« MILANO - VIA MONTENAPOL...PENSIERI SPARSI DEL 9 NO... »

LUCREZIA E GLI OCCHI NERI racconto (799) di Dino Secondo Barili

Post n°16383 pubblicato il 09 Novembre 2014 da dinobarili
 

9 NOVEMBRE 2014

ALMANACCO DI STORIA PAVESE

Trivolzio – 9 novembre 2014 – Domenica - 12.00

Intrigo …

… a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

799

Lucrezia e gli occhi neri

Non sempre, nella vita, le cose vanno bene. Anzi, spesso e volentieri, una persona si aspetta qualcosa di speciale … e ciò che aspetta non arriva o tarda ad arrivare. Un anno fa, è stato cosi anche per la Dott. Lucrezia, quarant’anni, alta, mora, occhi neri, bellissima, impiegata presso una Agenzia Commerciale a Milano, abitante a Pavia. Il disagio era iniziato un anno prima. La Dott. Lucrezia vedeva gli anni passare e il grande amore della sua vita, l’uomo dei sogni non apparire all’orizzonte. Nella vita della Dottoressa c’erano stati parecchi uomini … ma erano uomini normali, nulla di eccezionale … Non c’era l’uomo che era capace di farle tremare i polsi. Non solo. Lucrezia si era messa in mente delle idee strane. La prima a conoscere tali idee, un anno fa, era stata la sua Collega, coetanea e amica del cuore, Dott. Stefania … anche lei alta, mora, occhi neri, bellissima. “Stefania, tu non lo vuoi ammettere, ma se avessimo avuto i capelli biondi a quest’ora avremmo fatto strage di cuori maschili. Uomini … da farne un tappeto. Hai visto la nostra Collega Jessica? Quarant’anni, alta, bionda, occhi azzurri e gambe da fine del mondo. E’ già arrivata alla quarta relazione importante. E che uomini! … uno più bello e più importante dell’altro. D’altronde ha ragione l’antico detto … gli uomini preferiscono le bionde” Stefania si sentì spiazzata. Non si aspettava un ragionamento del genere. Non disse nulla. Ci pensò una notte e al mattino seguente, durante la pausa caffè, ritornò sull’argomento. “Lucrezia ho pensato tutta la notte a ciò che hai detto. Avrei un’idea. Perché non chiediamo consiglio alla Maga Doralice che abita in Lomellina?” Lucrezia non aspettava altro. Un’idea valeva l’altra. L’importante era fare qualcosa. Capire in quale labirinto erano finite. Si precipitò a chiedere … “Stefania quando andiamo?” Ancora una volta Stefania si sentì impreparata. Chiese tempo e dopo neanche un’ora aveva ottenuto l’appuntamento fissato per il sabato di quella stessa settimana. Era solo martedì, ma Lucrezia friggeva. Non vedeva l’ora che venisse sabato. Tuttavia, era un po’ titubante. Non sapeva cosa pensare. L’appuntamento era stato fissato per la mezza notte precise al minuto secondo. Stefania cercò di tranquillizzarla. “Lucrezia lo sai come sono le Maghe … preferiscono gli incontri notturni. E’ nella notte che la Maghe danno il meglio di sè” La quarantenne si tranquillizzò … ma non più di tanto. Finalmente venne il sabato. Verso sera, Lucrezia e Stefania partirono da Milano in automobile e con l’aiuto di una cartina stradale, del GPS e dei suggerimenti dei Colleghi d’Ufficio raggiunsero la casa isolata in mezzo alla campagna dove abitava e riceveva la Maga Doralice. Le due quarantenni si meravigliarono come nell’epoca attuale ci fossero così tante persone ad aver  bisogno del consiglio di una Maga. Uomini e donne … indistintamente … di tutte le età … Specialmente con titoli di studio elevati e notevoli patrimoni sui quali contare. Infatti, Lucrezia e Stefania hanno dovuto fare la fila ed aspettare il loro turno. La mezzanotte era già passata da un pezzo e le due quarantenni, impazienti, erano ancora in attesa di essere ricevute. Finalmente … ecco la Maga. Le due quarantenni si aspettavano di vedere un donnone scorbutico, sui settant’anni, con lo sguardo truce … avvolta in un grande scialle nero. Invece, si sono trovate davanti una donnina sui sessant’anni, molto gentile, educata, che offrì loro il caffè e le mise a loro agio. Le fece parlare. Alla fine, con voce calma, pronunciò il responso. “Care Lucrezia e Stefania … voi potreste essere le mie figlie. Capisco i vostri problemi. Quarant’anni è un’età enigmatica. Una donna è matura e consapevole. Sa quello che vuole. Ed è giusto che miri in alto. Vuole avere il massimo. Sui capelli biondi e sul fatto che gli uomini preferiscono le donne bionde … penso sia un’invenzione di qualche scrittore fantasioso. Gli uomini sono dei bambinoni. Quando gli uomini vedono una donna esuberante … alta e gambe da fine del mondo … vanno in estasi. Non vedono più il colore dei capelli. Biondi o neri che siano. Gli uomini sono come le falene quando volteggiano intorno al lampione acceso in una notte d’estate. Non capiscono più nulla. Quel che conta, invece … sono gli occhi. I vostri. Sono gli occhi che trasmetto e ricevono i segnali … dell’amore. L’amore passa attraverso gli occhi. Spesso siamo noi stessi, con i nostri occhi, che vediamo … ciò che vogliamo vedere” La Maga Doralice tacque, ma aveva tra le mani un bicchiere d’acqua mezzo pieno. Gli occhi della sessantenne erano fissi su quell’acqua che si muoveva adagio dentro al bicchiere. Lucrezia e Stefania si resero conto che la Maga stava facendo un incantesimo. Osservavano ipnotizzate. Alla fine, Doralice parlò. “Lucrezia e Stefania oggi è il vostro giorno fortunato. Per uscire da questa stanza ci sono tre porte. Ho letto nell’acqua del bicchiere il numero della porta dalla quale uscire. E’ quella di mezzo … Andate ed avrete la sorpresa che desiderate” Lucrezia e Stefania, uscirono dalla porta di mezzo. Si trovarono in un corridoio lunghissimo in fondo al quale c’erano due uomini sui cinquant’anni in attesa. Erano Ottavio e Benvenuto due fratelli gemelli, elegantissimi, raffinatissimi e ricchissimi abitanti a Roma, i quali avevano chiesto consiglio alla Maga Doralice per incontrare la donna del cuore, la donna che li avrebbe resi felici. Ora, non c’erano più dubbi. Lucrezia e Stefania erano le loro donne del destino. Ottavio aveva posato immediatamente gli occhi su Lucrezia. Era il più focoso. Non attese un secondo ad abbracciare e baciare la bellissima mora, dai lunghi capelli … e dalle gambe da fine del mondo. Lucrezia non oppose resistenza. Si lasciò abbracciare, accarezzare, baciare appassionatamente. Gli0 occhi neri di Lucrezia avevano intercettato quelli di Ottavio … E’ stato come un fluido magnetico che passava da una all’altro. Anche Stefania e Benvenuto non erano rimasti con le mani in mano. Si erano dati da fare … ma con molta calma. I baci di Stefania erano lunghi e cadenzati, come se le sue labbra avessero bisogno di assaporare il piacere fino in fondo … come liquore. Ottavio aveva fretta. “Lucrezia … dobbiamo raggiungere Malpensa. Tra qualche ora parte il nostro aero per New York. Da lì inizierà il nostro viaggio intorno al mondo … il viaggio dell’amore e della felicità. - Questo è il racconto 799, scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per… il piacere di chi scrive… e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
Vai alla Home Page del blog
 
 

Archivio messaggi

 
 << Maggio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
    1 2 3 4 5
6 7 8 9 10 11 12
13 14 15 16 17 18 19
20 21 22 23 24 25 26
27 28 29 30 31    
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 72
 

Ultime visite al Blog

cassetta2saturno_leofosco6dinobarilidanielemi13acer.250Dott.Ficcagliaamorino11communitywindil.passovulnerabile14BeppeCassismariateresa.savinodiego2020200
 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
I messaggi e i commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963