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Lorenzo 1992

Post n°207 pubblicato il 20 Giugno 2013 da moon4ever

 

Mi ricordo come se fosse ieri, anche se in realtà son passati qualcosa come più di 20 anni (argh!! certi conti non bisognerebbe semplicemente farli!) il regalo più bello che abbia mai ricevuto: il primo walkman e la prima musicassetta "vera" (dopo quelle dei cartoni animati).
Mi rendo conto che il passo da Cristina D'Avena a Lorenzo Cherubini, in arte Jovanotti possa apparire un pelo azzardato, ma non sono mai stata per le mezze misure!

Certo 12 anni erano un po' pochini per riuscire capire appieno tutti i contenuti delle sue canzoni. Ricordo quanto i miei storcessero il naso difronte a questa mia precoce passione per quello che reputavano un “pazzo". Innanzitutto perché, secondo loro, non era nemmeno un cantante...lui parlava...eccerto che parlava, faceva rap "semplicemente senza pretese, un suono e una parola che arriva palese e ti muove e non c’è discussione" ma ero troppo piccola per poterlo spiegare ai miei.

Non ricordo quante volte ho ascoltato quella cassetta, un po' perché all'epoca non è che avessi molte alternative...i regali non piovevano dal cielo, bisognava aspettarli alle feste comandate, con il contagocce e, come nella vita, non sempre arrivava quello che volevi.
Il  mio amore per Lorenzo con gli anni è cresciuto, anche se crescendo un po' l'ho tradito in favore di altri cantanti, altri gruppi, altri generi. Anche se partivo dal rap, con la crescita son passata al rock, al metal, all’elettronica e a tutti quei fantastici generi accomunati dalla parola “alternative”, per arrivare ad apprezzare quasi ogni genere musicale (ho detto quasi!! Quella che fanno Gigi d’Alessio e consorte, non è musica, e su questo non si discute, oh!) a capire che la musica è tutta bella per chi la sa apprezzare.
Beh, con l'avvento dei cd, un sacco di cassette bellissime sono finite nel dimenticatoio e forse ci sarebbe finita anche questa se un mio amico (santo subbbito) non mi avesse passato la discografia completa di Lorenzo.

Ascoltare quest’album a vent'anni di distanza mi ha sconvolta.
Innanzitutto mi ha sconvolto scoprire una cosa che ignoravo totalmente: so ancora a memoria ogni singola parola di ogni canzone (!!!) Non le avevo dimenticate, le avevo solo accantonate in un angolino della mia testa, lo stesso angolino in cui avevo messo tutti i ricordi relativi a quel periodo storico. Se mi sforzo un pochino, riesco anche a rivedermi all’epoca, a rivedere dove ascoltavo queste canzoni, a ricordarmi cosa pensavo, cosa speravo, riesco a vedere le mie aspettative per il futuro, come m'immaginavo fosse "crescere" nel periodo adolescenziale. Si, perché all'epoca lo ignoravo (e beata ignoranza!!) Ignoravo anche solo cosa significasse avere 18 anni, che "sei maggiorenne oggi eh, e che cosa è cambiato, che puoi firmare le giustificazioni quando avrai "bigiato", ma nella scuola quella senza i libri non ti serve a niente, perché da oggi dovrai stare attenta a tutta questa gente, che ti riempie la testa di cose, di facce, di miti, che non potrai veramente sapere a cosa sono serviti” per me era un qualcosa di infinitamente lontano!

Ignoravo tante di quelle cose che crescendo, sempre con le sue parole nelle orecchie, ho poi compreso benissimo. E lo devo ringraziare, si, perché riascoltandolo vent'anni dopo, mi son resa conto che i messaggi che faceva passare nelle sue canzoni, in fondo valori sani, erano parole contro la guerra, la mafia, l'Aids, la discriminazione razziale, a favore di una Nazione unita, di un'apertura mentale che all'epoca (e anche adesso, eh) si vedeva ben poco, di un genere musicale ai tempi quasi sconosciuto "Il rap per società multirazziali dove tutti nei diritti e nei doveri sono uguali"...a favore della musica, della socializzazione, quella giusta, quella che fa crescere. Spronava al rispetto, al divertimento sano...”sì al casino, ma usando la testa”...all'essere felici e ringraziare per quello che si ha, al pensiero positivo, a cercare di cambiare con tutte le forze quello che non va  " non bisogna mai smettere di pensare, perché sono tante le cose da cambiare e  bisogna cominciare".

Caro Lorenzo, ora sei cresciuto tanto anche tu, ne è passata di acqua sotto i ponti da quando cantavi con il cappellino da baseball girato al contrario, da quando vestivi (hem, vestivamo) con quelle saloppette di jeans di tante taglie in più del necessario, con quelle orrende magliette.
Ora hai messo la testa a posto, ti sei fatto una famiglia, hai dei figli, ti sei trasferito in America per studiare nuove canzoni, nuovi ritmi e melodie, per crescere ulteriormente.
Che però, te lo devo dire, vederti in giacca e cravatta ancora un po' mi turba, non riesco a farci l'abitudine. Sei stato molto contestato per via di alcune tue prese di posizione ideologiche un po' forti, ed anche se magari non sono d'accordo con te su proprio tutta la tua linea di pensiero, un grazie te lo volevo dire. Un grazie sincero, per avermi accompagnata in quel difficile periodo che è l'adolescenza rafforzando quei principi che già possedevo e che crescendo mi hanno permesso di diventare questa gran testa di cavolo che sono oggi. Si, è anche un po' merito tuo, sappilo.
E magari se quest'anno riuscirò a venire a vedere un tuo concerto, spero di potertelo dire di persona (sì, come no!) Che "ce lo so" che è praticamente impossibile, ma una volta nella vita mi piacerebbe poterti stringere la mano e farti i complimenti, anche se l’ho imparata bene la lezione: 

" non ci credere quando ti dicono che sei speciale, i complimenti costano poco e certe volte non valgono di più, quello che sei, dove vai ciò che vuoi lo sai soltanto tu"

 

Chissà se si trovano ancora biglietti per la data di Torino?!

 

quindi bambina, non credere a niente che non sia amore”

 

 
 
 
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