mora, occhi neri … e gambe da fine del mondo. Comprese perfettamente cosa voleva dire Gianfilippo. Attese che l’Architetto scendesse dal palco dove aveva illustrato il suo progetto. L’avvicinò e … “Architetto, mi chiamo Desideria. Il suo progetto mi piace. Possiamo parlarne dopo aver preso un buon caffè al Bar?” Gianfilippo si rese subito conto che Desideria era la donna dei sogni. Il caffè è stato favoloso … Ancora più favoloso è stato il pranzo che hanno consumato insieme. Deliziosa è stata la notte. Una lunga notte da sogno con l’unico intento di raggiungere la felicità … e farla durare il più a lungo possibile. - Questo è il racconto 803, scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per… il piacere di chi scrive… e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino

 
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