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Post n°4045 pubblicato il 22 Settembre 2021 da monellaccio19
 

 

 

 

"Uffà, ancora un referendum? Per decidere cosa?  Se la lana caprina ha valore o meno?". Quante volte avremmo dovuto esercitare il nostro diritto per votare con un sì o con un no rispondendo a una domanda di interesse nazionale? Finora, dei tanti referendum proposti in Italia, solo un paio sono stati esaustivi: quello sul divorzio del 1974 e quello sull'aborto del 1981. Per gli altri, in taluni casi non è stato raggiunto il quorum e tanti altri sono stati snobbati a priori perché non ritenuti interessanti e coinvolgenti. Non vi stupisce perché il referendum sulla cannabis, ancora in fase di "raccolta firme", abbia superato le 500 mila firme in appena sette giorni? Oltre l'interesse per l'argomento, la particolarità e la novità, la firma digitale ha rivoluzionato il nostro decidere: andare presso un gazebo per garantire la nostra partecipazione, perdere tempo e aspettare il proprio turno, non sarà più necessario. Oggi ci si siede al PC e e via: in un paio di minuti si aderisce con la firma digitale. Quindi? E niente, abbiamo una autostrada davanti a noi, un percorso che con il tempo, permetterà non solo una "democrazia partecipativa", ma un affaristico movimento nazional popolare per la promozione di referendum a tutto gas, una manipolazione della cultura populista e forse, una depauperazione delle funzioni camerali. Già, a che servirebbero più Camera e Senato? La politica si farà in rete, si farà per strada e ognuno cercherà di trarre il miglior vantaggio da questa nuova apertura tecnologica già in atto. Intanto la raccolta delle firme per avviare un referendum non sarà più un "fastidio" e poi, sempre grazie alla firma digitale del cittadino, ogni legge, in mancanza di legislatori rappresentativi, la voteremo da casa. Questo sarà il mondo di...domani mattina!

 
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monellaccio19
monellaccio19 il 22/09/21 alle 20:23 via WEB
I Referendum costano moltissimo ogni volta che si debba organizzarne uno. Ora, come ampiamente dimostrato con questo sulla libera vendita della cannabis, monterà la voglia di raccogliere firme per proporre caterve di referendum con la firma digitale. Visti i risultati, a chi li comanda o li suggerisce, non costerà niente e ottenuta la raccolta firme, si dovrà procedere a carico dello stato, ossia nostro!!! Buona sera Mariateresa.
 
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