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L'ARCHITETTO GIOVANPIETRO racconto (783) di Dino Secondo Barili

Post n°16059 pubblicato il 24 Ottobre 2014 da dinobarili
 

24 OTTOBRE 2014

ALMANACCO DI STORIA PAVESE

Trivolzio – 24 ottobre 2014 – Venerdì - 12.00

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

784

L’Architetto Giovanpietro e le nuove idee

Un anno fa, l’Architetto d’Interni Giovanpietro voleva dare una “nuova” prospettiva al proprio Studio in Milano. L’Architetto non poteva lamentarsi. La clientela era varia e assortita. Il reddito garantito. Aveva alle sue dipendenze due giovani Architetti donna, Manuela e Ester, alle quali insegnare l’arte dell’arredo, ma non era soddisfatto. Si rendeva conto che in epoca di crisi e grandi cambiamenti …se non si corre… e non si sta al passo con i tempi… si finisce su un “binario morto”. Era il consiglio che dava alle giovani Architetti alle proprie dipendenze… le quali, però… capivano …e non capivano. A volte le persone mancano di iniziativa. Bisogna stimolarle. Pensano che sia tutto facile. Giovanpietro, invece, era convinto che l’arte è come “scalare una montagna. Si impara ogni giorno”. Per stimolare le giovani Architetti, all’interno del proprio Studio, Giovanpietro aveva organizzato una specie di concorso. Ogni tre mesi dettava un nuovo tema. Entro il mese successivo, Manuela e Ester dovevano presentare gli elaborati e le nuove idee. Le ragioni del concorso, però, erano anche altre. L’Architetto Giovanpietro aveva compiuto cinquant’anni. Era scapolo ed era alla ricerca della donna ideale. Quella che secondo lui doveva affiancarlo nella conduzione dello Studio. Manuela e Ester erano bellissima. Giovanpietro non sapeva quale scegliere. Ora, c’era il concorso e le due Architetto non capivano quale fosse il vero fine. Manuela, ne parlò con sua madre Raffaella, una donna molto attenta ai cambiamenti della società. “Manuela, guarda che se Giovanpietro vi ha messo alla prova deve avere una sua ragione. Prendi il concorso sul serio e impegnati…I risultati non tarderanno a farsi vedere” Non passò un mese e Manuela presentò i propri elaborati per il concorso. Il cinquantenne Giovanpietro apprezzò molto l’impegno della sua dipendente e la volle subito al suo fianco nella realizzazione di alcuni nuovi progetti. Ester, invece, prese il concorso con comodo e lasciò passare molto tempo prima di presentare gli elaborati. Ormai, Manuela era entrata in un ingranaggio più complesso. Giovanpietro faceva da guida e dopo un passo ne proponeva un altro. Un giorno la madre Raffaella chiese a Manuela, lo sviluppo del concorso. La figlia si mostrò contenta, ma titubante. Aveva dato retta al suggerimento materno ed ora si trovava già ad avere un ruolo più impegnativo nell’ambito dello Studio. Ora, però, era lei, Manuela ad essere insoddisfatta. La continua vicinanza con Giovanpietro l’aveva resa partecipe di molte nuove idee dell’Architetto Titolare dello Studio. Si rendeva conto che poteva fare qualcosa di più … ed avere uno spazio maggiore. E’ stata ancora la madre Raffaella a dare consigli alla figlia. “Manuela… quando un uomo è solo … è solo. Ha bisogno di parlare, di confrontarsi. Con chi? Con una donna. In questo caso … con te. Trova il modo di farlo parlare. Magari… mentre consumate una pizza insieme, seduti allo stesso tavolo” Manuela ha fatto tesoro dei consigli di sua madre. Nell’arco di un mese Giovanpietro era crollato tra le braccia di Manuela. E’ stato lo stesso cinquantenne a dichiararsi. “Manuela, sono proprio contento di avere te al mio fianco. La tua presenza mi aiutata a fare nuovi progetti e a lavorare con maggior entusiasmo… Cosa ne dici se facessimo un bel viaggio a Londra per studiare nuove architetture d’interni?” Ormai era fatta. Manuela accettò con entusiasmo. Sull’aereo per Londra Manuela e Giovanpietro erano seduti uno accanto all’altra. Manuela prese la mano di Giovanpietro e non la lasciò più. A volte due persone si dichiarano attraverso il linguaggio delle mani… All’arrivo a Londra, il viso di Manuela sfiorò quello di Giovanpietro il quale accennò ad un bacio. Il primo. E’ stato il primo di una lunga serie. Quella stessa sera, dell’arrivo a Londra, Manuela e Giovanpietro dormirono nello stesso letto. Il letto non è solo il luogo migliore per dormire. Serve anche per stare svegli…e capire la persona con la quale divide il letto. Finalmente Manuela e Giovanpietro erano una coppia… perfetta. Ora Manuela e Giovanpietro potevano pensare allo Studio di Milano e vedere il futuro con occhi nuovi. - Questo è il racconto 783 scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per… il piacere di chi scrive… e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino

 
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