« GARIBALDI A PAVIA di Te...PENSIERI SPARSI DEL 19 A... »

IL FERRAGOSTO DELLA DOTT. LILIANA racconto 717) di Dino Secondo Barili

Post n°14967 pubblicato il 19 Agosto 2014 da dinobarili
 

19 AGOSTO 2014

ALMANACCO DI STORIA PAVESE

Trivolzio – 19 agosto 2014 – Martedì - 12.00

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

racconto del Martedì

717

I racconti dell’estate

Il Ferragosto della Dott. Liliana

Bastano pochi giorni di ferie perché una persona si senta diversa. Non diversa nel suo modo di essere fisicamente, ma nel suo modo di pensare e di vedere il mondo. La Dott. Liliana, quarant’anni, bellissima, impiegata presso un Ufficio di Milano, abitante a Pavia, aveva passato un anno sotto pressione. Era arrivato un nuovo Dirigente e aveva ribaltato tutto il sistema di lavoro. Rinnovato totalmente i sistemi di svolgimento delle pratiche con i necessari adeguamenti. Cambio dei computer e dei programmi …e Corsi di Aggiornamento a ripetizione. Alcune impiegate non erano riuscite a stare al passo con i nuovi ritmi ed avevano preferito cambiare lavoro. La Dott. Liliana, no. Aveva resistito. Aveva superato ogni prova con il massimo dei risultati, ma a Ferragosto di un anno fa, si è sentita a pezzi. Non vedeva l’ora che l’Ufficio chiudesse per le ferie, per poter ritrovare un minimo di “sé stessa”. Oggi, il lavoro è prezioso come l’oro. Coloro che ce l’hanno si sentono fortunati e fanno ogni sforzo per tenerselo. A Ferragosto, però, una persona si rilassa completamente ed il confronto tra ciò che è e ciò che era soltanto il giorno prima … diventa evidente. Per il lavoro la Dott. Liliana si era un po’ trascurata. A Ferragosto di un anno fa si era crogiolata nel letto. Si era messa a pensare. In un anno di super attività non aveva pensato a sé stessa, alla sua vita, all’amore. Alla parola amore era stata presa dall’ansia. Si era alzata di scatto. Si era guardata allo specchio e si era vista invecchiata, con le borse sotto agli occhi. Comprese che così facendo, in poco tempo, avrebbe visto la sua vita sfumare in cambio di niente. Il pensiero l’irritò. Si mise in ordine e uscì di casa a fare quattro passi per la città, per Pavia. Un anno fa, Pavia, a Ferragosto si stava svegliando lentamente. Poca gente in giro… un po’ annoiata o , forse, appisolata. In Strada Nuova, Liliana incontrò il suo vicino di casa, il Dott. Calogero, un sessantenne che praticava la sua immancabile passeggiata mattutina. Oltre al saluto, il Dott. Calogero azzardò un’osservazione. “Dott. Liliana lei lavora troppo… non è il lavoro che da soddisfazione, ma l’amore” La quarantenne si sentì impreparata, ma rispose nel migliore dei modi. “Ha ragione, Dott. Calogero, ma la vita è diventata dura… direi impossibile” Il sessantenne capì che poteva continuare il discorso. “Dott. Liliana la vita è sempre stata dura… è da come la si vede … che fa la differenza” Ormai il discorso aveva preso la sua piega ed il sessantenne continuò. “Vede Dott. Liliana, sono le paure che fanno perdere la voglia di vivere perché ci costringono ad accettare situazioni insostenibili. L’importante, quindi, è liberarci dalle paure…e vivere dando spazio a noi stessi, cioè all’amore” La Dott. Liliana aveva capito tutto. Il messaggio del Dott. Calogero era stato chiarissimo. Si riferiva a lei, ai suoi ritmi che non erano naturali. Capiva che aveva dato troppo spazio al lavoro… proprio per la paura di perderlo. Era ora di cambiare modo di pensare. Il Dott. Calogero continuò la sua passeggiata mentre la Dott. Liliana decise di prendere un caffè in Piazza della Vittoria. Non sembrava neanche Ferragosto. Parecchia gente era già al Bar. Occupava i tavolini. Sorrideva e chiacchierava con una certa spensieratezza. Le cameriere avevano il loro bel da fare per stare al passo con le ordinazioni. Liliana si calmò. Nella settimana di Ferragosto si sarebbe data una mossa. Avrebbe reagito. Prima di tutto si sarebbe messa in ordine dalla sua parrucchiera di fiducia. Secondo sarebbe passata dal Salone di Bellezza per un esame approfondito delle necessità del suo corpo. Ormai il lavoro dell’Ufficio di Milano che l’aveva massacrata per un anno intero… era lontano mille miglia. Ora, al centro dell’attenzione c’era lei, Liliana, la Dott. Liliana, la quarantenne che si era dimenticata di essere bellissima …e di avere una sua vita. Una vita che poteva darle soddisfazioni ed emozioni. A quarant’anni la vita è fatta di emozioni. Sono le emozioni che danno colore ai giorni, alle ore, ai minuti. Per Liliana è stato come aver scoperto la Luna. Sarebbe stata diversa … qualunque cosa potesse accadere. Prima lei…e poi, tutto il resto. La quarantenne prese il caffè e volle gustare una buonissima brioche. Si rese conto di non averne gustata una così buona. Stava per alzarsi dal tavolino, quando Liliana incrociò lo sguardo un bell’uomo che si stava avvicinato. Lo riconobbe subito. Era il suo compagno di Università, il Dott. Germano, un fusto da fine del mondo. I due si salutarono come fosse una novità assoluta. In effetti l’ultima volta che si erano visti era all’esame di Laurea, quindici anni prima. Stesso giorno. Stessi voti. Centodieci e Lode. Poi, ognuno dei due aveva preso la propria strada. Ora, l’incontro. Per Germano c’era il bisogno di incontrare la donna giusta. Aveva sudato le famose sette camice, ma ora aveva una buonissima e solidissima posizione. Liliana non aveva tempo da perdere… quella poteva essere l’occasione giusta. Germano e Liliana presero posto ad un nuovo tavolino e iniziarono il loro primo incontro… d’amore. Si dice che le persone stanno bene insieme quando entrambe vogliono le stesse cose. Germano voleva la donna del cuore, quella che si incontra una sola volta nella vita. Liliana l’uomo ideale, un fusto da fine del mondo. La Fortuna aiuta gli audaci. Germano ha proposto a Liliana una settimana in Toscana per un tour alla scoperta di una delle più belle Regioni d’Italia. Perché non approfittarne? La vita è una sola: prendere o lasciare. Liliana non aveva alcuna intenzione di lasciare. Le paure erano scomparse. - Questo è il racconto 717, scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per… il piacere di chi scrive… e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
Vai alla Home Page del blog
 
 

Archivio messaggi

 
 << Maggio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
    1 2 3 4 5
6 7 8 9 10 11 12
13 14 15 16 17 18 19
20 21 22 23 24 25 26
27 28 29 30 31    
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 72
 

Ultime visite al Blog

cassetta2saturno_leofosco6dinobarilidanielemi13acer.250Dott.Ficcagliaamorino11communitywindil.passovulnerabile14BeppeCassismariateresa.savinodiego2020200
 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
I messaggi e i commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963