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DESTRA-SINISTRA: TEMA SEMPRE ATTUALE

Post n°3563 pubblicato il 19 Maggio 2020 da monellaccio19
 

 

 

E' vero, critichiamo e giudichiamo a prescindere, ma per la serie "Non ci facciamo mancare nulla", siamo a cercare ogni motivo per chiacchiere, pronti ad etichettare persone, fatti e avvenimenti del nostro quotidiano. Gaber, se mi stai ascoltando da lassù, scusami se ti importuno: "Visto che non potresti scendere quaggiù tranquillamente e spontaneamente, del resto LUI non ti accorderebbe assolutamente una libera uscita anche di poche ore, per favore potresti aggiornare la tua famosa e sempre verde composizione "Destra-Sinistra", affinché tu possa rivedere il testo sempre attualissimo e  aggiungere questo dilemma: "La mascherina toglierla è di destra, e tenerla è di sinistra?". Ormai senza distinzione politica non si è nessuno e c'è chi ci invita a far caso: quelli di destra la mascherina la portano al collo, altri appena sopra il mento e la bocca libera. Mentre quelli di sinistra, la indossano rigorosamente secondo le regole e non derogano. Sin dal parlamento si nota questo dettaglio e ancora una volta abbocchiamo e se il caso vuole, distinguiamo. Caro Giorgio come ci manchi, tu che sin dal 1994 proponesti un brano atipico ma perfettamente consono per tutte le stagioni, tu che capisti prima di tutti cosa stava accadendo nel nostro paese, fotografasti la nostra società e la nostra politica con profonda satira e tanta ironia. La cultura del paese, lo stato sociale, ti indussero a comprendere come la nostra identità politica si smarriva e si perdeva nei tanti rivoli della confusione nata proprio nei due schieramenti che rappresentavano la nostra posizione politica e si accingevano a  generare la grande baraonda che sarebbe divenuta nel tempo, la "normalità" del nostro paese. Oggi se siamo costretti a porci la domanda se le mascherine poste regolarmente siano di sinistra, mentre sono di destra, quelle poste in basso al di sotto della bocca, allora vuol dire che il vuoto politico sia reale e non aiuta a governare questo paese.  Con i tanti se, i moltissimi ma e le innumerevoli uscite estemporanee e barcollanti, ci fanno capire come questa flotta di persone, fervida e credente solo nella poltrona e il 27 del mese, non è formata da politici con tanto di certificato di garanzia, sono ondivaghi secondo dove tira l'aria migliore e il sapere che tutto questo Gaber l'aveva intuito e previsto sin dal 1994, ci fa capire che non sappiamo cogliere i momenti cruciali della storia e nello stesso tempo ci rende sempre più disinteressati, più apatici e meno presi dal fervore tipico della politica sanguigna, schietta e genuina. Mi sa tanto che moriremo tutti "diversamente" democristiani...né di qua, nè di là. Esattamente in mezzo! Là dove non c'è la verità.

 
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monellaccio19
monellaccio19 il 20/05/20 alle 10:58 via WEB
Non pretenderai che replichi a questo tuo commento? Non mi resta che annuire perché sono sintonizzato con te. Qua, ciò che si tarda a comprendere, è la disfunzione della "Politica" con la lettera maiuscola, ovvero, la partecipazione attiva e costruttiva di una forma di governo che risponda esattamente alle idee, alle proposte e alle modalità di realizzazione di quanto si voglia fare per il bene della nazione e degli italiani. Lasciamo da parte il momento critico attuale, è una emergenza e come tale va stimata. In linea generale e per tutto quello che abbiamo passato in questi ultimi 25 anni, dobbiamo prendere atto che non esiste niente, nulla che possa annientare le grandi economie e le immense finanze. Ossia, comandano i potenti signori finanzieri e....punto! Buttare giù questo nuovo imperante sistema non è poi facile: c'è solo da fare rivoluzioni e credimi, non penso che vi siano popoli disposti a buttare giù queste torri d'avorio guerreggiando. Orbene, visto che la strada è questa, considerato che c'è da farsene una ragione, si volta pagina e si prende atto che la soluzione sta solo nella fermezza delle posizioni uniche e chiare dei popoli. Le ideologie, destra e sinistra, non servono a niente, serve diplomazia, tattiche e determinazione. Chiacchieroni e parolai non vanno più bene: siamo per affrontare svolte epocali e figurati se questa gente tutta, possa far fronte politicamente a certe situazioni. Concludo, siamo fuori e ultimi, non saranno Salvini, Berlusconi e Meloni, come non saranno tutti gli altri improvvisati dell'ultima ora a tirarci fuori dal pantano. Manca una classe dirigente di...domani mattina e quel furbone di Silvio che ha capito tutto, ha deciso di formarla lui chiamando gente (della sua parte) per formarla. E siamo alle solite quindi. Sono sfiduciato dalla posizione di tutti, ma non mollo e farò la mia parte fino in fondo: o si cambia veramente registro e sarà la fine. Buondì Vince.
 
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