CARICO A CHIACCHIERE

Dite che abbia esagerato con la foto? Io la adoro da quando uscì il celeberrimo film con i due immensi interpreti: Grace Kelly e Cary Grant: "Caccia al ladro". Ho colto l'occasione solo perché cercavo una foto che facesse il paio con l'argomento del post. Il mio 51% possiede la patente da oltre mezzo secolo e ha sempre guidato, cominciando con una Fiat 600 mod. base...con i pedali. Io, più o meno, sono patentato da qualche anno prima e insieme non abbiamo mai avuto problemi: per lavoro ognuno procedeva per la sua strada e quando si era insieme, guidavo io e...solo io. Sono passati decenni e decenni, e solo da una dozzina d'anni, ovvero da quando non lavoriamo più, lei ha preso a guidare anche se ha al suo fianco...me! Non era mancanza di fiducia, era un sistema che accettavamo entrambi e che abbiamo abbandonato da un bel po'.  Pertanto, senza alcuna remora, lei guida più di me: lei si preoccupa di tutte le commissioni, i servizi e le uscite necessarie per la famiglia. Ebbene, quanti di voi uomini e donne, guidano con l'uno o l'altra al proprio fianco? Quando guido io lei non rompe, sta serena al mio fianco e ha il compito di provvedere a tutto ciò che il conduttore non potrebbe o dovrebbe fare.  In questo caso vi riporto gli esisti di un'indagine condotta in Nuova Zelanda: 600 persone sopra i 25 anni conducenti d'auto e interrogati circa il comportamento di un eventuale persona seduta al loro fianco, mentre sono intenti alla guida. Personalmente vi avverto che non sono molto convinto di quanto emerga dal sondaggio: pare che tutti gradiscano il compagno/a di viaggio chiacchierone e coinvolgente, ovvero, colui/colei che stia lì ad avvertirvi per ogni "problema" che si presenti sulla strada. Si gradisce molto se si avverte il conducente "Occhio la polizia, attento un cane, mado' un orso, o un oggetto ingombrante e pericoloso". Poi si apprezza molto chi si preoccupa di svolgere attività e servizi dove servono avvitamenti carpiati, stare in ginocchio sul sedile per raggiungere qualcosa molto lontana posta sul sedile posteriore, leggere o seguire una mappa sul telefono, provvedere a salutare amici e parenti, salenti e discendenti, nell'albero genealogico della famiglia, insomma, tutti pronti a riconoscere la necessaria utilità di una persona seduta affianco pronta e disponibile. Ma quando mai? In Nuova Zelanda magari sarà anche così, ma provassero a fare in Italia un ricerca simile e verifichiamo le risposte: ci sarebbe solo un punto su cui coinciderebbero con le nostre: provare molto fastidio per consigli non richiesti e per critiche aspre e insopportabili sul modo di guidare. Orbene, perché quando guida lei, io sono lì a ciarlare in continuazione? "Attenta a destra, occhio a quello con la bici, dove cazzo va quello, lo prendi.....frena lo preeeendiiii... etc. etc.?". Sono accanto a lei ma tengo tutte e due le mani sulla maniglia in alto, oppure in caso di urto, cozzo oppure schianto, metto le mani sul cruscotto e mi irrigidisco tutto! Non faccio il manutetnore, il telefonista, il servo sciocco e tutti i funambolisimi di cui sopra. Eppure, lei si inervosisce se mi permetto intervenire spesso e volentieri, mentre guida e io le sono...amorevolmente al fianco. Mi zittisce e talvolta mi richiama all'ordine con uno sguardo torvo che se potesse uccidere, sarei morto giovanissimo: "Ricordati che in tanti anni di patente, non ho mai fatto un incidente!". Mo' secondo voi, sarei io che rompo le palle? Ma che ne sanno quelli della Nuova Zelanda?