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BON E PON: RAGAZZI ANZIANI AL LAVORO

Post n°2881 pubblicato il 23 Maggio 2018 da monellaccio19
 

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Devo spezzare una lancia e costruire una volvo per questi due pensionati giapponesi di Sendai. Abbiamo problemi in Italia che restano aperti come il lavoro giovanile: ragazzi pronti ad entrare nel mondo del lavoro e aziende italiane che cercano disperatamente mano d'opera, tecnici, operai specializzati e non trovano immediatezza nel riscontro. Perché non si incontrano? Perché non vi sono sbocchi positivi tra chi propone e chi cerca lavoro? I più maligni sostengono che i giovano siano troppo esigenti nella ricerca, sono sempre meno quelli disposti ai sacrifici e non accettano occupazioni che limiterebbero svaghi e cazzeggio. Mentre altri sostengono che le aziende propongono contratti insostenibili con orari e turnazioni che li sfiancherebbero e quindi inaccettabili! Sono portato a credere che chi abbia veramente voglia di lavorare, di impegnarsi, di togliersi dalla dipendenza di mamma e papà, debba essere disponibile e lavorare comunque e nel frattempo, guardarsi sempre intorno: aspettare oziando che il lavoro piova dal cielo, non porta ad alcun risultato. I due giapponesi simpaticissimi che vedete su, hanno avventurosamente capito che starsene con le mani in mano non aiuta nessuno, men che mai chi abbia voglia di fare. Pertanto Bon e Pon, nomi assunti per l'occasione, si sono inventati un modo per lavorare: con alle spalle 37 anni di matrimonio, una vita felice, serena  e voglia di realizzarsi. Fanno i modelli, su Instagram hanno un seguito sbalorditivo che conta su centinaia di migliaia di persone. L'abbigliamento che indossano ha la sua logica: oltre questi esempi, potrete scoprire facilmente quale sia il punto d'unione: il tessuto, il colore e la pezzatura di ciò che indossano. Mi fanno tenerezza, sono carini e con il codazzo dei fedeli che seguono le loro performance, ora passeranno a gestire una loro attività sartoriale creativa, conservando le stesse caratteristiche che ha reso celebre la coppia nel mondo. Raggiungibili attraverso i social, sono molto ricercati nonostante le...tovaglie che spesso condividano e indossino!


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prolocoserdiana
prolocoserdiana il 23/05/18 alle 10:20 via WEB
Ancora ciao. Da qualche parte, forse su IL QUOTIDIANO " la storia di questi due simpatici personaggi che nel tempo hanno consumato il proprio tempo ad amarsi, lavorare indefessamente e, solo ora aggirare gli ostacoli del non far niente inventandosi una vera e propria attività in proprio. I giovani? Credo la nostra società, parlo dell'Italia, neghi loro ogni vera prospettiva: contratti a tempo determinato, sottopaghe, nessun incentivo se non quello del " poi vedremo ", il protezionismo totale da parte dei genitori contro ogni tipo di violenza psicologica sui propri figli. Amico mio...Sono finiti, almeno danoi, i tempi in cui gli orrai di lavoro non esistevano e pur di portare i soldi a casa ci si occupava a fare di tutto e di più. Nuove generazioni che non accettano un lavoro diverso da quello che hanno sempre sognato o che mamma e papà intendono donando loro paghe, macchina e chi più ne ha più ne metta. Io e Sal lavoriamo da quando ancora prima si studiava al liceo, poi all'università arrotondando i nostri rispettivi stipendi con altri lavori piuttosto faticosi. Sal era già laureato, scriveva come giornalista sui maggiori quotidiani sardi, lavorava per RadioInternazionale, giocava come me a pallavolo a livello professionistico e...dulcis in fundo per 5 anni, dal 1°Agosto al 10-15 Settembre si alzava alle 4 per andare allo Zuccherifico di Villasor a fare il capo tara per i bieticultori. Altri tempi, altre responsabiltà, altro modo di interpretare sogni e realtà. Ariciao e buona giornata, Sebastian
 
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