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"Togli quel crocifisso dal collo":ragazzo pesta una compagna. Il padre: Ha sbagliato, ma lo insultano perché ner0

E' del 15 Maggio la notizia, ma è accaduto il 14 a Terni e la vicenda si va evolvendo ed integrando ogni giorno. Qui non vogliamo fare demagogia, dare opinioni o arrogarci il diritto di dire la "verità". Questo post viene scritto con l'intento di raccontare le due versioni, viste dai due punti di vista, per come sono state riportate da testate giornalistiche del livello de "La Repubblica" e dell'" Huffington Post". Poi ognuno potrà trarre le proprie conclusioni ed opinioni come noi abbiamo tratto le nostre. Ma che per non influenzare nessuno non riporteremo, se non in seguito nei prossimi giorni.

Ecco ciò che riportano i quotidiani online: La ragazzina è stata coIpita da almeno un pv.gn.o del compagno di classe di origini africane. Era presente a quella scena, a pochi metri di distanza la madre della stessa, unica adulta. Secondo la testimonianza lo studente avrebbe detto ripetutamente alla figlia di togliersi il crocifisso dal collo. In quel giorno anche altri ragazzi della stessa scuola confermavano la versione.

Nei giorni a seguire i ragazzini entrano nell'istituto senza dire una parola. Questo riportato dai giornali "Poca voglia di parlare, in classe è presente anche il dodicenne autore del gesto: è ancora a casa invece la ragazzina."

La ragazza ha riportato una contusione toracica giudicata guaribile in 20 giorni dopo essere stata visita al pronto soccorso dell'ospedale Santa Maria ed è a casa.
" Nei confronti del coetaneo, di origine africana non sono stati presi provvedimenti da parte dei militari in quanto non imputabile." La dodicenne sarebbe stata colpita dal ragazzo alle spalle da un colpo violento"

La dichiarazione della vicepreside sarebbe questa: "Il ragazzino è arrivato in questa scuola il 27 aprile ed era in Italia da poco. Non parla una parola di italiano, dice al massimo 'ciao'. Come avrebbe fatto a pronunciare quelle parole?".

C'è chi parla di un semplice battibecco tra "bambini", in tanti provano a ridimensionare l'accaduto ma il caso ormai è diventato nazionale e va affrontato e chiarito.

Gli accertamenti però stanno andando avanti proprio in queste ore per fare piena luce.

"La dodicenne avrebbe detto ai Carabinieri che il 12enne ragazzino senegalese, che aveva iniziato a frequentare la scuola una ventina di giorni fa, l'aveva presa di mira, con insulti e altre aggressioni, proprio a causa del crocifisso."

La risposta del padre del bambino non si è fatta attendere :

"Mio è figlio è vessato, a scuola gli dicono 'brutto', 'fai skifo'. Lo prendono in giro perché non capisce la lingua, perché è piccolo di statura e anche perché ha la pelle nera: quella gomitata alla compagna di classe l'ha data solo per reazione, il crocifisso non c'entra niente".

Ed in seguito sempre il padre del ragazzino ha rilasciato sempre al "La Repubblica" una breve intervista che riportiamo integralmente:

Ognuno può farsi la propria opinione, dare le proprie conclusioni. Il risultato è solo uno... la bambina a casa con 20 giorni di prognosi e il bambino a scuola come nulla fosse successo.

In un altro stato sarebbe accaduto lo stesso? Dico altro perché non specifico USA o stati Africani

Una sola cosa, pensateci...bene... e poi se volete commentate...

Grazie