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CRISTINA DI BELGIOIOSO TRIVULZIO di Teresa Ramaioli

Post n°14820 pubblicato il 09 Agosto 2014 da dinobarili
 

CRISTINA DI BELGIOIOSO TRIVULZIO

di

Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 09/08/14 alle 09:11 via WEB
CRISTINA BELGIOIOSO TRIVULZIO---Si è scritto molto di Cristina, si è detto il bene e tutto il male possibile, quand'era in vita e anche dopo la sua morte, oggi esistono numerose sue biografie che la dipingono come un'eroina lombarda, inflessibile e tenace. La piccola Cristina cresce gracile e malaticcia. Il padre muore a 32 anni quando Cristina ne ha solo quattro, lasciandola unica erede del suo ramo. La madre si risposa subito con Alessandro Visconti d'Aragona, dal quale avrà tre figlie e un figlio. Cristina passa l'infanzia a studiare, si trova bene con il patrigno finché questi, coinvolto negli arresti dei Carbonari, pur scampando allo Spielberg, resta profondamente scosso dalla disavventura . La madre, dal canto suo, si consola subito con un conte napoletano. A sedici anni, destinata ad un triste cugino, figlio del tutore, si ribella e sposa (24 settembre 1824) invece Emilio di Belgioioso, bello, giovane e grande conquistatore di cuori femminili. L'enorme dote di una delle più ricche ereditiere d'Italia convince subito il giovanotto, che aveva già intaccato seriamente il proprio patrimonio. Cristina si accorge presto dello sbaglio. Già soffriva di crisi epilettiche, un male che la tormenterà a fasi alterne per tutta la sua esistenza, ora si aggiunge la sifilide contratta dal marito (1826). Quando quest'ultimo le propone di convivere con la sua nuova amante, Cristina si ribella, lascia Milano e inizia a vivere davvero la propria vita (dicembre 1828). Viaggia per l'Italia incontrando persone interessanti e interessate alla sua persona. E' bella, una bellezza che affascina e incuriosisce. I capelli neri circondano un viso ovale pallidissimo. Ciao Teresa
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iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 09/08/14 alle 09:34 via WEB
CRISTINA BELGIOIOSO--Soggiorna a Genova, Roma (aprile-maggio 1829), Napoli e Firenze (1830) a Ginevra. Frequenta personaggi sospetti . Le spie austriache si interessano a lei, già colpevole per avere abbandonato il marito. A Lugano (giugno-luglio 1830), manifesta aperta simpatia nei confronti del partito repubblicano vincitore delle elezioni (settembre 1830) e le viene imposto di rientrare a Milano. Cristina teme di venire rinchiusa in convento e scappa in Francia. Confiscati i beni, Cristina si ritrova a ricamare la bandiera per la spedizione nella Savoia organizzata dai patrioti esuli. A Parigi, dal 1831 al 1840, è corteggiata da tutti, abita in rue Vignon 7 accanto alla Madeleine, scrive articoli sul “Constitutionel” e dà lezioni di disegno e pittura. Apre un salotto famoso in rue d’Anjou. De Musset, Balzac, Listz, Heine, Bellini sono innamorati di lei, ma tutti vengono respinti . Le simpatie si rivolgono a personaggi più austeri, agli intellettuali e ai politici. François Mignet era un giovane bellissimo, grande oratore e storico. Quest'uomo molto schivo e riservato, diventerà prima l'amico più fedele e poi il marito segreto di Cristina. Da questo rapporto, il 23 dicembre 1838 nascerà una bambina: Maria. La paternità di Mignet non sarà mai rivelata apertamente, oggi è accettata da tutti. Ufficialmente, Maria sarà sempre figlia di Emilio di Belgioioso, che proprio in quel periodo era ospite di Cristina a Parigi.La nascita di Maria segna l'inizio della seconda vita di Cristina. Nel luglio 1840 ritorna a Milano. Cristina, a causa della bambina, teme le maldicenze. Si stabilisce a Locate, a sud di Milano, feudo dei Trivulzio. La povertà, l'ignoranza, le malattie dei contadini di Locate mettono davanti agli occhi di Cristina una realtà molto diversa da quella dei salotti parigini. Pensava di chiudersi nella sua grande casa a studiare e a crescere la sua bambina, invece si lascia prendere dai problemi dell'ambiente che la circonda . La principessa dal fascino misterioso, diventa una donna dai modi pratici e decisi. La sua attenzione prima è rivolta ai bambini, apre un asilo che verrà giudicato in modo positivo da Ferrante Aporti, poi vengono le scuole, maschili e femminili, con grande scandalo dei nobili lombardi e del Manzoni che non capisce perché si debbano istruire i contadini. Cristina studia e pubblica le sue prime opere, questi libri rendono ancora più ostile nei suoi confronti l'ambiente milanese e non solo milanese. Questa donna dà lezioni di economia agraria e di buona amministrazione ai proprietari terrieri lombardi, invade anche il campo della filosofia e della teologia. Ciao Teresa
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