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« DALLA PRIMA LETTERA DI M...LESSICO E...NUVOLE »

E MO' CHI GLIELO DICE AI GENITORI?

Post n°3684 pubblicato il 26 Settembre 2020 da monellaccio19
 

 

 

Si chiama Sylvain Helaine, ha 35 anni ed è, manco a dirlo, l'uomo più tatuato della Francia. Non sarebbe scandaloso e non dovrebbe preoccupare nessuno, ma Sylvain ha un problema, o meglio ha un lavoro: insegna in una scuola dell'infanzia. Preparato e all'altezza del suo compito, l'uomo ha incontrato difficoltà con i piccini, più che altro incuriositi dal suo volto dipinto, ma sono stati i genitori a chiederne l'allontanamento perché spaventerebbe i bambini. Probabilmente avranno avuto anche ragione e il provveditore ha cercato di destinarlo a scuole elementari o medie per evitare problemi. Lui non ha battuto ciglio, ha compreso le ragioni dell'allontanamento ma non le ha condivise: "Non sono un provocatore, cerco di fare il mio lavoro e molto spesso colgo l'occasione per discutere con i ragazzi affinché non vi siano pregiudizi e vi sia rispetto per le diversità". In effetti, mai nessuno dei suoi alunni lo ha definito mostro, anzi, hanno trovato il modo per porgergli domande e soddisfare la loro curiosità per un "aspetto" che non è comune o ricorrente. Orbene, il nostro Sylvain comprende benissimo il suo stato precario, spesso i genitori intervengono, le idee in proposito sono diverse, l'accettazione a priori del suo aspetto e le argomentazioni, le spiegazioni e le sue scelte, sono da molti accettate senza porre pregiudizi in merito. In verità, anch'io non nutro pregiudizi ma cerco di capire anche i genitori: posso accettare i tatuaggi, mio figlio a mia insaputa se ne fece uno piccolissimo durante il servizio militare nelle vicinanze dell'inguine (vi giuro non è la farfallina di Belen) e in fondo non è visibile nemmeno in spiaggia. Tuttavia, ma è il mio parere personalissimo, non mi piacciono troppo i tatuaggi disseminati sul corpo a coprire buona parte della pelle. E' un problema estetico, c'è un moto istintivo di disapprovazione che nasce solo nel vederli (uomini e donne) così conciati. Se il nostro Helaine facesse un altro mestiere, un lavoro come ve ne sono tanti e che non imporrebbe contatti diretti con bambini o ragazzi delle elementari, non vedrei nessun problema, ma il contatto giornaliero, la vicinanza con loro, potrebbe alienare i ragazzi? Ovvero, si potrebbe pensare al "dispiacere" di una faccia così conciata? Ecco, vi pongo il problemino e mi piacerebbe conoscere il vostro punto di vista. Certo è giusto accettare i diversi, non avere pregiudizi verso i diversi, ma non credo che questo sia un caso utile: la diversità in questo caso, consiste nella scelta di Sylvain che all'età di 27 anni decise di coprire tutto il corpo con fiori, segni tribali e altro ancora, pare anche che nel prossimo futuro passerà a colorare in modo policromo tutto ciò che "abbia" addosso. Attirerà di più i bambini? Li spaventerà a morte? Mah.....a volte la diversità assume aspetti decisamente invadenti e poco utili. Sei un maestro kakkio, perché tanto spazio all'inutilità? Respect....o no?

 
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monellaccio19
monellaccio19 il 26/09/20 alle 11:28 via WEB
La pensiamo alla stesso modo: qui non è in gioco la diversità e i pregiudizi pertinenti. Vi sono modi e modi per abituare e far comprendere cosa significhi essere diversi e la relativa accettazione dei diversi. Non si può mettere vis-à-vis una faccia conciata in tal guisa, immediatamente davanti non solo a dei bambini e ragazzi, ma anche ad un adulto: immaginalo dietro uno sportello al pubblico. Pertanto nel pieno rispetto della "diversità", il signore francese scegliesse di fare un lavoro che non lo metta di fronte a.....nessuno. Poi, in separata sede insegnasse e prese le dovute precauzioni, cosa sia diversità, accettazione e pregiudizio. Ciao Alberto, sereno sabato.
 
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