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BARBARA E LA GITA A VIENNA racconto (672) di Dino Secondo Barili

Post n°14232 pubblicato il 05 Luglio 2014 da dinobarili
 

5 LUGLIO 2014

ALMANACCO DI STORIA PAVESE

Trivolzio – 5 Luglio 2014 – Sabato - 12.00

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

racconto del Sabato

672

I racconti delle vacanze

Barbara e la gita a Vienna

Ai giornalisti, oggi, vengono assegnati i più disparati incarichi. Per esempio. Un anno fa, alla Giornalista free lance, Dott. Barbara, trent’anni, bellissima, è stato assegnato l’incarico di seguire una comitiva in gita a Vienna. Veramente le cose non stavano esattamente così. La Dott. Barbara, doveva, si… seguire una comitiva. Doveva scattare parecchie fotografie ricordo… ma doveva, soprattutto, tenere d’occhio un quarantenne, il Dott. Carmelo, fisico mozzafiato… fascino da far perdere la testa a qualsiasi donna… di ogni età. Più che un uomo, il Dott. Carmelo, era un Dio greco. Uno di quelle “figure” maschili che si vedono in certi Musei nei quali viene esaltata l’arte antica. Nel centro e sud d’Italia. Quando una persona ha un incarico… cerca di svolgerlo al meglio della proprie capacità. La Dott. Barbara si è data subito da fare. Alla partenza del pullman da Milano per Vienna si è presentata con un’ora di anticipo. Ha fatto amicizia con l’Autista e la Guida Turistica al seguito. La trentenne si è presentata con la sua qualifica di giornalista… in modo da poter catturare l’attenzione delle persone presenti ed avere libertà di movimento. Si sa che il nome “giornalista” ha un suo fascino particolare. Ogni persona, ha una sua idea, un suo atteggiamento nei confronti dei giornalisti. In genere, giornalista… è considerata una figura professionale la quale, quando sta nei giusti limiti, ha i suoi riflessi positivi. Infatti, l’Autista del pullman e la Guida Turistica si sono subito inorgogliti nell’avere una giornalista al seguito. Si erano subito prestati ad essere immortali dalla macchina fotografica e ha dare ampie informazioni sulla presente e sulle passate gite a Vienna. Ogni città ha le sue caratteristiche. La Capitale Austriaca ne presenta alcune di indiscutibile valore e originalità. Per esempio, il Duomo di Santo Stefano. Quando un’opera come il Duomo viennese affonda le proprie radici in secoli e secoli di storia (si parla di molti anni prima del 1366… anno in cui è stato ampliato dal Duca Rodolfo IV) … l’impressione che si ricava è di sorpresa, misterioso fascino, voglia di conoscenza. Vienna è tutto questo e molto di più. Non importa, se poi il valzer ha preso il sopravvento. Quel che conta è che una città entra nel sangue per infiniti motivi. La Dott. Barbara aveva fatto in modo di trovare posto accanto al Dott. Carmelo per studiarne le mosse e non perderlo mai di vista. Nello stesso tempo, la Giornalista si muoveva spesso… per parlare i partecipanti…ora con un gitante… ora con un altro. Cosa c’è di più bello di sentire le persone? Il Dott. Carmelo, invece, stava sulle sue. Non si sbilanciava mai. Mai una parola di troppo. Era come “ingessato”. Ed era proprio quel suo fare appartato, super controllato che suscitava l’interesse della Giornalista. Più una persona cerca di controllarsi…e più si espone all’interesse altrui… al dubbio che abbia qualcosa da nascondere e da giustificare o non far conoscere. Barbara, quindi, iniziò la sua opera di indagine. “Dott. Carmelo, cosa ne dice di questo tempo… tempo atmosferico, naturalmente? Non sembra neanche estate… Anzi, secondo me, l’estate quest’anno non si è ancora vista…” Il Dott. Carmelo, era un Dio greco un po’ accigliato. Anche gli Dei, però, a volte si lasciano andare… “Vero. Vero…” e non aggiunse altro. Barbara, allentò la presa. Si alzò. Con la macchina fotografica scattò alcune istantanee… tra le quali, una, nella quale un gitante stava chiudendo gli occhi per fare un pisolino. Barbara tornò all’attacco del Dott. Carmelo. “Ogni persona è un mondo… Ogni persona agisce in forza della proprie ragioni. Io non dormirei mai quando sono in viaggio…Immaginarsi … in viaggio verso Vienna. A Vienna non ci sono mai stata… E, lei, Dott. Carmelo?” Il quarantenne si sentì preso alla sprovvista… Forse, si stava appisolando pure lui. Volle darsi un contegno. Iniziò a raccontare dell’ultima volta che era stato a Vienna alcuni anni prima. Anche allora aveva preferito la gita in pullman anziché l’aereo. Allora, però, era accompagnato. Accompagnato da una donna… Quella donna, ora, non c’è più. Tutto finito…Seguì un silenzio che nessuno dei due volle interrompere. Poi, il Dott. Carmelo si è sentito come liberato da ogni vincolo. Prese a sorridere. A raccontare a Barbara i fatti suoi. Il Lavoro. La prospettive di un avanzamento di carriera. La possibilità … forse di farsi una famiglia. Il dialogo tra Barbara e Carmelo aveva preso la piega giusta. La Giornalista non aveva bisogno di chiedere nulla. Era Carmelo che sembrava un fiume in piena che rompeva gli argini... Per la trentenne è stato come avere accanto il migliore degli amici. L’uomo di cui aveva bisogno. Parlare, raccontare, viaggiare … Già. Vienna è fatta per viaggiare. Viaggiare attraverso il tempo. Basta visitare la quantità di Palazzi per perdersi in bellezze illimitate, curate e ben tenute. Poi, un salto alla Cripta dei Cappuccini dove si trovano le Tombe imperiali… Lì, più che in ogni altro luogo si ha la sensazione del tempo che passa... Del tempo passato…e di quello che non passa mai. Barbara cominciò a sciogliersi. A capire cosa voleva dire avere accanto un uomo come Carmelo…Alla fine del viaggio a Vienna… non l’avrebbe cambiato con nessuno altro. Ora, però c’era la resa dei conti. “Perché aveva avuto l’incarico di seguirlo?” La domanda non ha avuto risposta… Ma la risposta c’era. Era stata la madre di Carmelo, che tramite l’Organizzazione della gita, aveva fatto in modo di creare l’interesse di Barbara per il figlio Carmelo in crisi. L’aveva scelta come possibile nuora… E così è stato. - Questo è il racconto 672, scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per… il piacere di chi scrive… e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino

 
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