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MAGARI DOVREMO ANCHE RINGRAZIARLO?

Post n°3517 pubblicato il 25 Marzo 2020 da monellaccio19
 

 

 

Di 'sto kakkio di virus, c'è una sola cosa che mi piace: la sua rappresentazione grafica! Giocano sui colori, sulla varietà dei disegni e sembrano opere d'arte contemporanea. Ma oltre il piacere della vista, credetemi, non c'è altro che possa piacermi o convincermi. Invece, leggo in giro che sono tanti coloro disposti a prefigurare l'immediato futuro, dopo la devastazione prodotta dal maledetto microbo, migliore del presente che abbiamo abbandonato a causa delle ristrettezze, dei vincoli e delle rinunce imposte dalla malattia esuberante e tracimante. Insistono a dire che vivremo meglio, che la nostra vita futura tornerebbe indietro di qualche decennio, quando non presi ancora da tante compulsioni dettate dal benessere e assorti nella vita moderna generata da tempi veloci e scattanti, vedevamo il mondo, la società e il nostro vivere quotidiano  in un ottica pluralistica, una vita e un piacere aperto a tutti senza egoismi, eccessi e barriere di ogni genere. Insomma, modificare il recente passato...di ieri, all'insegna del kissenefrega del pianeta, dei veleni, del buco dell'ozono, degli sprechi, del prossimo, del benessere degli altri e via via, tutto ciò che abbiamo recepito e assimilato in tutti questi ultimi anni, sarà possibile? Un chiudersi sempre più in una cerchia personale, ricca di comodità e di benessere a poco prezzo, perché anche se i costi sembravano eccessivi, noi avevamo le finanziarie: avanti quindi con i televisori sempre più grandi, i telefonini, gli Ipad e tutto l'elettronica digitale possibile e immaginabile nelle nostre case. Piccole rate mensili dappertutto fino ai materassi e agli attrezzi ginnici, senza parlare di poltrone da sogno.  Dopo questa batosta, veramente metteremo a frutto ciò che la malattia, la sua drammaticità, i morti, le rinunce e gli spaventi presi, ci hanno insegnato? Saremo veramente pronti a rivedere il nostro modus vivendi e a fare qualche piccolo passo indietro? Contenere le nostre pretese esondanti, accontentarci di poco quando potremmo, come in un recente passato, avere molto e tanto? Voi ci credete? Sareste pronti a tutto ciò? Propensi al cambio epocale dopo aver visto per la prima volta l'acqua di Venezia che scorre nei canali limpidi con i pesci che nuotano? Dopo aver visto le lepri che si sono impadroniti dei parchi chiusi a Milano? Sareste disponibili a mantenere la pianura padana sgombra e libera dallo smog? Vedere i cigni navigare in acque dove non ci si poteva nemmeno specchiare? E rimanere a casa rinunciando alla partita a calcetto o a tennis, per giocare con i vostri figli, lo fareste? Rinunciare a qualche apericena con gli amici, potreste farlo senza bestemmiare? E il famoso rispetto delle regole? Una macchina parcheggiata  al posto di un disabile? Vivere la città a piedi e senza fretta godendo del bel tempo e di meno traffico? Potrei continuare ma credo di aver reso i concetti. La vita da cambiare non è una scelta da fare con una monetina e un "testa o croce". La vita si cambia per mera scelta, con convinzione e consapevolezza totale. Non so se saremo pronti, certo l'esperienza che stiamo vivendo è dura, rigorosa, ma passata la buriana, visti i miglioramenti del clima, del benessere generato da ritmi più lenti ma no meno piacevoli, saremmo disposti a dire: "Sì, cambio vita cerco di immergermi in una nuova realtà che mi renda più disponibile verso gli altri, verso quel prossimo tanto bisognoso del mio modesto aiuto". Non ditemi che vi stia mettendo in forte imbarazzo, pensateci su per rispondermi, tanto il covid-19 è ancora in giro! Abbiamo ancora tempo per decidere cosa fare...da grandi!

 
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Vince198
Vince198 il 26/03/20 alle 00:22 via WEB
Certamente potremo trarre indicazioni che, allo stato attuale dei fatti, non possiamo mettere in atto se non con un principio coordinato di azioni di tipo generale, volte a difendere soprattutto le nostre industrie - picole, medie e grandi - che danno il maggior gettito fiscale, oltre che dei lavoratori che le fanno funzionare, cercando di dare a quest'ultimi un sollievo reale in questo periodo così travagliato.
Adesso questo governo dovrebbe mettersi in testa, convintamente e senza tentennamenti, di assumere il ruolo di guida di tutte quelle industrie per come sopra esposto da me bloccate dalla pandemia, aiutandole finanziariamente, cosa che ho letto, stasera, essere caldamente suggerita da uno come Draghi: non dobbiamo perdere tempo e sfondare nel campo del debito pubblico fottendocene di nazioni come l'Olanda che pensa a farsi i fatti suoi capeggiando una specie di sollevazione anti italiana di stati del Nord, altrimenti alla fine della pandemia qui saremo tutti senza ... slip! Afc sta gemntaglia! Oh la Spagna ha già impegnato 115 mld di euro, la Germania 150, noi abbiamo partorito l'ideuzza di impegnarne fino a 50 mld di euro. In un mese il nostro Winston di Volturara Appula, mal consigliato dal chitarrista lagardiano, ha emanato decreti a raffica per correre dietro a questo maledetto virus, non comprendendo che lo deve sopravanzare con corrette attuazioni economiche che ci permetteranno di non vedere una lunghissima fila di industrie portare i libri in tribunale a fine pandemia o che vengano acquistate a prezzi di saldo da tedeschi, francesi, americani..
Ho la sensazione che il suddetto pdc vada troppo a rilento e non so se se ne rende conto o c'è (spero di no) sotto qualcosa, qualche intento di ben più grave.
Un comportamento irresponsabile metterebbe fine ad un futuro non dico roseo per noi cittadini, quanto meno condito da qualche speranza di poter vivere ancora decorosamente, senza inutili eccessi, memori anche degli insegnamenti dei nostri cari che ci hanno preceduto.
Sono francamente preoccupato!
Scusa lo sfogo, provo ad andare a riposare, se riuscirò a farlo. Ciao, Vince ^_____^
 
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