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« SIAMO UOMINI O CAPORALI?CHE DANNAZIONE LA PLASTICA »

MA CHE VE LO DICO A FARE?

Post n°4329 pubblicato il 03 Agosto 2022 da monellaccio19
 

 

 

 

Il colore per antonomasia: una volta era solo quello, era il blu il colore che connotava l'auto di servizio...della politica.  Finché queste auto erano a disposizione dei politici impegnati al governo, a una delle due camere e/o in servizi specifici inerenti il loro mandato, potevano anche starci, ma quando poi il fenomeno si diffuse anche nei comuni, nelle regioni e in quella "benedetta" sanità locale, allora l'abuso e lo spreco si allargarono a macchia d'olio. Giunse anche il momento di stringere la cinghia: strettezze economiche portarono a decidere di risparmiare e ridurre l'uso delle vetture. Sono passati anni da allora e tra un governo che cade e la politica dei buffoncelli, le macchine blu sono sempre là, resistono, si nascondo, ma sono sempre presenti per scialacquare il pubblico danaro. Sapete quante ne sono oggi? Circa 30 mila in tutto il paese: servono a  Roma, ma soprattutto servono in tutto il paese presso comuni, regioni e sanità. Il 66% sono quelle destinate alle prestazioni e alle necessità della politica periferica, non c'è un signore tra questi che operino a tutti i livelli, pronto a rinunciare all'auto di sevizio. Dovunque vada, a prescindere dalla destinazione, lui deve stare nella macchina blu o di colore diverso, l'importante è che vi sia sempre il solito lampeggiante sul tetto, pronto ad entrare in funzione in caso di necessità. Ebbene, se a Roma si contengono e cercano di essere moderati nella necessità, il grosso dello spreco è tutto nelle periferie, è là che nasce la voglia dell'ostentazione, della visibilità, del mostrare l'importanza del ruolo ricoperto. Solo così questi politici o funzionari, riescono a soddisfare il loro ego e la loro boria. Ve l'immaginate mentre il politico o il funzionario di turno, corre in auto con il lampeggiante acceso per andare a fare il servizio urgente che gli ha chiesto per telefono la moglie? Oppure riuscireste a fantasticare mentre corre per andare immediatamente là dove lo possiamo mandare noi? Come dove? Affan'cucolo!!!


 
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Spiky03
Spiky03 il 03/08/22 alle 11:47 via WEB

Io penso che se l'Italia va male è sempre e solamente colpa degli italiani. Un popolo vigliacco e meschino. È nel loro DNA, non possiamo uscirne fuori. Il criterio con cui tanti italiani votano è a dir poco vergognoso. Votano il proprio partito per principio, indipendentemente da quello che fa, votano un'altro partito per protesta, indipendentemente da chi sia o cosa faccia l'altro partito, votano un partito nuovo per provare, indipendentemente dalla valutazione di chi milita in quel partito e i danni che la sua ignoranza potrebbe fare. Votano spinti da pancia e pregiudizi. Ho visto andare al governo gente inesperta affetti da sindrome di Peter Pan, in preda a deliri giovanili. Oggi non esiste più una politica, oggi non esistono più gli italiani, quelli del dopoguerra che davanti ad un Italia distrutta si sono rimboccati le maniche e sono riusciti a ricostruirla dalle fondamenta. Te lo immagini succedesse oggi una cosa del genere? Meglio non pensarci. Quando arrivò il benessere con il boom economico sono stati generati troppi individui allergici al lavoro, ancora oggi c'è un Italia colma di persone consapevoli dei propri diritti, ma nessuno del proprio dovere. Ormai per tutti siamo il paese di: Pizza, Spaghetti e Mandolino, una sorta di spregiativo che non riesco a dargli torto, perché siamo il paese della superficialità, dei furbetti, dell'impunità, dell'ingiustizia che spesso lascia in pace chi ha appiccato l'incendio, e castiga chi ne ha dato l'allarme. Cosa vogliamo aspettarci da qualsiasi personaggio che deciderà di scendere in politica? Dopo decenni di malgoverno, furti, evasioni, sprechi di denaro pubblico, etc. Quello che riceverà sarà solo un'eredità pessima di un paese ingovernabile. E gli italiani che faranno? Sicuramente faranno ricadere tutte le colpe su di lui.
Sono proprio ottimista oggi, si nota vero?
Buona e bella giornata a te monel:)

 
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