Il mondo di Chia

La fine di questa favola

Ieri è stato un bel giorno.
È finita la lunga maratona di questo primo tirocinio del secondo anno, iniziata il 6 febbraio, in più era il mio compleanno.
Quindi festa doppia in reparto e poi serata in famiglia.
Tra parentesi, mia madre mi ha fatto gli auguri solo quando mio padre gliel'ha ricordato, ormai ho capito che la sua memoria illimitata fa proprio a pugni con la data del mio compleanno.

Della mia vecchiaia non voglio parlare. Vi tedierei solo con l'acuirsi dei mali dell'età e la comparsa dei segni del tempo!

Quindi direi che vi racconterò come è andata a finire la favola della mia strega...

Il suo lato dis-umano non l'ho mai visto manifestarsi in modo chiaro.
Qualche frecciatina ai pazienti più "campanellanti" l'ho intravista, emblematica la scena in cui, nella stanza di un paziente, quest'ultimo cercava di chiedermi qualcosa e lei mi diceva di ignorarlo e non rispondere. Risultato: il paziente se l'è presa con me, chiedendomi se avevo perso la lingua e quando ho cercato di rispondergli la lingua mi è caduta davvero, fulminata da uno sguardo della strega...
In ogni caso, il paziente poi mi ha chiesto scusa, per la caterva di cattiverie dette, probabilmente in una crisi di astinenza da chissà che sostanze...
La mia strega invece per risposta, mi ha portato nello stanzino dei carrelli delle medicazioni, impregnato di fumo fino al vomito e, dopo essersi accessa una sigaretta, mi ha fatto un discorsetto sulla "menata dell'empatia", come l'ha definita lei e l'importanza del rimanere umani, ma distaccati. L'ho assecondata, sperando di riuscire ad uscire in fretta dalla camera a gas... Non che non avesse ragione, ma una corazza dura personalmente, non l'ho ancora sulle spalle.

A parte questo abbiamo vissuto insieme i lutti e mi ha aiutato a superarli, a modo suo ovviamente. I suoi occhi truccati e il suo sorriso da tabagista alla fine erano la mia guida.
Ieri quindi oltre a salatini, sfogliatine e dolcetti a lei ho portato una piantina.
Tanto il dubbio della corruzione era sfumato, la valutazione con la tutor l'avevamo già fatta.
Quando gliel'ho data mi ha ringraziato e ha aggiunto: "Spero di tenerla in vita!". Ho riso, è rimasta sempre lei, fino in fondo, la mia strega.

La valutazione è andata molto bene, mi ha dato il massimo in tutto.
Sono soddisfatta e sfinita...
Mi preparo alla festa per il compleanno di sabato, insieme ad Enrico, mio compagno di età e compleanni da una vita, e alla ripresa della routine universitaria dalla prossima settimana.
Non mi resta che rimettere ordine nel caos cosmico, che è dilagato per lo studio negli ultimi due mesi e mezzo!