Creato da ochidea_blu il 23/01/2009

OCHIDEA BLU

L' albero dei sentimenti

 

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Post n°694 pubblicato il 06 Febbraio 2015 da ochidea_blu

Miei cari amici,finalmente la settimana è finita e siamo di venerdì sera.

Augurandovi un sereno weekend, desidero esporre un mio pensiero …
e ovviamente sarò felice di leggere il vostro commento.

Io credo fermamente che tutti noi siamo chiamati a fare e a compiere
la nostra parte su questa Terra,senza attendere o avere la pretesa
che qualcuno la faccia al posto nostro.Tutti dobbiamo essere partecipi …
nella famiglia, nella società in cui viviamo,nel lavoro,nella Fede,nella Politica …
Non dobbiamo perdere tempo a pensare e a credere che
“tutti siamo utili, ma nessuno è indispensabile”.Questo è un concetto umano,
inventato,non si sa da chi,che lascia il tempo che trova.
A tal proposito vi scrivo questa storiella che molti anni fa
lessi sul muro di un ufficio pubblico:

Questa è la storia di quattro persone chiamate:

Ognuno
Qualcuno
Ciascuno
Nessuno.

C’era un lavoro importante da fare
 Ognuno era sicuro che Qualcuno l’avrebbe fatto.
Ciascuno avrebbe potuto farlo, ma Nessuno lo fece.
Qualcuno si arrabbiò perché era un lavoro di Ognuno.
Ognuno pensò che Ciascuno potesse farlo,
Nessuno capì che Ognuno non l’avrebbe fatto.
Finì che Ognuno incolpò Qualcuno
perché Nessuno fece ciò che Ciascuno avrebbe potuto fare.

A suo tempo,mi fece sorridere,ma oggi come allora penso solo a sforzarmi
di fare al meglio il mio dovere,in ogni circostanza. Solo questa condizione
pone le basi per sorridere di quella storiella, senza fare giro di parole.  
Pertanto,trovandomi,giorni fa,a seguire un corso sul comportamento umano
e sulle sue spiegazioni logico-matematiche,quando il professore di epistemologia
delle scienze umane finisce dicendo: “Non ve la prendete, non è per cattiveria
se nessuno s’impegna e poi il lavoro non è fatto ma è proprio perché si pensa
che qualcun altro possa farlo che non si fa, è una questione di probabilità … “
sinceramente rimango molto perplessa. Personalmente ritengo che in questo
comportamento ci sia soprattutto un po' di cattiveria. Non nego, infatti,
che mi capita spesso di notare come fatto normale l’abitudine di scaricare
le nostre responsabilità sugli altri. Ci risulta abbastanza difficile assumere
la nostra quota di responsabilità,molte volte non è neppure un processo
malsano o cosciente ma piuttosto avviene per oscuri e complicati intrichi
di credenze e forme di pensiero automatiche. A cosa mi riferisco?
Al fatto che cresciamo imparando a riversare la “colpa” agli altri,
possediamo un “locus” di controllo esterno che ci impedisce di assumerci
le nostre responsabilità. E così andiamo con le più classiche frasi
generalizzanti che si ascoltano ovunque nel mondo:
“La crisi economica è colpa del governo e dei potenti”,
“l’inquinamento ambientale è colpa delle grandi multinazionali... ”
In questo periodo abbiamo un esempio evidente dai politici. Credo sia
una sindrome contagiosa dalla quale Nessuno resta immune.
Se solo ci fosse Qualcuno capace di convincere che Ognuno di noi potrebbe
fare la sua parte prendendosi Ciascuno le proprie responsabilità,
forse si potrebbe uscire da questa situazione.
Ciò non vi ricorda la vita politica di un certo paese?? … ahah!!!

Infine, un altro esempio concreto che vi racconto,per sorridere un po’,
invece, e quanto è successo questa sera a casa mia …
C'era da controllare la cottura del pollo. Si era in quattro.
Ognuno dei quattro era convinto che qualcuno lo avesse controllato
perché ciascuno era nella situazione di poterlo fare.
Morale: ciascuno incolpò qualcuno e ognuno questa sera mangiò
pane e formaggio e nessuno gustò il pollo perché bruciato.

Se OGNUNO facesse quel che deve fare
e QUALCUNO desse una mano
e avesse fiducia in CHIUNQUE,
si criticherebbe NESSUNO
e il lavoro importante sarebbe fatto presto, bene e in allegria

 

 
 
 
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PARIGI DI NOTTE

Tre fiammiferi accesi uno per uno nella notte.

Il primo per vederti il viso

Il secondo per vederti negli occhi

Il terzo per vedere la tua bocca

E tutto il buio per ricordarmi queste cose

Mentre ti stringo tra le braccia

JACQUES PREVERT

 

  

 

 

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