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SONO CAMBIATI GLI APPROCCI

Post n°3078 pubblicato il 05 Dicembre 2018 da monellaccio19
 

Risultati immagini per baby violenze

 

 

La storia ci obbliga, volenti o nolenti, ai corsi e i ricorsi del passato. In fondo se vogliamo, nel lungo periodo, non è cambiato molto l'atteggiamento e il comportamento dell'uomo: quando riflettiamo attentamente su fatti, avvenimenti attuali e contestuali alla società odierna, con la memoria torniamo indietro nel tempo per capire se anche allora si facessero certe cose strambe, reazioni spropositate e atteggiamenti magari non appartenenti al nostro solito bagaglio di civiltà e di educazione. Anche noi da ragazzi, abbiamo avuto alterchi, scontri verbosi e maneschi con rivali in amore per esempio, oppure con bulletti che tentavano di occupare il territorio, molestatori delle ragazze della nostra comitiva, insomma, v'erano tante ragioni per cui potessero nascere scontri. Era un continuo stare sempre con le spalle coperte, ma il massimo che si potesse rischiare a quel tempo, era una bella scazzottata, un menarsi con la rabbia agli occhi ma sempre e solo a mani nude: mai nelle nostre liti è balenato un coltello oppure un'arma impropria e pericolosa. Inoltre, altro aspetto importante, mai una donna è scesa in basso menandosi con altre. Oggi, di violenza giovanile ne abbiamo a volontà, un tanto al kilo la possiamo acquistare ogni giorno in cronaca nera: fateci caso, annotate i termini, le condizioni e le situazioni del nostro tempo. Non solo mani in azione, ma spesso se non sempre, armi proprie e improprie appaiono come d'incanto e questo non è casuale, significa che chi la possiede la porta sempre con sé, quindi c'è la preterintenzionalità che conferma come ci sia voglia di offendere ma anche necessità di difendersi. Un pastrocchio che non si mantiene poiché, comunque e a prescindere, l'arma non ci azzecca salvo, e faccio una battuta, non si tratti di onore. Quindi siamo alla normalità, alla regola corrente e credo che non vi siano poi tante spiegazioni da dare se si parte già con un coltello in tasca. Il caso della ragazzina di Gela che ha accoltellato una sua coetanea solo perché ha messo gli occhi (???) sul suo fidanzatino, resta sintomatico: la ragazza è stata portata al Pronto Soccorso e l'assalitrice dopo la fuga, è stata arrestata. Orbene, pensate tutti che questi giovanissimi siano tagliati fuori dall'educazione, dagli insegnamenti della famiglia...se ce l'hanno ancora una famiglia? O non sarebbe meglio e più giusto pensare che siamo all'eccedenza insopportabile degli input che puntualmente giungono da tv, cinema e rete? I segnali sono quelli attuali, la comunicazione è quella del nostro tempo. Pensateci, ampia visibilità: tutti vedano ciò che siano capaci di fare, come risolvono problemi e faccende private; la platea conta molto, tutto deve avvenire alla luce del sole e in mancanza di pubblico, si ricorre a riprendere la scena con i telefonini per poi far girare in rete i filmati. Tutto in forma di ammonizione, tutti devono sapere che chi tocca il mio patrimonio, qualunque esso sia, rischia una coltellata. E vale così per tutti i casi di violenze: aggressioni, atti di bullismo, attacchi proditori di dieci contro uno solo perché l'uno è passato davanti a loro mentre sostavano ad un angolo di una strada. Non ho bisogno di fare elenchi, queste storie le conosciamo tutti e sappiamo come si svolgono. Noi non avevamo questi atteggiamenti, almeno no cosi esasperati e magari per menarsi con qualcuno, si concordava un posto appartato per non dare a occhi indiscreti spettacoli indecorosi. Oggi la società ci indica invece di mostrare, di non negare l'essere in evidenza, altrimenti non si è nessuno. Toh, guarda caso, indovinate chi mi è venuto in mente ora mentre scrivevo? 

 
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