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SANITA' PUBBLICA E AUTONOMIE

Post n°3146 pubblicato il 19 Febbraio 2019 da monellaccio19
 

 

 

 

Oggi, questo manifesto sarà visibile in tutta la mia città: affisso ovunque sia possibile, avvierà una campagna voluta dall'Ordine dei Medici, nella persona del Presidente della Federazione Nazionale, Dott. Filippo Anelli. Nei prossimi giorni il manifesto sarà visibile in tutte le città italiane. E' chiaramente una campagna di sensibilizzazione: la foto mostra una donna malata di tumore e ciò che preme maggiormente alla gente comune, è il problema delle autonomie regionali, ovvero, la potenziale differenza di trattamento da regione a regione. Accennavo in un mio post di alcuni giorni fa, il pericolo incombente per questa sostanziale disparità, se le autonomie fossero finalizzate a trattamenti diversi sia per quanto riguarda i tiket sui medicinali, sulle visite specialistiche, sia per l'impiego di fondi pubblici nel Servizio Sanitario Nazionale. Per intenderci, se in qualche ospedale di una regione del sud, compaiono insetti un po' dappertutto, oppure lettighe parcheggiate nei corridoi con malati in attesa, vuol dire che vi sono emergenze mal amministrate e mal gestite. Eppure nel versare le tasse,  i cittadini sono, specie per la sanità molto costosa, salassati al massimo. E' vero, la cattiva polita che abbruttisce il meridione, non può competere con la sana (quasi...) amministrazione delle regioni del nord. Questa è la grande paura: perdere quel senso di solidarietà che consente un'approssimativa  ma concreta distribuzione dello stato centrale per intervenire laddove i redditi e le entrate, non siano in grado di garantire un più equo trattamento. La Sanità, proprio per volere di Lombardia e Veneto, viene avvocata a totale competenza delle amministrazioni regionali citate. Naturalmente a queste condizioni, lo stato viene esentato  dal prendere tasse in quelle regioni proprio perché sarebbero per certi servizi, in grado di badare da soli. Ma che fine farà la solidarietà? Il Vaticano già si esprime contro eventuali disparità di trattamento vistoso e pesante per le tasche dei meridionali, molti, come la Federazione dei Medici, temono spaccature forzate e incolmabili, perciò è partita la campagna. L'autonomia può essere cosa buona e giusta, ma se le regioni del sud continueranno  con le solite menate del pianto greco mentre mancano (???) all'appello le tasse dovute con importi belli sostanziosi, come si potrà partire alla pari? Come potremo ambire a sentirci vicini agli "altri italiani"? Fa paura questa "defiance" che non rassicura coloro che già soffrono per i viaggi della speranza al nord, inoltre da dati ancora in fase di elaborazione, vi sono stati venti milioni di italiani che non avendo la  possibilità di curarsi, si sono venduti la casa. La santità in Italia precipita paurosamente e la spesa a carico dei privati, ha nell'ultimo anno, superato i 40 miliardi. L'autonomia potrebbe in queste condizioni, solo affossare una situazione pregressa molto critica. Meditiamo gente, se non gestito bene, il problema potrebbe creare altri problemi! 

 

 

 
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