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DANIELA E L'ANFITEATRO DI MILANO racconto (588) di Dino Secondo Barili

Post n°13244 pubblicato il 12 Aprile 2014 da dinobarili
 

12 APRILE 2014

ALMANACCO DI STORIA PAVESE

Trivolzio – 12 aprile 2014 – Sabato - ore 12.00

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

racconto del Sabato

588

I racconti di Primavera

Daniela e l’Anfiteatro di Milano

La Primavera è un invito al movimento, all’azione. Un anno fa, ne sapeva qualcosa Daniela, dinamica quarantenne, fisico da favola, alta, bionda, occhi azzurri e gambe da fine del mondo. Quando una donna sa di avere belle qualità fisiche… fa di tutto per mantenerle. Quindi, ginnastica quotidiana, dieta equilibrata, cura del corpo, sobria eleganza … senza esagerare. A primavera, però, non basta. Daniela se ne rendeva conto. I motivi erano parecchi. Prima di tutto, da alcuni mesi, aveva “rotto” con il moroso il quale pretendeva cose “non” all’altezza dei tempi. Cioè rimanere in casa “solo” ad aspettare lui, il promesso. Siccome, Claudio (nome del moroso) era anche leggermente geloso (solo leggermente?) Daniela, dopo alcuni mesi di relazione, era diventata insofferente. Non capiva il senso della gelosia. Per una persona dinamica come lei il rapporto era diventato una specie di “prigione”. Infatti, la relazione ha cominciato a deteriorarsi fino al giorno in cui Daniela ha detto “Basta… ne posso più”. Un anno fa, però, a Primavera, la quarantenne voleva completare il proprio “bagaglio personale” teso a curare non solo il corpo, ma anche la mente. Cosa fare? Daniela decise di iscriversi ad un Corso di Archeologia a Milano che si teneva il sabato mattina. Per una persona che abita a Pavia, Milano è a portata di treno…nessunissima fatica. In mezz’ora, da Pavia si è Milano. Inoltre, la Sede del Corso era poco lontano dalla Stazione Centrale. Meglio di così non poteva essere. Daniela, però, sentiva ugualmente il bisogno di compagnia. Fece girare la voce sul posto di lavoro. La sua collega Monica ha trovato interessante il “Corso” e si è iscritta pure lei. Ora, non c’era altro da fare che attendere l’inizio del programma di studi. L’Archeologia non è andare a rovistare tra i “rifiuti” di un lontano passato, ma una presa di coscienza e un confronto continuo tra ciò che è stato e ciò che è. Daniela e Monica se ne sono resero conto alla prima lezione. Una lezione perfetta tenuta dal Direttore del Corso, Dott. Lamberto, un cinquantenne, alto, fisico atletico, capelli lunghi, occhi chiari e penetranti. Più che un “esperto di archeologia” sembrava un attore del cinema. Anche il modo in cui presentava la materia sembrava “una interpretazione teatrale”. Niente di difficile, noioso o pedante. Solo fatti raccontati come fossero aneddoti. Aneddoti “legati” come fossero scene di un film. Daniela si innamorò subito del Dott. Lamberto. Un innamoramento di quelli classici… docente –discente. Si fa presto a dire che non dovrebbe accadere, ma… al cuore non si comanda e… Daniela aveva un cuore che batteva forte con tanta voglia di vita e d’amore. Anche Monica si era innamorata di un coetaneo quarantenne che da subito le fatto il filo. Daniela, Lamberto, Monica e (il coetaneo) Nicola sono diventati inseparabili amici. Dopo le lezioni del Corso, lasciavano la Sede e attraversavano Milano a piedi. Raggiungevano la zona archeologica della Metropoli lombarda, poco distante da Porta Ticinese. Lì ci sono i resti dell’antico Anfiteatro Romano sorto del I secolo dopo Cristo. I resti attuali non dicono la bellezza e l’ampiezza di tale Anfiteatro perché il complesso è stato usato come cava di materiale edile. Per avere un’idea basta pensare ad un’enorme struttura di forma ellittica… 155 di lunghezza per 125 di larghezza con mura alte fino quaranta metri… articolato su tre piani come il Colosseo di Roma . Ora, sono rimaste poche vestigia… E’ bastata la voce di Lamberto, però, per raccontare un “mondo che non c’è più”…Un mondo che può essere rievocato e fatto rivivere attraverso le parole. “A cosa serve la voce?” – diceva Lamberto –“La voce è la musica dell’anima… la vita e l’anima che si diffonde attraverso il tempo e lo spazio. Cosa dice il Vangelo? “In principio fu il verbo…” E che cos’è il “verbo”? La parola, la parola…il modo in cui si pronuncia una parola, tale parola diventa vita. E per far rivivere il passato basta la parola. Basta raccontare con passione ciò che è avvenuto. Gli amori del tempo che fu…L’amore, in tutti tempi è stato l’anima, la molla che ha acceso tutti i sogni e tutte le passioni…” Daniela pendeva dalle labbra di Lamberto, dalle sue parole, dalle sue idee espresse con foga e passione. Ad un tratto non ha resistito. Ha abbracciato Lamberto e lo ha baciato. Lo ha baciato con passione… lungamente. Lamberto si è lasciato baciare… perché la vita e l’amore non hanno regole… Sono gli uomini (intellettuali) che a furia di creare regole distruggono la vita e l’amore. - Questo è il racconto 588, scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per… il piacere di chi scrive… e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino

 
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