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Poste italiane, a una settimana di black out, inciampando nel Cloud computing

Post n°17 pubblicato il 08 Giugno 2011 da maulinux
 
Foto di maulinux

Capita certe volte di non poter proprio far a meno di andare in posta, come quando si deve andare a ritirare una raccomandata urgente. A me è successo ieri ed è stata un'esperienza unica, perchè è capitato proprio nei giorni di black out informatico, così dicono quelli di Poste italiane.

Descrivo la scena comica: già entrando nel mio ufficio postale avrei potuto notare che fuori c'erano persone con aria sconsolata, certi sembravano alla stazione del treno, certi altri guardavano il cielo, come se volessero abbronzarsi...

Eppure sono entrato spedito, diretto, sgomitando fino al distritutore di ticket per la prenotazione. Premo, e non esce niente. Finita la carta!

Per fortuna è un grosso ufficio postale, quindi vado al secondo distributore, qui la carta c'è. Andando in quella direzione però non posso far a meno di notare che per terra e sui tavoli è tutto ricoperto da ticket abbandonati, sono biglietti "sudati" e sgualciti che qualcuno ha lasciato.... (per disperazione) in eredità come atto caritatevole ai successivi utenti. Ma io ormai ho in mano il numero 116, mi giro, e leggo sul tabellino il prossimo numero servito: 6

E' qui che arriva come un fulmine un flash del telegiornale visto la sera prima, diceva qualcosa del tipo "....problemi alle poste... sistema informatico...."

Mi accorgo che è anarchia totale nell'ufficio postale, la coda formale è stata ufficiosamente destituita, e se devi solo ritirare allora puoi passare avanti.
Oh! Che fortuna!
Passo avanti di 110 numeri in un colpo solo, meglio del Monopoli, salto avanti di 1 giro e ritiro 20 euro (magari).

Con l'invidia dei molti pensionati, in attesa di ritirare il gruzzolo mensile, vado allo sportello, gli occhi sono puntati su me, tutti ascoltano (alla faccia della privacy) e sento che tifano per me.

Consegno la cartolina, l'impiegata va a cercare la mia raccomandata, poco dopo torna, con un passo troppo lento... non è contenta.
Mi riferisce che stanno ancora processando le raccomandate della settimana prima, la mia è troppo recente, solo di ieri.

"Quando posso tornare?", gli chiedo.

Silenzio.

"Mai", mi rispondo quasi da solo. Non vengo contraddetto. Sto per andarmene in fretta, pensando di lasciare più tempo per casi più gravi del mio ma mi viene in mente di chiedere:

"E se sono atti giudiziari in scadenza, non so, ad esempio una multa?"

Risposta: "E ma tanto lo sanno...."

Come dire l'Italia intera sa che le poste sono ferme, quindi tutto è ammesso.

Sono uscito pensando che è un paese malato.

Si legge che l'AD accusa i fornitori IBM e HP, ma qualcosa non torna.

Come è possibile che un'azienda così grande rilasci un nuovo software senza prevedere una procedura di rollback?

Bah.

 

Per approfondire:
http://www.itespresso.it/le-poste-italiane-inciampano-nel-cloud-computing-52499.html
 
 
 
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