dino secondo barili
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ENRICA E IL SEGRETO DEL SUCCESSO racconto (586) di Dino Secondo Barili
10 APRILE 2014
ALMANACCO DI STORIA PAVESE
Trivolzio – 10 aprile 2014 – Giovedì - ore 12.00
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono
frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che
vedere con persone o fatti realmente avvenuti)
racconto del Giovedì
586
I racconti di Primavera
Enrica e il segreto del successo
La vita è fatta di emozioni e le emozioni non accadono per caso. Sono, spesso, frutto di riflessioni approfondite e vissute. Un anno fa, la pensava così anche Enrica, una trentenne impiegata presso una Agenzia Commerciale a Milano, abitante a Pavia. L’Agenzia Commerciale, un anno fa, era in crisi. Ha dovuto tagliare i costi e ha messo il personale in cassa integrazione per tre giorni alla settimana. La trentenne Enrica poteva contare solo sul proprio lavoro. Inoltre “non” aveva un fisico mozzafiato... di quelli che aprono tutte le porte. Era una ragazza normale… come ce ne sono tante. Trovarsi tre giorni alla settimana senza lavoro è un’esperienza terribile. Cosa fare per “non” cadere in depressione? Reagire! Reagire il più velocemente possibile. Come? Proponendosi come collaboratrice saltuaria nelle più svariate attività. Enrica ha cominciato a telefonare a destra e a manca. Inoltre, era una patita del computer e di Internet. Ha cominciato a visitare tutti i luoghi “virtuali” possibili. Alla fine ha trovato un appiglio nel sito di una Casa Editrice poco nota. Nel Sito cercavano una persona disponibile a scrivere (sotto dettatura) testi per un Autore che a cinquant’anni non aveva ancora imparato ad usare il computer (e non lo voleva utilizzare). Qualche lettore dirà che, oggi come oggi, è impossibile… Invece, no. Ci sono persone che sono negate nell’uso del computer e oppongono un rifiuto difficile da spiegare. Prima di dare la risposta definitiva, Enrica, chiese di conoscere personalmente l’Autore in questione. L’incontro è avvenuto a Milano, in un Caffè della Galleria Vittorio Emanuele II. L’Autore si chiamava Gerardo, ma firmava i libri con un altro nome… Inoltre, aveva un carattere da far paura. Il primo incontro è stato un disastro. I due sembravano il Diavolo e l’Acqua Santa… Nessun punto di incontro, né gli orari, né il compenso. Più che un compenso sembrava una carità. Enrica e Gerardo, tuttavia, si lasciarono scambiandosi il numero del cellulare e la mail per eventuali nuove proposte. Dopo quell’incontro, però, Enrica aveva fatto delle ricerche sull’Autore. Aveva trovato alcuni libri di Gerardo ed era rimasta di stucco. Il modo in cui erano scritti, le vicende raccontate, i paesaggi descritti contrastavano con il Personaggio che aveva incontrato in Galleria a Milano. Per ampliare la conoscenza, Enrica aveva parlato con un Funzionario della Casa Editrice, il quale aveva confermato il “pessimo carattere” del soggetto in questione. Intanto Enrica continuava a leggere gli scritti di Gerardo e aveva trovato la “chiave di lettura dell’Autore”. Si era convinta che sotto “quell’orso”c’era un'altra persona, romantica, gentile, sensibile, premurosa. Con ogni probabilità Gerardo aveva vissuto parecchie delusioni amorose. Ormai Enrica sapeva cosa fare. Prese il telefonino. Digitò il numero del cellulare di Gerardo e diede la sua disponibilità a svolgere la nuova attività…con qualsiasi compenso. Lo scrittore accettò. I primi momenti sono stati difficili. Enrica sapeva che, trovata “la strada”, sarebbe stata la sua fortuna. Così fu. Dopo il primo libro che ha richiesto un notevole impegno… ne seguirono altri. Sembrava, però, che Enrica non riuscisse proprio sciogliere il nodo. Intanto il rapporto era diventato civile ed il compenso interessante. Un sabato mattina di un anno fa, Enrica non aveva niente da fare. Decise di fare quattro passi in Piazza del Duomo a Milano. Si dice che “le Piazze… siano il paradiso dei passi perduti”. Non… in Piazza del Duomo a Milano… dove nessun passo è mai perduto. Mentre Enrica guardava la facciata del Duomo, una troupe cinematografica stava girando la scena di una fiction. Tra gli Attori c’era anche Gerardo il quale, durante la pausa, volle presentare Enrica al Regista Dott. Walter. Questi la prese subito in simpatia e la convocò per alcune scene in fase di preparazione. Quello stesso sabato, Enrica e Gerardo condivisero una pizza insieme. Insieme passarono il pomeriggio passeggiando tra Piazza del Duomo, Piazza Cordusio, Via Dante e il Castello Sforzesco… Verso le cinque della sera… Gerardo ebbe una pensata. “Enrica, perché non facciamo un salto a Parigi? Prendiamo l’aereo e in un paio d’ore siamo nella città più romantica del Mondo.” La trentenne non sapeva cosa rispondere… Aveva con sé solo i panni che portava addosso e la borsetta. Si sentì un po’ impacciata. “Enrica, non farti tanti problemi e scrupoli. Un persona è quella che è… non quello che si porta dietro. Una persona è quello che sa dare, in modo naturale e spontaneo, senza orpelli e false apparenze. La società di oggi è una “mezza presa in giro”… Un persona non si presenta, quasi mai, per quella che è, per quello che sa, e per quello che sa fare. Si presenta come il Dottor Tale o la Dottoressa Tal altra… oppure amico di… o parente di Tizio o Caio … ecc. ecc. Un modo per far credere (agli altri) …ciò che non è. Quando poi si conosce bene una persona… ritorna “la verità” raccontata da Metastasio (1698 – 1782) “chissà quanti che invidia fanno… (una volta conosciuti) … ci farebbero pietà”. Partiamo quindi. Parigi è nostra… la meta dei nostri sogni.” Enrica capì che non poteva perdere quell’occasione. Era troppo chiotta…Era una promessa di baci a volontà, di emozioni a non finire. Perché il treno … bisogna prenderlo quando passa…Impossibile prevederne il passaggio una seconda volta- Questo è il racconto 586, scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per… il piacere di chi scrive… e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino
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