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SAPERE O NON SAPERE? racconto (98) di Dino Secondo Barili

Post n°16319 pubblicato il 05 Novembre 2014 da dinobarili
 

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere,

sono frutto di fantasia,

pertanto non hanno  nulla a che vedere

 con persone reali o fatti realmente avvenuti)

98

Sapere o non sapere?

L’abbondanza di informazioni di oggi è qualcosa di straordinario. Mezzi di comunicazione, in tempo reale, riempiono di notizie il “nostro tempo” in ogni momento della giornata. Sarà un bene? La risposta non c’è. Per ora, c’è solo … la mente frastornata da “mille richiami”(parziali)… di ogni genere. La persona (normale) rimane confusa e perplessa. Il Signor Aldo, pensionato settantenne, molto attento ai “fatti quotidiani”, diceva ieri pomeriggio presso un Centro Commerciale della Città: “Io, sono ancora qua a chiedermi se è meglio “sapere o non sapere”. Non dico che le persone devono stare allo scuro di tutto… ma…. “a cosa serve sapere? … se poi non puoi farne alcun uso?... tranne che prenderne atto e… fare lo spettatore? Sapere (secondo me)… è come mangiare. Una persona più di “tanto” non può mangiare. Non può ingoiare ogni e qualsiasi cosa… altrimenti fa indigestione...e sta male. Si possono offrire tavolate e tavolate imbandite… ma oltre un certo limite, il corpo umano non può andare. Così è anche la mente… per il sapere (inteso come “materia da digerire”). Sapere vuol dire anche “scegliere”, distinguere tra una cosa e un’altra. Sapere, quindi, è utile e indispensabile….quando il sapere, serve per vivere bene, per stare bene, per avere una visione del mondo e della vita “positiva”. Quando la mente dell’uomo è “bombardata” (24 ore al giorno, 365 giorni l’anno) da notizie contrastanti… va in confusione e diventa…scettica e refrattaria.” – Giuseppe, pensionato in attesa della pensione (speriamo non sorgano intoppi) era molto più fiducioso. “Secondo me, è giusto che vi sia una così grande offerta di notizie. La cosa che mi lascia perplesso è che molte notizie sono “solo sparate”… senza un adeguato “bagaglio informativo”...tanto per fare “il botto”. Una notizia di tre parole non basta a dare la dimensione del “problema”. Questo avviene specialmente quando si parla di problemi che toccano da vicino la persona, come la salute, il nutrimento, l’ambiente, il lavoro, la pensione ecc. Ogni notizia deve avere un minimo di “corredo informativo”. Francesco è un “filosofo”(senza titoli e senza Laurea) … Ascolta, ascolta e poi trae le proprie conclusioni. “La cosa da fare oggi… è “non rincorrere le notizie”. E’ come far le domande e… “non avere” qualcuno che riesce a darti le risposte. Inoltre, la “notizia” … fa spettacolo… soprattutto se è breve e concisa. In quel caso … vuol dire tutto …e niente. Ecco perché, oggi, ogni persona… dovrebbe contare sulle “proprie notizie” personali e famigliari.(98)

 
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