Creato da mullerina il 29/12/2005

Il mondo di Chia

Dolce danza di anime

 

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Controvento

Benvenuto autunno, pioggerella fina, giacca leggera, scarpe comode e si cammina controvento.
Un filo di musica esce dalle cuffiette e si mescola allo scricchiolio di qualche ruota di bici che mi sorpassa, ai tonfi delle macchine che cavalcano i dossi delle strade e alle urla lontane, dentro scuole piene di bambini e pareti grigie.

Nonostante non ci sia il sole ho gli occhiali calati sul naso, le occhiaie delle due notti in turno si vedono, meglio coprirle.
Questa atmosfera aiuta a concentrarsi e pensare. E pensavo ad un senso non facile da trovare... quello di una vita segnata profondamente dalla disabilità.

La medicina ha fatto passi da gigante e se pensiamo a malattie un tempo incurabili e per cui ora ci sono ampi margini di guarigione e/o miglioramento della qualità della vita, viene da rallegrarsi e dire grazie, a chi si è applicato, ha trovato cure e ha sviluppato tecniche all'avanguardia.
I progressi della medicina però sono anche quelli che riportano alla vita chi non ce l'avrebbe fatta... Il problema è che spesso significa accettare una vita molto diversa, spesso stravolta e che non potrà più essere "normale".

È vita, eppure come si fa a spiegare a quel bambino che averlo rianimato per 50 minuti gli ha salvato la vita?... ma che non potrà giocare, non potrà crescere con i problemi degli altri bambini, perchè i suoi saranno sempre di più. Come gli si spiegherà la disabilità che lo affligge?
Ora inoltre è da spiegare a quella mamma, che da mesi vive in un ospedale e anche questa notte mi ha chiesto se a casa tutto tornerà come prima... No, nulla sarà come prima. I farmaci da prendere saranno da prendere per sempre, le cure saranno da prestare sempre, non è questione che cresca... è sempre e basta.
Mi chiedi se il cervello del tuo bambino si "aggiusterà", purtroppo la risposta è no ed è difficile spiegartelo in un'altra lingua, sotto la luce fioca delle tre della mattina, con il sottofondo dell'aspiratore acceso, il pulsossimetro che lampeggia e la pompa della nutrizione che scandisce il tempo. Sono tutti strumenti che dovranno diverntare familiari per te, perchè faranno parte della vita del tuo bambino.

Mi chiedo quando si possa considerare una fortuna la buona riuscita di una rianimazione, se poi i risultati sono questi.
La vita è un dono, è preziosa. Eppure è difficile portare avanti con tutte le cure necessarie una vita così stravolta.

Purtroppo sono diversi i bambini che hanno, per un motivo o per un altro, vinto la morte, ma non sempre viene automatico pensare che abbiano guadagnato la vita. Sembrano sospesi a metà, in un limbo di medicine e cure che incessantemente la famiglia dovrà gestire. Genitori che appaiono forti, mai stanchi e poi crollano all'ennesima notte in bianco, perchè i farmaci sono da dare sempre, non esistono sabati o domeniche, anche alle due, alle quattro e alle sei di mattina possono esserci medicine importanti. Si occupano dei macchinari, hanno imparato a gestire ogni cosa.
Questa mamma non aveva lacrime stanotte, solo stanchezza e la voglia di vedere il suo bimbo tornare a gattonare e a sorridere, come prima dell'incidente.
"Ho quasi dimenticato com'era prima, sai... e ora come sarà?"
"Non lo so. Ma tu sei una mamma e ricorda che hai tanta forza dentro, per lui sei la persona più importante."
"Io divento pazza."
"Proprio per lui non puoi diventarlo..."

 

Commenti al Post:
pf2008
pf2008 il 07/10/15 alle 13:54 via WEB
Tutti si impegnano a parlare di diversamente abile e tu mi butti lì una riflessione del genere? Un senso non ce l'ha e non lo puoi dare si tratta di amore,quello materno poi!Certo non siamo tutti uguali forse è stato solo un momento di sconforto confido che la signora si riprenda e tutto passi e torni alla nuova normalità.In fondo è tuo figlio e basta,qualunque sia la sua forma o il modo in cui affronterà la vita in futuro. Donare la vita è una responsabilità e le conseguenze sono tante. A volte positive a volte negative. Quello che ti viene chiesto è necessario non è che puoi dire di no, la tua scelta l'hai fatta quando hai deciso di metterlo al mondo. E' come se io prendessi un cucciolo di cane e poi quando è cresciuto lo abbandonassi perchè non mi piace più solo che ha una gravità molto ma molto più grande.
 
 
mullerina
mullerina il 08/10/15 alle 00:33 via WEB
Non è facile trovarsi immersi nella realtá e nella concretezza di un momento cosi drammatico. A parole è un attimo, la scelta l'hai compiuta e con essa hai le tue responsabilitá...ma sai dal vivo le emozioni bruciano tanto. Un misto tra la rabbia, lo sconforto e un cuore in frantumi. E non é il momento di dare colpe, ma quello di ritrovarsi, in ogni senso, perchè di fronte a questi eventi si perde se stessi. Non lo so cosa accadrá.
Ho visto diversi casi in poche settimane e ognuno a modo suo mi ha toccata profondamente, mi sono messa nei panni di questi genitori e non me la sento di condannare l'umana debolezza e il rischio di sfociare in un sentimento di resa... mi sentirei travolta da qualcosa di più grande di me anche io e penso a tutta la forza che hanno queste famiglie.
A me viene chiesto di aiutarli nel loro percorso, ma chi davvero tirerá fuori risorse impensabili sono madri, padri, fratelli e sorelle.
E spero di riuscire a fare forza a questa mamma, darle una piccola speranza, in grado di sorreggerla in un cammino difficile... e bisogna avere il coraggio di ammettere che è un cammino non per tutti, la gestione della disabilitá richiede pazienza e sacrificio, puó non bastare solo amore...
Oggi per esempio ho cantato, per farle capire che la normalitá è solo un concetto da ritrovare in una situazione nuova, c'è bisogno di tanta leggerezza per stemperare il peso di tutto il resto.
 
pf2008
pf2008 il 09/10/15 alle 08:01 via WEB
Pensavo alle persone che vivono queste situazioni da anni. Hanno una visione della realtà tutta loro. Può sembrare che fingano ma è proprio la situazione che gli cambia la percezione e quindi il comportamento. Danno importanza a cose che io neanche vedo. Sono da ammirare. E poi hanno intorno mille e una persone, perchè l'animo umano in queste situazioni si "aniama!:-) Quindi si è questione di stemperare un po' poi le cose si sistemano. Grande l'essere umano!! Ciao Chia!!
 
lightdew
lightdew il 19/10/15 alle 09:49 via WEB
Ciao Cara, da parte mia ti lascio solo la mia personale esperienza: in ogni situazione che la vita ci presenta, siamo soli. La forza dobbiamo trovarla dentro, e ben vengano gli atti di affetto, ma solo in noi troveremo quanto ci serve per sostenere il peso della vita. Un abbraccio a tutte le mamme, Laura
 
 
mullerina
mullerina il 23/10/15 alle 11:56 via WEB
È proprio quello che ho pensato, si è soli davanti a qualcosa di molto difficile da affrontare. E nel caso specifico la solitudine era palpabile... purtroppo. Poi per fortuna si creano reti e se si cerca una mano che aiuti arriva, ma la forza è da cercare in se stessi, non c'è dubbio.
 
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