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IL DOTT. DANILO E L'OSTERIA DELLA STREGA racconto (716) di Dino Secondo Barili

18 AGOSTO 2014

ALMANACCO DI STORIA PAVESE

Trivolzio – 18 agosto 2014 – Lunedì - 12.00

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

racconto del Lunedì

716

I racconti dell’estate

Il Dott. Danilo e l’Osteria della Strega

I giorni di ferie passano veloci. Specialmente quelli di Agosto. Una persona quasi non se ne accorge. Arriva agli ultimi giorni di ferie e si chiede…”Come? Sono giù passati quindici giorni?” La stessa sensazione è stata provata, un anno fa, dal Dott. Danilo, cinquant’anni ben portati, Dirigente di un’Agenzia di Assicurazione di Milano, abitante a Pavia. Il Dott. Danilo era arrivato al penultimo giorno e si era reso conto di non aver combinato nulla di ciò che si era proposto di fare. Aveva programmato di fare un soggiorno sul Lago di Como con il suo Collega, Dott. Fabrizio e il progetto è sfumato. Aveva pensato di passare due giorni al mare a Rapallo e l’Albergo, all’ultimo momento, non aveva camere libere. Ormai il Dott. Danilo aveva ancora due giorni di ferie… e voleva fare qualcosa di originale. Pensò di fare una passeggiata in Lomellina e di pranzare all’Osteria della Strega. Ci era già stato parecchi anni prima. Si era trovato bene. Un’Osteria vecchia maniera con il pergolato dell’uva bianca e nera . Un’isola in mezzo ai campi… poco lontana dal Torrente Terdoppio. Perché non riprovarci? L’Osteria della Strega, oltre al nome, aveva una buona pubblicità. Detto fatto, la mattina del penultimo giorno di ferie, il Dott. Danilo salì sulla sua decapottabile grigio metallizzata e si lanciò per le strade della Lomellina. Arrivato nei pressi del Torrente Terdoppio pensava di trovare la solita strada di campagna che era nella sua memoria. Invece, non c’era più alcuna strada. Dei lavori stradali erano in corso e dei cartelli indicavano delle deviazioni. Il Dott. Danilo si trovò perso. Non riusciva più a trovare l’orientamento. Inoltre aveva lasciato a casa il navigatore satellitare. Si affidò all’istinto. Dopo aver girovagato per quasi un chilometro tra i campi il cinquantenne si trovò proprio sulla riva del Torrente Terdoppio. Decise di fermare l’automobile. Scendere… e dare un’occhiata… tanto per rendersi conto della situazione. Effettivamente la strada di campagna terminava sulla riva del Torrente. Una fitta vegetazione nascondeva un sentiero che portava ad una spiaggetta. A fatica il Dott. Danilo seguì un breve percorso tra felci e rovi. La sorpresa è stata totale. Distesa sulla spiaggetta, a pochi metri di distanza c’era una donna bellissima. Nuda… a prendere il sole. Dopo lo smarrimento si sentì un intruso. Cercò di lasciare il più velocemente possibile la spiaggetta e ritornare all’automobile. Il cinquantenne udì una voce chiamare. “Dott. Danilo… dove va?” Era una voce conosciuta. Danilo si girò per mettere a fuoco la donna che aveva fatto la domanda. Era la sua nuova Collega d’Ufficio, La Dott. Delia, la quale si era rivestita ed era decisa a continuare il discorso. “Dott. Danilo… non vorrà mica fuggire… Sono venuta apposta per aspetta lei” Il cinquantenne fece finta di pulirsi gli occhiali per vedere meglio… In realtà voleva prendere tempo. Capire cosa gli stava succedendo. Da quando la Dott. Delia era entrata in servizio nel suo Ufficio, sei mesi prima, il cinquantenne era cambiato. Segretamente si era innamorato di lei, di Delia, trent’anni, alta, bionda, occhi azzurri, gambe da fine del mondo. Il Dott. Danilo, però, si era sentito vecchio ed aveva deciso di non lasciarsi prendere da fantasie di quel genere. Ora, era solo in mezzo alla campagna. Su una spiaggetta in riva al Torrente Terdeppio… e c’era lei, la Delia, la Delia… da fine del mondo. Cosa fare? La trentenne aveva capito che il Dott. Danilo era un timido. Prese l’iniziativa e non la lasciò più. “Danilo… possiamo darci del tu? Sapevo che oggi saresti venuto all’Osteria della Strega…Sapevo anche che saresti arrivato fin qui …su questa spiaggetta” Il cinquantenne cercò di darsi un contegno. “Come potevi saperlo?” – “Lo sapevo. Non posso dire come. Come tu sai, noi donne, abbiamo una marcia in più rispetto agli uomini” Rispose Delia la quale aveva preso sottobraccio il cinquantenne in modo cordiale ed affettuoso. “Danilo, sono mesi che ti studio in Ufficio e non sono mai riuscita ad avere un dialogo con te. Ora, però, siamo qui…in mezzo alla campagna. Siamo a cento metri dell’Osteria della Strega …. Il Dott. Danilo si sentì come un bambino che aveva bisogno della mamma. Si lasciò guidare come fosse una marionetta. Non aveva più parole, più voce… I occhi… erano calamitati da quelli di Delia la quale continuava a parlare. “Danilo puoi lasciare l’automobile dove si trova. Possiamo fare il sentiero delle streghe che porta all’Osteria della Strega… A proposito … l’Osteria è di mia madre… la Strega. L’ha avuto in eredità da sua nonna … un’altra Strega” Ormai il Dott. Danilo era totalmente confuso. Non sapeva più cosa dire e cosa pensare. Tutto era avvenuto senza una logica, senza un perché. Come poteva Delia sapere che lui, Danilo, avrebbe pranzato all’Osteria della Strega? E se la Dott. Delia … fosse veramente una strega? Sulle streghe della Lomellina si raccontano storie infinite. Gli studiosi possono dire ciò che vogliono … le streghe esistono … sono donne dalle qualità eccezionali, uniche e assolute. Quando un uomo cade nella rete di una strega non ha più scampo. Un anno fa, il Dott. Danilo è caduto nella rete della Dott. Delia …e dal primo giorno di lavoro… dopo Ferragosto la sua vita è cambiata. … è diventata come quella di un uomo sposato agli ordini di Delia. - Questo è il racconto 716, scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per… il piacere di chi scrive… e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino

 
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