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Post n°3147 pubblicato il 20 Febbraio 2019 da monellaccio19
 

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Ci confrontiamo quotidianamente con qualcuno: discutiamo, alziamo la voce, insistiamo nel confermare il nostro personale punto di vista e a volte l'astio, la contrapposizione, la verbosità accanita, ci inducono anche alle offese e all'uso...delle mani. Tutto ciò può accadere anche senza essere "on live" con l'altra parte: si può stare al PC, al telefono di casa o dell'ufficio, anche al cellulare; anzi proprio l'uso di sms o di what' up, essendo molto attuali, sono i più ricorrenti modi anche per litigare e talvolta offendere l'altra persona. E' singolare il caso capitato ad una donna che ha inveito e offeso ripetutamente un uomo, tramite messaggi telefonici. Una situazione non originale, chi non ha mai litigato con qualcun'altro per mezzo di SMS? I due avranno discusso e lei ha cominciato a massacrarlo con offese pesanti, lui per niente toccato e imperterrito, ha replicato. Bip dopo bip, le ingiurie reciproche mantenevano lo stesso livello offensivo. Insomma, hanno preso la mano entrambi e ci hanno messo un bel po' per chiudere la deliziosa conversazione. Un Vaffan'cucolo da una parte, un non rompere il caxxo dall'altra, i due non si sono risparmiati i "fioroni" che impostavano ad ogni smanettata, si inseguivano con le parolacce che era un piacere per entrambi. Insomma, una gara a chi ne conosceva di più di imprecazioni pepate e salate! L'uomo evidentemente, irritato e mal disposto per ciò che ha dovuto subire dalla donna che con stronzo ha cominciato e  e con stronzo gli ha chiuso la conversazione, l'ha denunciata per "molestie telefoniche" e quindi comparsa in tribunale, dopo il dibattito senza bestemmie o parolacce, è stata giudicata colpevole e condannata alla ammenda di 200 euro più altri 200 euro per risarcimento all'uomo strapazzato di...coccole! L'avvocato della donna, tuttavia, non si è convinto ed è ricorso in appello poiché voleva giustizia per la sua cliente. Ebbene, prendete nota voi donne in particolare, e voi uomini pure, così vi date una bella regolata; la  Cassazione è stata puntuale e precisa nella sua sentenza definitiva: in base all'accertato scambio di offese tra i due, ovvero, il botta e risposta continuo e reiterato,  non consente di ravvisare il reato di molestie e il disturbo alla persone; pertanto proprio a causa della reciprocità, non è punibile il comportamento della donna". Una bella vittoria non c'è che dire, la reciprocità è stata la sua salvezza e quindi l'annullamento dell'ammenda e del risarcimento. Non sarebbe stato piacevole ascoltare i due attori in causa se il confronto fosse stato dal vivo, magari arrivavano pure a picchiarsi. Tuttavia, mi sarebbe piaciuto leggere tutti i messaggini teneri e sinceri che i due si sono scambiati. Inoltre se fossi stato giudice tignoso e puntiglioso, avrei appurato chi per primo abbia iniziato con le parole in libertà. In fondo chi inizia potrebbe essere più responsabile di chi subisce ed è costretto a scendere sullo stesso piano verboso e pesante. Comunque, sappiate che c'è una sentenza della Cassazione: se proprio dovete, date addosso liberamente all'uomo che vi irretisce, però ricordate la vignetta su in alto: non sempre va bene a chi intende far male ad un altro! 

 
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monellaccio19
monellaccio19 il 21/02/19 alle 07:47 via WEB
Ma no, cambio foto perché non mi...piaccio!!!!! AhAhAhAhAhAhAh!!!!!! La foto su in alto è molto eloquente: è un po' il nostro adagio popolare che forse conosci anche tu: "Se sputi in cielo in faccia ti torna" Il tizio dietro ritiene erroneamente di poter, con una pedata ben assestata, mandar giù l'avversario. Non si rende conto che se cade, lui farebbe la stessa fine a causa dell'asse in bilico. Ecco, non ci avvediamo spesso di quanto sia difficile comprendere, relazionarsi e confrontarsi. Basta solo la buona volontà senza partire in quarta per "disfarsi" del nemico. Grazie cara Mariateresa. Sapevo del povero clochard e ancora una volta...soffro per la protervia dei mascalzoni. Goditi la giornata mia cara.
 
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