Prima o poi

Cose così

Entra.
Alto, castano, gentile, capello spettinato quanto basta, sorriso pulito e mani bellissime.  Espressione da uomo affidabile, jeans sdrucito e aria rilassata.

Me lo godo alla grande.
Lo aiuto, chiacchiero un pò, oh ma che bella voce, grazie, ti sta bene con la lente sfumata, sì davvero? - sei uno stronzo, lo sai che ti sta bene, piantala di fare il finto ingenuo - sì, davvero, ok dammelo, cosa?, dai che scherzo.
Sarà in ferie, porta le infradito. Dio, grazie perchè ha anche dei piedi belli. Buon odore, va via, ciao, ciao, camminata magnetica.

Macchina abbandonata in doppia fila targata "sono maschio". Butta dentro la sacca, fine.

Fantastico un attimo, poi arriva il presentimento: sicuro che sarà una una persona per bene.

Ormoni resettati in dieci secondi netti.
Sono già annoiata.

Porc.

Voglio deciderlo io. Se mi basta, o se no.

Uao.

Nella mia città ci stanno esseri che cagano certe robe

Saranno Pterocazzodattili.

Chi è un idiota?

Firulì firulà.

Insomma, son praticamente giunte al termine le ferie.
Quest'anno non sono partita e ho avuto dieci giorni di relax lontano dal traffico. Ma fare un confronto con l'anno precedente è un suicidio, quindi passiamo avanti.

In compenso, nonostante le promesse di non acquistare mai più una FIAT, ho preso la PANDA nuova GPL. Che è già in officina per non so quale problema all'impianto di iniezione: roba che mi ha abbandonata in autostrada al ritorno dal mare.
La macchina sostitutiva, la 500, è brutta da morire L'auto più barocca, sborona, inutile e inguidabile mai immessa sul mercato è toccata a me. Della serie che mi vergogno a farmi vedere in giro. Speriamo mi ridiano presto indietro l'altra. Che almeno ha un profilo fine.

Dopo non so quanto tempo, io stanotte ho fatto un sogno vastaso.
Non che prima ne facessi in abbondanza, questo no. Ma diciamo che il sesso è il pensiero numero 45373930983 nella scala delle priorità dell'ultimo periodo della mia vita.
Però vale la pena accennare qualcosa.

Allora.

E' un sogno, dicevamo. Quindi la fantasia, l'eros, la libido, i desiderei nascosti e repressi possono godersela ad immaginare qualsiasi cosa in uno sfogo senza limiti. 
Perfetto.

Un uomo bellissimo, dolce ma sicuro e forte di sè, attento alle mie esigenze e che capisce in anticipo le mie voglie, che mi fa sentire al sicuro e protetta, che guida come in un tango e che si lascia travolgere perdutamente dalla passione.
Ecco, questa dovrebbe essere - più o meno- la descrizione dell'oggetto del piacere che avrebbe una sana e normale giovane donna di ventisette anni alle prese con un sogno erotico.

Io ho fatto l'indicibile con Dr. House.

Uno stronzo sociopatico, dall'ego smisurato, la capacità di far uscire di matto nel giro di una battuta, una moto da attacco di panico che urla "PERICOLO" ad ogni rombo di marmitta, con problemi fisici e la scusa pronta per essere dipendente da una porcheria. 

Ed io, malata, me la godevo con fierezza sapendo di tenerlo...ehm... in pugno nonostante fosse così indomabile. 

Io comincio seriamente a preoccuparmi delle mie scelte future.

Che cazzo.

Non mi piacciono i sogni che faccio. Neanche un pò.

Quanto è profondo il tuo buio, quanto ancora dovrai scendere prima di potere davvero toccare il fondo e dare il colpo di reni?

Salvati il culo. Puoi solo tu.

Pulizia

Ho definitivamente ripulito la mia casella elettronica da mail che avevo in archivio da marzo 2008. Una vita.

Mi sento come i tossici che cercanon di salvarsi il culo, e annotano agni minchiata in avanti che fanno, come un progredire da medaglia.

'Fanculo.

Buono

Oggi volevo quasi fare un post polemico su porte, portoni ed occasioni mancate.
Sinceramente mi scoccia, vadano tutti a 'fanculo.

La prendo come una gran bella cosa, quella di lasciar perdere e andare avanti. Per me.

Finestre aperte

Ho cambiato avatar. L'altro è una gran bella foto, ma troppo legata al passato.
Ho cambiato un pò il template. Questo non mi convince, sono sicura che lo ricambierò. Ma avevo bisogno di una cosa un pò nuova.
Ho comprato una borsa. L'ennesima. Grande, marrone e di tessuto lavabile, tipo quelle adatte per andare in barca a vela. Ho deciso che da adesso in poi sarà lei, la mia preferita.

In compenso, è ritornata la mia postura.
Spalle larghe, bacino leggermente spostato in avanti.
Passo fermo e sicuro.
Inizio a riconoscere la mia immagine riflessa. 

Mi ero incurvata, sembrava uno vecchia sfatta.

Per volermi un pò più bene ho passato la domenica tra depilazioni, creme odorose, cura di me. La casa vuota ed il relax sul letto senza neppure i vestiti. Fa' caldo.

Ma fa' anche meno male.

Forse mi perdo...

Chiudimi a chiave.

"Prima di potermi scopare devi sapermi fottere il cervello"

Ok, questa l'ho detta in macchina stamattina, tra me e me.
Però l'ho trovata talmente cazzuta, da aver avuto la voglia di dirla al mondo intero.

O, almeno, scriverla sul mio blog.
Visto che ne ho uno. 

Grooooaaaarrr!

La giostra

Ho una monellissima sorellina di cinque anni.
Ieri, a cena con i miei davanti una pizza, mia madre mi faceva il sunto delle disgrazie di tutte le mamme e non incontrate nella sala d'aspetto del ginecologo, dove è andata a fare la visita nel pomeriggio.

Bimba ascolta, sente parlare di mamme, di tanti figli, pochi figli, e ad un certo punto esordisce curiosa e con l'espressione innocente che solo i bambini senza ancora malizia hanno:

"Mamma, ma come mai tu hai tre figli? Ti sei fatta tre giri?" 

E due

Sono in carcere. 
Mi trovo  dentro un ascensore stipato, uno di quelli grandi da centro commerciale o clinica ospedaliera.
Sono certa che sia un errore, cosa ci faccio lì? Tra l'altro non scorgo altre donne, non è neppure un carcere femminile.
Devo scendere fino al piano interrato della struttura e prendere la mia macchina per andarmene, dovevo riuscirci.
Ma le porte dell'ascensore si aprono all'improvviso, mi ritrovo su un terrazzino ed il mare sotto di me è meraviglioso. Un azzurro cristallino, una calma ancestrale.

Mi accorgo che iniziano a passare delle auto sull'acqua. Vanno a filo, nemmeno uno schizzo. Si dirigono verso una spiaggetta attigua al mio carcere, fanno un giro e ritornano indietro. Cazzo, dico, la voglio anch'io la macchina così!

Trovo un maxi carrello da spesa, vi entro e navigo fino alla spiaggia. Le auto hanno i finestrini oscurati, nessun autista. Ed, inoltre, sono sponzorizzate da cartoni animati, sembra una rappresentazione per bambini. Scruto un pò in giro, ma ritorno quasi subito alla struttura: c'è la mia macchina lì sotto, ed io devo andarmene da qui.

Una sentinella. Ci distribuisce pigiami e ci dice di lavarci. Prima lo faremo, prima potremo andarcene. Io sono già pulita, ci sono riuscita, quindi sono pronta.

"Scherzi? Sono le sei meno un quarto, dove vuoi andare a quest'ora? Fila dentro!"
Ma porc.

Mi sveglio.

Prima un garage dove non volevo stare, adesso un sotterraneo dove vorrei andare a prendere la mia auto ma non posso.
Ho capito che se c'è una risposta devo andarla a pescare molto più in fondo. Dove non mi piace. Dove forse so già cosa posso trovare.

E la cosa non mi mette di buon umore.

Ho capito una cosa

L'acqua minerale San Benedetto è assolutamente imbevibile.
Sembra roba morta. Bah.