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MILANO ... COME PARIGI ? racconto (681) di Dino Secondo Barili

Post n°14374 pubblicato il 14 Luglio 2014 da dinobarili
 

14 LUGLIO 2014

ALMANACCO DI STORIA PAVESE

Trivolzio – 14 Luglio 2014 – Lunedì - 12.00

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

racconto del Lunedì

681

I racconti dell’estate

Milano… come Parigi?

Un anno fa, il Dott. Raffaele era incazzato nero. Aveva litigato con la morosa con la quale avrebbe dovuto sposarsi. Avrebbe … perché, dopo una litigata come quella avvenuta … difficilmente il rito si sarebbe celebrato. Il Dott. Raffaele, trentacinque anni, Giornalista presso la Redazione di un Settimanale femminile a Milano, era preso tra due fuochi. Da una parte c’era la morosa, la Dott. Anna, trent’anni, Dirigente di un Ufficio del milanese la quale voleva passare un weekend al mare, in Liguria. Dall’altra c’era la Vice Direttrice della Rivista, Dott. Miki, la quale l’aveva “comandato di servizio per il fine settimana”. Ovvio… il Dott. Raffaele doveva scegliere. Dire di no a Anna… oppure a Miki, cinquant’anni, single per forza … (non per volontà). Come poteva dire di no a colei (Miki) che l’aveva voluto… e assunto nella Redazione del Settimanale? Anna aveva preso male la scelta. “Come?” – pensava Anna – “Se, già prima di sposarci… mette davanti la Vice Direttrice a me… quando saremo sposati quale posto mi sarà riservato?”. La morosa non aveva peli sulla lingua… e non aveva neppure paura di perdere il moroso… I corteggiatori non mancavano. Detto fatto, Anna, la morosa, aveva fatto fuoco e fiamme. “Ho capito perché tra me e la Vice Direttrice… quella Dott. Miki, che non so quale faccia abbia… hai scelto lei. Perché è lei che ti affascina… come mamma… è lei che ti fa girare come una trottola. Del resto è noto che gli uomini sono e restano degli eterni bambini … Hanno sempre bisogno della mamma che li coccola, che li fa sentire importanti” Il Dott. Raffaele l’aveva presa male. Si era sentito punto nel vivo. Aveva reagito accampando la scusa che oggi il lavoro è prezioso …e non deve essere sottovalutato. La discussione era degenerata ed erano volate parole grosse. Parole difficilmente sanabili. Infatti, Raffaele aveva lasciato la casa di Anna… e negli occhi “la parola: fine”. A mente fredda, però, il Dott. Raffaele, doveva ammettere che il fascino della Vice Direttrice era superiore al normale. Miki, portava bene i suoi cinquant’anni ed aveva un modo di fare che lo faceva sentire importante, coccolato, compreso. Per esempio. “Raffaele, sabato e Domenica ho un incarico importante per te. Arriva a Milano da Parigi una Giornalista del Settimanale femminile con il quale collaboriamo. La Direttrice parigina non ha voluto svelarmi il nome. Mi ha assicurato che lo farà solo alle ore dodici del sabato. Quando la Giornalista sarà a Milano. Pertanto Unico particolare. L’incontro tra te e lei… avverrà al centro della Galleria Vittorio Emanuele II, proprio nei pressi del “toro”… Lo sai dove si trova?” Come faceva il Dott. Raffaele a non saperlo? E’ la meta preferita da frotte di Giapponesi e turisti provenienti da tutto il Mondo. Vista la folla che si trova sempre in quel luogo si potrebbe pensare che i turisti arrivano a Milano solo per “schiacciare le palle al toro” Vero. E’ un rito magico che porta bene… ma è sempre una esagerazione (o forse no). Il Dott. Raffaele avrebbe voluto chiedere qualcosa in più… ma aveva la testa che rimbombava delle parole forti (altro che parole… invettive!) dell’ex-morosa Anna. Preferì stringere la mano a Miki. E’ stata proprio quella stretta di mano che ha messo in allarme la Vice Direttrice. “Raffaele cos’hai? Non stai bene?” Il trentacinquenne non era disposto a parlare. Miki non poteva lasciarlo così. “Avanti sputa il rospo. Hai litigato con Anna?” Ormai era fatta. Raffaele era finito nella rete. “Si …e penso che è anche la fine di una relazione” Nessuno dei due aveva voglia di affondare il coltello nella piaga. E’ stata Miki a rompere il ghiaccio. “Raffaele mantieni la calma. Noi siamo sul palcoscenico della storia. Il Destino è il nostro Regista. Non farne un problema. Vuoi un consiglio? Racconta la tua storia a Leonardo da Vinci… forse lui potrà darti una mano” Raffaele conosceva la leggenda. Quando a Milano… una persona ha dei problemi dovrebbe sedersi su una delle panchine che stanno intorno al monumento a Leonardo da Vinci in Piazza della Scala. Lì… può accadere di tutto. Il sabato mattina, Raffaele non sapeva cosa fare. L’incontro con la Giornalista parigina sarebbe avvenuto in Galleria alle ore dodici nei pressi delle “palle del toro”. Aveva tre ore buone per passeggiare per Milano. Il saboto è uno dei giorni della settimana più indicati per vedere Milano. Le persone hanno smesso di correre. Passeggiano come… se passeggiare fosse il massimo della felicità. In Via Manzoni, Raffaele si era fermato tre volte a leggere le lapidi murate sulle facciate dei Palazzi. Alla fine, si sedette su una delle panchine posizionate intorno al monumento di Leonardo da Vinci. Molte persone vanno a Parigi a vedere la Gioconda… Per capire Leonardo da Vinci bisogna vivere a Milano…E’ a Milano che Leonardo da Vinci ha trovato la sua città ideale, il suo laboratorio. Un artista, un inventore, un conoscitore dell’animo umano come lui aveva bisogno di un “habitat speciale”….Milano. Milano lo è stato… e lo è ancora. In quell’istante, sulla panchina sulla quale era seduto il Dott. Raffaele, si sedette una ragazza … sui venticinque anni, bellissima. Veramente, Raffaele aveva ancora negli occhi la scenata di Anna e le parole quasi materne di Miki. Non l’aveva perfettamente inquadrata. Raffaele non aveva voglia di parlare… Stava dialogando mentalmente con Leonardo da Vinci. E’ stata la ragazza ad iniziare il discorso. “Scusi… potrebbe dirmi qualcosa di Leonardo da Vinci?” Raffaele si sentì scosso da scarica elettrica. “Leonardo da Vinci? Leonardo è ovunque a Milano. In ogni angolo della città “vecchia” c’è la mano di Leonardo… si dice che confuso tra la folla, passeggi tra le gente. Osserva e scrive le sue annotazioni da sinistra a destra… per non farsi leggere” La ragazza si presentò. “Sono Cristine… vengo da Parigi. Potrebbe farmi da guida nella città?” Raffaele aveva già capito che si trattava della Giornalista parigina. La stessa che avrebbe dovuto incontrare alle ore dodici in Galleria…alle “palle del toro” Non disse nulla. L’importante era… stare al gioco… (per questa volta, il “racconto quotidiano” non termina qui… Domani ci sarà la seconda puntata) - Questo è il racconto 681, scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per… il piacere di chi scrive… e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino

 
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