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GIUSEPPINA E LA COLLANA racconto (780) di Dino Secondo Barili

21 OTTOBRE 2014

ALMANACCO DI STORIA PAVESE

Trivolzio – 21 ottobre 2014 – Martedì - 12.00

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

780

Giuseppina e la collana

Un anno fa, Giuseppina, quarant’anni, bellissima, Commessa in un Negozio di Cosmetici a Milano, abitante a Pavia, era giù di corda ….e sapeva perché. Da alcuni mesi si era lasciata con il moroso… ma quello non era il vero problema. Il problema vero era un altro. Aveva avuto una discussione con la sua amica del cuore Reginalda sua coetanea e non poteva confidarsi. Anzi, da un paio di sabato mattina prendeva il caffè da sola presso il solito Bar in Piazza della Vittoria a Pavia. Reginalda se ne era accorta. Sapeva che Giuseppina era ostinata, cocciuta, una testa dura… insomma. Fece il primo passo. Un sabato mattina di un anno fa, si trovò per caso (non era vero) nel solito Bar frequentato dalle due amiche. Ormai, Giuseppina non poteva più far finta di niente. Le due amiche si riconciliarono. Non solo. Giuseppina aveva una gran voglia di riprendere a sfogarsi, a lamentarsi del periodo poco felice che stava attraversando. Reginalda era una psicologa nata. Aveva capito già tutto come stavano le cose. “Giuseppina, se non dici esattamente com’è la situazione … non posso aiutarti” E’ stata la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso. “E’ vero. Non è il moroso che ho lasciato a crearmi dei problemi. Il vero problema è che nella mia testa si sta facendosi strada un nuovo amore… E’ il Proprietario del Negozio presso cui lavoro” – Reginalda si innervosì – “E dove sta il problema?” – Questa volta la quarantenne ebbe un sussulto. Non sapeva se dire tutto oppure no. Alla fine si lasciò andare. “Reginalda non è facile come sembra. Lui ha sessant’anni ed ha già piantato in asso due donne con le quali ha vissuto parecchi anni. Anche loro erano Commesse del Negozio. Io, non vorrei essere la terza” Reginalda si fece pensosa… ma solo per un attimo. “Capisco. Capisco. Ma dove sta il problema? Se Con le prime due donne è finita… cosa ti impedisce di essere la terza? Gli amori quanto iniziano sono sempre “eterni”… “per sempre”. Poi, si sa come vanno a finire. L’amore dura fin che dura… Di eterno a questo mondo non c’è niente. Del resto, nella vita, è meglio avere dei ricordi… che dei rimpianti” Il silenzio tra le due amiche si fece spazio… ma l’opinione di Reginalda stava prendendo quota nella testa di Giuseppina. “Allora, Reginalda, dici che dovrei accettare la corte …a certe condizioni?” L’amica rispose immediatamente. “Certo che devi accettare. Sono domande da fare? E, poi, non dirmi che questa storia deve ancora iniziare… “ La domanda sembrava un’esca per far abboccare all’amo Giuseppina la quale, da parte sua, aveva una gran voglia di dire come stavano le cose. “E’ iniziata qualche settimana fa. Un martedì di due settimane fa, ero sola in negozio. L’altra commessa era assente per malattia. Il Proprietario, Commendator Gianfilippo, ne ha approfittato per farmi una dichiarazione d’amore in piena regola. Da tempo mi ero accorta che mi faceva il filo. Anche a me, Gianfilippo era diventato simpatico, ma volevo che fosse lui a fare il primo passo. Così è stato. Reginalda, sai come vanno questo cose… Quando il treno dell’amore parte non è facile controllarne la velocità… Quella mattina stessa ci siamo trovati entrambi, per caso, nel retrobottega …ed è scattato il primo bacio. Una cosa bellissima, lunghissima… voluta da entrambi. Sono stata forse un po’ troppo precipitosa. Ho cercato di mettere i paletti. Dopo un bacio lunghissimo e bellissimo, mi sono azzardata a dire… “Oggi, però, solo un bacio… Dobbiamo lavorare” Non l’avessi mai detto. Per fortuna che sono venute poche clienti… Quella sera stessa mi ha portato a cena …e dopo la cena …non ti voglio raccontare il resto. Abbiamo passato la notte nello stesso letto. Il mattino successivo Gianfilippo ha detto che doveva fare delle commissioni. A mezzogiorno è arrivato nel Negozio con un’elegante confezione tra le mani. “E’ per te, Giuseppina. Aprila!” Era una collana… una bellissima collana. Lì sono cominciati i miei problemi. Mi sono sentita “comprata”…Non l’avesse mai detto. Reginalda andò in escandescenze. “Giuseppina, cosa dici mai? Bisogna non capire niente per farsi certe domande. Cosa ha fatto di male Gianfilippo? Ha fatto la parte del suo dovere. Tu ti sei comportata bene… e lui lo ha riconosciuto. Certe discorsi vanno lasciati ai romanzieri. Quelli vanno a cercare il pelo nell’uovo anche dove non c’è. I romanzieri devono complicare tutto e ogni cosa. Se un uomo non fa regali è sbagliato. Se li fa, vuole comprare la donna, il sesso… il piacere. Se una donna ama come si sente… non va bene. Se non ama… peggio. Non va bene quando un uomo si stufa e tutto finisce in una bolla di sapone. La vita non è romanzo, dove l’autore deve fare far piangere o ridere a suo piacere. Ogni donna o uomo devono cogliere “il frutto dell’amore…quando è maturo”. Goderlo fin che si può…. e come si può. Certe idee lasciamole ai romanzieri e ai moralisti i quali si guadagnano da vivere complicando ogni cosa. L’amore è l’amore e va vissuto quando c’è” Ormai Reginalda aveva preso il volo. Sembrava un fiume in piena. “Giuseppina devo farti una confidenza. Anch’io mi sono innamorata. Lui, Gianmichele, è bellissimo e ricco sfondato. Oggi stesso partiamo per una settimana a Londra. Ieri mi ha detto “Reginalda, tu non devi pensare a niente. Ci penso tutto io. La vita è sogno… bisogna saperlo vivere” Giuseppina guardò l’amica e… “Reginalda… anch’io parto questo pomeriggio per una settimana a New York” ….Reginalda si concesse l’ultima parola. “Giuseppina, sai cosa ti dico? Meglio un uomo generoso che uno tirchio”. - Questo è il racconto 780 scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per… il piacere di chi scrive… e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino

 
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