Brain damage

Piccoli sognatori crescono

Avrete sicuramente letto di quel papà che ha messo una bella bandiera su un pezzo di "terra di nessuno" tra l'Egitto e il Sudan, perché la figlia voleva diventare una vera principessa. Ma che dolce!

No però pensavo che io da piccola non volevo fare la principessa. Non sapevo bene cosa volevo fare, un po' l'attrice un po' la scrittrice, insomma qualcosa di creativo. Non sono mai andata a nozze col bon ton e con le buone maniere. Soprattutto con i doveri, i sorrisi di circostanza, la diplomazia. Per me eran grosse beghe già da piccola.

Mi è anche tornato in mente che mio fratello da bimbo invece voleva fare il benzinaio. "Tirano sempre fuori dalla tasca un mucchio di soldi!". Era già il pragmatico materialista che è ora. Gli abbiamo spiegato che non erano tutti suoi, e che stare al freddo, al caldo, con la neve, sotto l'acqua, era certamente faticoso. Allora ha ripiegato su qualcos'altro. "Vogio fare il prete" disse un giorno "lavoro solo un pochino il sabato pomeriggio e qualche ora la domenica!". "E allora io la suora, così lavorerò ancora meno visto che loro la messa non la dicono". Via allora di catechismo, grest, oratorio, boy scout, per anni e anni e anni...

...e niente, questa è stata un po' l'infanzia di due attuali comunisti atei.

"Secondo voi ma a me cosa mi frega di assumermi la bega di star quassù a cantare,
godo molto di più nell' ubriacarmi oppure a masturbarmi o, al limite, a scopare...
se son d' umore nero allora scrivo frugando dentro alle nostre miserie:
di solito ho da far cose più serie, costruire su macerie o mantenermi vivo..."