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« rocciasguardo semplice »

autoscatti di solitudine

Post n°167 pubblicato il 24 Ottobre 2016 da emma01

la ricerca dell'immagine:

osservo la serie "mirror" di vivian maier, e ciò che
vedo è solitudine: aspetto emaciato, sorriso
timido, postura ingobbita, abiti dimessi, tratti
rigidi, occhi grandi rivolti solo alla definizione
dello scatto forografico, e poi autoscatti su specchi di bagni pubblici,
su specchi casuali cui sorridere non vista, su specchi
di camere anonime, specchi, specchi, ancora specchi.
una vita segreta senza sbagliare uno scatto. 
solitudine? 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

    

     

 per rob.: black sabbath: solitude 

 
















fucking note


mastico la nebbia che azzarda al principio del giorno,
e godo scelta di solitudine. ho sempre molto
pregato a questo altare silenzioso, pregato di rimanervi
il più a lungo possibile, a costo di diventare e apparire
spigolosa, troppo definita, inavvicinabile a volte.
ci si protegge come si può, sino a che non è più necessario
proteggersi.
la ricchezza delle percezioni del silenzio, nel silenzio
o nel rombo sanguigno e pulsante dell'amata solitudine
sono una fortuna favolosa oppure
povertà più assoluta.
mi costruisco questi minuti, non li capitalizzo in banche
del tempo, vivo, semplicemente.
non intendo mentire ora, sull'orlo delle ultime parole
sono sempre conscia che al ritorno da
questa privilegiata scorribanda, ho per me, con me,
voci, calore di corpi, scambio, idee, parole.
eppure, con perizia quotidiana, costruisco stati di
solitudini come navicelle destinate ad affondare

 

 

 

 

 

 
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