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Parafrasando Dante e Kundera...
..."Conservate ogni speranza, o voi ch'entrate..." perche' qui forse troverete "La sostenibile pesantezza dell'avere"...
Hemingway non sbagliava quando sosteneva : "Gli italiani: una metà scrive e l'altra metà non legge" . Io, purtroppo, sono nella prima metà (ahimè) e cerco di mettermi in pari!
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Non è nuova, qualcosa di simile apparve in rete circa due anni fa e si scatenò lo scontro. Sembrò come se Russell Crowe avesse pronunciato la mitica frase: "Al mio segnale scatenate l'inferno!". E così fu: una ridda di polemiche, di proteste fra puristi del grande Michelangelo, cristiani o presunti tali e razzisti della tastiera sempre pronti a conservare l'anonimato. Questa volta il tweet è della "Pontifica Accademia per la Vita" la quale, intitolandolo "Una foto che vale un discorso", intende far sentire la propria voce contro il razzismo e respingendo tutte le proteste, sottolinea come ognuno proceda senza alcun senso logico, e tutti si elevano a censori intransigenti e severi. Sembra che qualcuno dia un ordine dall'alto e tutti siano pronti a obbedire parlando a vanvera e senza raziocinio. Ormai copioni logori, usurati e stantii per quanto siano ripetitivi e noiosi. Magari, nessuno pensa che v'è una citazione nel Vangelo di Matteo dove Gesù dice: "Ogni volta che avete fatto una di queste cose a uno dei miei fratelli più piccoli, l'avete fatta a me". In altre parole, Cristo ci fa sapere che sia possibile riconoscere la sofferenza di ogni fratello, ponendolo al posto suo. Il posto giusto è proprio là nella "Pietà" di Michelangelo, la superba e meravigliosa rappresentazione della Madre di Gesù che tiene il figlio tra le sue amorevoli braccia. Un'uomo è tra quelle braccia, un uomo qualunque che con il colore della sua pelle, qualunque esso sia, ci comunica la sua sofferenza. E noi della sofferenza del nostro prossimo ci dobbiamo preoccupare, no del colore della sua pelle.
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