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LE FAMOSE SERE D' ESTATE DEGLI SFACCENDATI

Post n°1458 pubblicato il 28 Luglio 2015 da monellaccio19
 

 

Ineluttabilmente, credo che l'ondata di caldo subìta in questo mese di luglio, nessuno possa smentirla o ridurla ad un semplice quanto fatidico flusso di aria calda dall'Africa. Insomma, roba da far impazzire, sragionare anche chi come me generalmente riesce a conservare la lucidità necessaria per non dare numeri a casaccio per il gioco del lotto. Ogni giorno, come tanti altri nelle mie stesse condizioni, ho sudato le proverbiali sette camicie e mai come in questi casi, sono state inzuppate dal sudore senza aver fatto un caxxo!!! Questo è il paradosso della speciale ondata di caldo africano! Durante le chiacchierate con gli amici di viale, la sera tardi, seduti sul patio per tentare di godere vacui quanto dispersi refoli di venticello, tra un bicchiere e l'altro, mentre le donne giocano a burraco con la grazia di frequentatrici di osterie malfamate (oh, le donne quando perdono a burraco, so' terribili), noi maschietti ci lanciamo in discorsi senza capo né coda: spinti dall'inerzia del caldo, nessuno è capace di realizzare una discussione seria, introdurre un argomento capace di coinvolgerci e trattenerci con una conversazione pacata e raziocinante! Macchè, pacata magari sì giusto per non sudare, ma il raziocinio, quello da mo' ave che è smarrito! Non ricordo esattamente come sia nata la disputa sul famoso TFR dei lavoratori, certo è che con una situazione come quella che ho descritto e che  non fareste alcuno sforzo per immaginare, come si può scegliere di impelagarsi su un argomento tosto come il "trattamento di fine rapporto"? Con il caldo, le fronti madide, l'alcool corrente, il fumo dei sigari che appanna le menti, "cheafafa", l'umidità al 90% , solo dei pazzi si abbandonerebbero  in discussioni del genere. Bene, dopo ore e ore di discussioni (andare a letto non se ne parlava nemmeno), verso le tre siamo arrivati ad una conclusione che almeno ci ha trovato tutti inesorabilmente d'accordo:

capite quindi come siamo cotti, fatti e strafatti?

 
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