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« la metafora regge. no po...resistere al senso più n... »

stupefatti del suo essere lì - (no post 2-2018)

Post n°230 pubblicato il 10 Gennaio 2018 da emma01

un brano di mark strand cinquaseienne, un brano che 
ora come ora ci trova quasi coetanei
(tra pochi mesi mark, per i cinquanta).
i versi sono di quelli del vissuto,
sono estrapolato di riflessione
ma, ed il ma con strand è doveroso, c'è
intatto tutto lo stupore. che parola magnifica
-stupore- (amazed at its being there).
damiano abeni, fa qualcosa di più che tradurmi strand,
diciamo che strand vive qui attraverso la poesia di damiano 
abeni.
thanks to mr. abeni and mr. strand









Incipit suggestivo di ROBERTA

c'è qualcosa di noi, che deve per l'appunto restare mistero. Ma abbiamo sempre il bisogno di "possedere" - e non solo...  sempre come se le guide fossero i ns bisogni.
Ma da queste righe c'è il senso di un bisogno più profondo - quello di farcela dentro questa vita - conducendoci attraverso al nostra anima e il corpo a riconoscere che quelle idee sono la guida allo star meglio per noi, facendoci guidare da ogni particella da giuste idee che sono il nostro moto.. l'immagine è bella e c'entra proprio con lo scritto... i bambini guardano in alto... l'immaginazione è la loro idea sospesa in cui sognare immaginare e sempre e sempre mai abbandonarla anche nei momenti in cui la realtà pare veramente scollarsi dagli intenti comuni da ciò che dovrebbe aiutare tutto il prossimo alla costruzione di uno star meglio comune. che così, non è. perché è la prevaricazione a dominare, il potere e il denaro, e il comodo e quei bisogni che ci hanno fatto credere che siano il nostro credo (la nostra idea).

 








MARK STRAND
- THE IDEA - 

L'IDEA


Anche per noi esisteva un desiderio di possedere
qualcosa oltre il mondo a noi noto, oltre noi stessi,
oltre quanto sapevamo immaginare, qualcosa in cui
nondimeno potessimo riconoscerci; e questo desiderio
veniva sempre di sfuggita, nella luce che svaniva, e
in un freddo tale che il ghiaccio sui laghi della valle
si spaccava e si rovesciava, e la neve soffiata dal vento
copriva tutta la terra che riuscivamo a vedere,
e le scene del passato, quando riaffioravano,
non apparivano più come una volta, ma spettrali
e bianche fra false curve e cancellature celate;
e neppure una volta sentimmo di essere prossimi
finchè il vento notturno non disse: "Perchè farlo,
specialmente adesso? Tornate da dove venite";
e allora apparve, con le finestre accese, piccola,
lontana tra gli anfratti di ghiaccio, una baita;
e ci fermammo lì davanti, stupefatti dal suo essere
lì, e ci saremmo fatti avanti ad aprire la porta,
e saremmo entrati nel lucore a scaldarci, lì,
se non fosse che era nostra proprio non essendo
nostra, e che doveva restare vuota. Quella era l'idea.



versi da -L'uomo che camminava un passo avanti al buio
poesie 1964 2006-
cura e traduzione di DAMIANO ABENI
mondadori editore, pagine 186 e 187, 2007

raccolta di strand intitolata THE CONTINUOUS LIFE, 1990

 

 

 














vivian maier per l'immagine (?)
 

 

impressione immaginifica di Roberta, 
Renè Magritte

 

 

 

 

brano musicale, per la gentilezza 
di TOBIAS LACEY
Inspiral Carpets , This Is How It Feels

 

 

 

 


brano musicale, per la gentilezza
di ROBERTA
Fabrizio de Andrè, Morire per delle idee

 

 

 

fuck nota 

di SEVERAL
(passione d'arte consistente)



"l'inconsistenza delle mete,
(spesso)
unica certezza che abbiamo"

 

 

 

 

 

 

 
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