Creato da nodisdetta il 10/10/2010

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movimento di cittadini contro le discriminazioni assicurative

 

 

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I cittadini propongono, le Autorità protestano

Post n°120 pubblicato il 30 Giugno 2013 da nodisdetta

 

Improvvisamente, tutti ci danno ragione. E’ partito il Presidente dell’Antitrust, seguito immediatamente da quello dell’Ivass. Su ogni mezzo d’informazione, da settimane, campeggia la denuncia dello scempio Rc Auto in Italia. Il nostro paese fa pagare le polizze più alte d’Europa e in buona parte del paese, il costo, arriva a cifre stellari in seguito alle discriminazioni territoriali del cartello delle compagnie.

 

Da anni lo denunciamo, da anni chiediamo ascolto, oggi, tutti dicono ciò che sosteniamo. Lo dicono come se si fossero svegliati oggi:come se loro non c’entrassero nulla!

 

Le Autorità di vigilanza non possono presentarsi come verginelle e cancellare il passato inglorioso che ha contraddistinto il loro inerte operato. Anche perché, al momento, si tratta di chiacchiere, seppur giustissime, ma sempre chiacchiere rimangono. Cosa intendono fare? Quale azione sarà intrapresa per dare un seguito alla loro denuncia.

 

Finché a dirlo sono i cittadini, le associazioni ed i comitati di denuncia contro il caro Rc Auto, non le possiamo definire azioni sterili: essi non hanno né poteri di vigilanza e neanche poteri legislativi. Ma se gli Organi di vigilanza italiani, finalmente si svegliano, hanno il dovere di intervenire, attraverso i poteri di cui dispongono.

 

Da Marzo, insieme a tanti movimenti ed associazioni, abbiamo fatto nascere il comitato “Rc Auto: dalle proteste alle proposte”, proprio per dare uno sbocco concreto alle nostre denunce, attraverso delle proposte precise di riforma da presentare ai parlamentari campani. Da Marzo il comitato ha fatto passi da gigante ed altri ne farà, convinti che una seria riforma convenga a tutti.

 

L’unica cosa che chiediamo è la concretezza: noi abbiamo deciso di passare dalle facili proteste alle proposte concrete, vorremmo che chi ha il potere di “decidere” e di “intervenire” lo faccia al più presto. Sarebbe paradossale che, mentre tanti cittadini scelgono la strada della “proposta”, chi può far qualcosa, invece, inizi a percorrere la strada della “protesta”! Immaginare i Presidenti dell’Ivass e dell’Agcom con le magliette di Che Guevara a fare sit-in, sarebbe una scena davvero “ridicola” e piuttosto inquietante…ed anche perfettamente inutile.

 

 

 

 
 
 
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