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RAFFAELE E LA DONNA DEL SOGNO racconto (673) di Dino Secondo Barili

Post n°14246 pubblicato il 06 Luglio 2014 da dinobarili
 

6 LUGLIO 2014

ALMANACCO DI STORIA PAVESE

Trivolzio – 6 Luglio 2014 – Domenica - 12.00

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

racconto della Domenica

673

I racconti delle vacanze

Raffaele e la donna… del sogno

Inutile far finta di niente. Gli uomini (maschi) sono fragili. Altro che “sesso forte”. Basta vedere quando una donna fa gli occhi dolci ad un uomo… Cosa accade? L’uomo cade ai suoi piedi… come una pera cotta. Un anno fa, ne sapeva qualcosa il Dott. Raffaele, un cinquantenne che aveva speso tutta la vita per farsi una posizione. Infatti, a cinquant’anni, aveva raggiunto una posizione invidiabile sia dal punto vista lavorativo, sia da quello economico. Anzi, era proprio quello economico che dava più nell’occhio. Infatti, il Dott. Raffaele era proprietario di un lussuoso Attico, in uno dei più bel Palazzi del Lungoticino di Pavia. Quando una persona si è fatta una posizione… non deve ringraziare solo il Destino o la Dea Fortuna… ma anche sé stesso. Il successo nella vita è spesso frutto di molte rinunce. Un anno fa, il Dott. Raffaele… il giorno in cui ha festeggiato il cinquantesimo anno di età  … lo ha festeggiato da solo. Con un pranzo “fai da te”… e una bottiglia Brut. Si… il Brut non poteva mancare… E quella sera, il Dott. Raffaele si era scolato una bottiglia intera di Brut (eccezionale!). Naturalmente lo ha fatto talmente in fretta … che subito dopo si è addormentato sul lussuoso divano del suo Attico. Al mattino dopo si era svegliato con un cerchione intorno alla testa… Si è alzato dal divano barcollando…anchilosato… mezzo rotto. Si è guardato allo specchio e si era visto brutto, vecchio… con la barba incolta…un po’ bianca… e un po’ nera.. Una pena! Si fece l’esame di coscienza e si disse. “Basta. Questa è l’ultima volta che festeggio il compleanno da solo. D’ora innanzi, mi cerco una compagna, un’amica. Una donna. Una donna vera. Al Diavolo il denaro e chi lo ha inventato. Ho inseguito una meta…ed ora che cos’ho? Niente! Solo. Solo come un cane… a guardare le belle pareti di casa mia… e l’acqua del fiume Ticino che scorre ironica…come se dovesse prendermi in giro. I soldi? I soldi non servono nulla… quando non se ne hanno. E quando ci sono? Solo una donna può far felice un uomo” Una volta c’era un detto: “Le persone non dovrebbero lamentarsi mai… perché alla fine, vanno solo a cercarsi dei guai” Il Dott. Raffaele non aveva motivo per lamentarsi… aveva tutto. Gli mancava solo la donna, la compagna… l’amore (chiamalo niente!). Inoltre, il cinquantenne aveva un sogno. Incontrare una donna giovane, bionda, alta, occhi azzurri… e gambe da fine del mondo. Una parola! Ora, però, che aveva preso la decisione, il Dott. Raffaele non aveva altra scelta. Doveva lanciarsi nell’arena della vita. Realizzare il suo sogno d’amore. Si sedette sul lussuoso divano del suo splendido Attico e passò in rassegna tutte le donne che facevano al caso suo. Cominciò dal suo Ufficio di Milano. Venti impiegate. Tutte bellissime … ma avevano superato abbondantemente i quarant’anni. Era il caso di guardare… nel grande prato verde… delle nuove conoscenze e non. Certe cose sono più facili a dirsi che a farsi. Il Dott. Raffaele prese un quadernetto degli appunti e cominciò a scrivere il nome delle donne di cui aveva conoscenza. Dolly, trent’anni, bionda…no, perché impegnata con il Collega Federico. Jenny, trenta cinque anni, bruna…no, perché era sempre arrabbiata. Cristina, ventotto anni… no perché aveva un “litigio legale” con suo padre ed era meglio mantenere le distanze. Dopo una sfilza di nomi (tutti scartati), il cinquantenne lasciò cadere il quadernetto per terra e si abbandonò, sfinito, sul Divano. Gli occhi si chiusero e si addormentò. Durante il sonno ebbe un sogno. Sognò di essere in riva al mare. Dall’acqua era sbucata improvvisamente una sirena … Calma… non era una sirena di Ulisse nell’Odissea. Era una giovane donna … in carne ed ossa. Veramente il Dott. Raffaele aveva visto solo la carne (le ossa… le aveva solo immaginate)… una splendida figura di donna dai capelli rossi e dagli occhi di fuoco. Il cinquantenne non capì più nulla. Era proprio la donna che avrebbe voluto incontrare. La sirena gli fece l’occhiolino… e si mise a correre. Come dire… “Se sei capace … prendimi” Il Dott. Raffaele si mise a correre, ma dopo un po’ aveva dovuto desistere… Non aveva più il fisico allenato. In quel momento si svegliò stordito dal richiamo del cellulare e dal campanello della porta del suo Attico che si erano messi a suonare. Ormai, la realtà aveva preso il sopravvento. Il cinquantenne ha risposto al cellulare chiedendo alla sua Segretaria Annalisa di attendere. Contemporaneamente aprì la porta d’ingresso del suo splendido Attico. Il Dott. Raffaele per poco non cadde a terra stecchito. Davanti a lui c’era la sirena… la giovane donna dai capelli rossi che aveva sognato. La donna che sulla spiaggia del mare si era messa a correre. Le aveva fatto l’occhiolino e… “se sei capace …prendimi”. Era proprio lei. Alta, rossa di capelli, occhi da strega…fisico mozzafiato e gambe da fine del mondo. Il Dott. Raffaele non ha avuto parole. A parlare ci ha pensato la sirena… “Raffaele… ti ricordi di me? Sono la tua lontanissima parente che hai conosciuto in America vent’anni fa. Allora, io avevo dieci anni. Mi hai fatto tanti complimenti per i miei capelli rossi. Ora, ho trent’anni, due Lauree e un Master… ma non sono felice. Ho ancora nella mente com’eri vent’anni fa. Sarei felice… se tu potessi ospitarmi per il tempo che rimarrò a Pavia. Cosa ne dici?” Raffaele ritrovò finalmente la parola. “Certo. Certo… L’Attico è tua disposizione. Fai come fossi a casa tua…” E da quel momento, la vita del Dott. Raffaele è totalmente cambiata. E’ diventato un altro uomo… un uomo con la sua donna… del sogno. - Questo è il racconto 673, scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per… il piacere di chi scrive… e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino

 
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